The Metal and the Shadow
Nota dell’autore: questo breve pezzo è dedicato a quello
che (personalmente) considero un grande villain che, purtroppo, a causa
dei particolari eventi riguardanti la sua disfatta, non avrà mai
l’occasione di esprimersi al meglio (o al peggio) delle sue
capacità.
Musica da ascoltare durante la lettura: “Dragula” di Rob Zombie
I AM THE DARK
Mi guardo intorno e sono tutti morti. No, aspetta c’è ancora qualcuno vivo. Ora non lo è più.
Mi guardo intorno e tutto tace, i cadaveri sanguinolenti e mutilati
giacciono per terra uno sopra all’altro, gli organi interni
straziati e semi putrefatti sono esposti alla luce della luna alla
mercè degli avvoltoi. Le facce sono contratte, gli occhi
spalancati, il puro terrore dipinto in essi… Proprio come piace
a me. Lo spettro eterno della morte aleggia ora in questa città
e sarà per sempre così, una profonda ferita nella memoria
collettiva che non smetterà mai di sanguinare destinata a
diventare una cancrena.
Io ho reso possibile tutto ciò.
Ogni essere vivente, ogni creatura animale o vegetale, è
condannata a soffrire per il semplice fatto di esistere. La Vita, in
fondo, è peggiore della morte: prima ti illude, ti lusinga, ti
dice che sei speciale, poi ti leva tutto, ti tortura, ti si rivolta
contro, infine, quando si è stufata di giocare con te ti lascia
morire. La Vita è sadica, ma ha ragione. L’umanità
merita questo! I disgustosi esseri umani con la loro arroganza e
stupidità hanno causato ancora più dolore e sofferenza
nella vana speranza di combattere le avversità della vita, di
cambiare l’ordine naturale delle cose, di essere come… Dio.
Io sono il risultato di questa follia.
Io sono il risultato dell’errore dell’uomo, della sua
più grande superbia e illusione e, ironicamente, sarò il
Dio che porrà fine a tutto ciò. Questa è la mia
missione e nulla potrà mai fermarmi, io porrò fine alla
sofferenza dell’esistenza estirpandola una volta per tutte e in
questo modo ci sarà finalmente pace.
Io ucciderò tutto ciò che vive, che esiste. Lo
consumerò finchè non ne rimarrà nulla, incluso me
stesso. Per questo motivo, IO esisto.
Sento un rumore. Un sussurro. Un pianto. Qualcuno è ancora vivo. Non per molto.
Mi feci largo tra la montagna di cadaveri e raggiunsi una vecchia casa
semi distrutta. Percepii la sua paura e ne fui deliziato, era vicino.
Lo trovai nascosto dietro un mobile, era una bambina umana, non
più di 7-8 anni, i suoi genitori poco più in là,
bruciati e fatti a pezzi, suo fratello ancora nella culla quasi
totalmente divorato dai corvi.
La bambina mi guardò intensamente, il suo volto esprimeva la
più profonda e genuina paura che una faccia potesse
esprimere… Ne fui molto soddisfatto.
Io distruggerò tutto ciò esiste ma fino ad allora
perché non divertirsi? Il suo piccolo e fragile corpo era
totalmente paralizzato dal terrore e in posizione fetale, i suoi occhi
fissi su di me, era incapace di dire o fare qualunque cosa, forse anche
di respirare, era già morta nell’anima.
Decisi che non era abbastanza.
La paura, la più forte delle emozioni, era ciò che mi
sosteneva, che mi dava forza. Non ci vuole nulla ad uccidere, a
mutilare e squartare, a far soffrire il prossimo fino a fargli
desiderare la morte… Ma è con la paura che si ottiene il
vero potere, la vera soddisfazione, la vera goduria!
I miei occhi rossi come le fiamme dell’inferno si posarono su
quelli della giovane, la quale è costretta a contraccambiare. La
sua espressione cominciò a contrarsi in maniera squisitamente
grottesca, ben presto l’oscurità iniziò a
divorarla. La sua più grande colpa era stata quella di essere
venuta al mondo e la sua punizione sarebbe stata di soffrire fino alla
fine dei tempi, fino a quando io distruggerò il tempo.
L’oscurità aveva oramai alterato la sua percezione della
realtà costringendola a vivere nell’illusione di venire
stuprata e malmenata da un orda di creature informi ancora e ancora e
ancora….
Urlò. Urlò con tutta la forza che aveva in gola ed io risi, risi con tutto me stesso per il piacere.
L’alone che circondava il suo corpo svanì e lei con esso,
trasportata in un'altra dimensione di pura oscurità senza
possibilità di fuga, sarebbe diventata un'altra dei miei schiavi
per un eventuale uso futuro. Il mio lavoro in quest’epoca era
terminato ma c’e n’erano ancora tante da visitare e da
distruggere, tanta gente da uccidere e tanta paura da assorbire e
niente sarebbe stato in grado di fermarmi poiché non si
può uccidere l’essenza stessa della paura ed è
questo che IO sono.
IO sono la Paura! IO sono la Morte!
IO sono l’Oscurità stessa!
IO sono:
Mephiles the Dark!!!!
“Dead I am the Dark
Shadow on the Wall,
Vengeance is my Name,
I
will kill you All!”
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