giochi
Giochi e biscotti
Era un caldo e assolato
pomeriggio di giugno, e a Hogwarts molti studenti si stavano godendo la fine
degli esami. In attesa di conoscere i risultati c’era chi giocava a Quidditch,
chi passeggiava in riva al lago e chi si concedeva un pisolino sotto la fresca
ombra di qualche albero nel parco del castello.
Lo stesso stavano
facendo due ragazzini di tredici anni. Uno era molto magro, pallido e aveva
capelli corvini che gli arrivavano alle spalle; l’altra era una bella fanciulla
dai capelli rossi e dal viso coperto di lentiggini. Avevano organizzato quel
pomeriggio da diversi giorni, e speravano che tutto andasse per il meglio, che
nessuno venisse a disturbarli.
Per festeggiare la fine
della scuola i due giovani avevano deciso di trascorrere quel pomeriggio in
riva al lago, vicino a una grotta di cui pochissimi conoscevano l’esistenza.
A loro non serviva fare
grandi cose per divertirsi, perché erano talmente amici che anche solo un
pomeriggio passato a chiacchierare era un’occasione speciale.
Così avevano deciso di
far merenda insieme, quel giorno. Erano riusciti a prendere dei biscotti e
altri dolcetti dalle cucine (non che fosse una cosa complicata, dal momento che
gli elfi domestici erano sempre disposti a riempirti di cibo), e si erano
andati a sistemare in quel piccolo paradiso segreto, leggeri e colmi di
allegria.
I due amici passarono
la prima mezz’ora a raccontare come erano andati gli esami, ma un brontolio
proveniente dalla pancia della ragazza fece capire che era arrivata l’ora di
assaggiare le prelibatezze che erano riusciti a procurarsi.
«Dai, Sev, facciamo un
gioco!» esclamò la ragazza, entusiasta. «A turno ci bendiamo e cerchiamo di
capire di che cosa sono fatti i dolcetti!»
«Ok, ci sto! Ma tanto
lo sai già che vinco io» rispose il giovane.
«Uffa sei sempre il
solito! Allora comincio io, passami la benda» disse Lily.
Con un colpo di
bacchetta Severus fece apparire una benda nera, che legò intorno alla testa di
Lily in modo da coprirle gli occhi. Le passo poi un dolcetto a caso, soffice al
tatto.
«Avanti, che cos’è?»
chiese Severus.
«Mmm vediamo… C’è della
mela, ma sento anche un po’ di crema…» rifletté Lily.
Dopo pochi istanti
Severus non sentì più la giovane ragazza che parlava. In un attimo il suo
sguardo si smarrì ad osservare quel viso radioso. Notò poi una piccolissima
rughetta tra le sopracciglia, segno di grande concentrazione. I suoi occhi
scesero poi alle labbra, che si stavano muovendo lentamente, mentre Lily era
intenta a capire tutti gli ingredienti possibili. Oh quanto avrebbe voluto
posare la sua bocca su quelle labbra!
«Bene, adesso tocca a
te, forza!» esclamò allegra Lily.
Quelle parole interruppero
il sogno ad occhi aperti del giovane Severus, le cui guance si arrossarono
leggermente, per non aver prestato attenzione a cosa aveva detto la ragazza.
Lily si tolse la benda
dagli occhi e la avvolse intorno a quelli di Severus. Poi prese un biscotto e
glielo passò.
Severus gli diede un
piccolo morso. A lui non piaceva molto mangiare, ma aveva accettato quel gioco
per far felice la sua amica. Sentì immediatamente il cioccolato, amaro, forte. Masticando
lentamente affiorò un lieve aroma di cannella, a cui si aggiunse lo zenzero.
Senza saperne il
motivo, quei sapori lo portarono con la memoria alla sua infanzia.
Ma per la seconda volta
in pochi minuti Lily lo riportò di colpo alla realtà, chiedendogli se avesse
capito il sapore del biscotto. Di nuovo con le guance leggermente arrossate,
Severus elencò tutti i sapori che aveva avvertito, senza sbagliarne neanche
uno.
«Dai dai ancora uno!»
esclamò Lily, che nuovamente si fece mettere la benda.
Severus si avvicinò per
coprirle gli occhi. Avrebbe però voluto ammirare quei piccoli cristalli di
smeraldo, non doverli coprire. Una volta celati, il giovane rimase un attimo ad
ammirare quella bellissima ragazza che si trovava di fronte a lui. In contrasto
a quegli splendenti occhi verdi, i suoi erano nerissimi. Due carboni ardenti,
che bruciavano ma al tempo stesso si consumavano d’amore per quella fanciulla.
Prese un piccolo
biscottino, delle dimensioni di uno zellino, con uno strano colore rossastro, e
glielo diede. Lily prese il biscotto dalle sue mani, sfiorando quelle magre di
Severus, che di nuovo si sentì avvampare. Ma il fatto che Lily fosse bendata lo
fece sentire all’improvviso più coraggioso, e pensò che un’occasione simile non
sarebbe mai più arrivata.
Non appena la ragazza
si mise in bocca il dolcetto, Severus si avvicinò al suo volto, e timidamente,
e molto rapidamente, appoggiò le sue labbra contro quelle della fanciulla. Si staccò
subito, certo che da un momento all’altro gli sarebbe arrivato uno schiaffo. Ma
non arrivò.
Lily rimase sorpresa,
si immobilizzò. E quando realizzò cos’era successo, la sua bocca si allargò in
un sorriso sincero.
A quella reazione il
cuore di Severus esplose di gioia, e pensò che per Natale avrebbe regalato a Lily
una scatola enorme di quegli zellini di pasta frolla, rossi come le sue guance
in quel momento.
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