A letter to... Lily Evans

di Colpa delle stelle
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Letter to... Lily Evans

 


Cara Lily,
il professor Piton vedeva nel nostro trio una piccola parte di te: gli occhi di tuo figlio Harry, i capelli rossi di Ron e il mio essere mezzosangue.
Non è mai stato il mio insegnante preferito, ma ora che è morto mi sorprendo a pensare alle sue lezioni e al fatto che forse, nonostante tutti mi considerino la strega più brillante della mia generazione, sono convinta di non essere riuscita a capirlo a fondo nemmeno io. Anche Harry se n'è reso conto ed è forse una delle poche cose di cui si rammarica davvero.
Da quando la guerra è finita, tuo figlio è cambiato, come tutti noi d'altronde. A volte parliamo faccia a faccia, solo noi due, e mi chiede ancora consigli come faceva ad Hogwarts. Come quando aveva bisogno del mio aiuto nei compiti di Trasfigurazione e non si faceva remore a chiedermelo, perché sapeva che per lui avrei sacrificato il mio orgoglio, il mio tempo e la mia piuma. Sapeva che gli avrei scritto io tutto, perché non avrei sopportato una parola sbagliata o una virgola fuori posto, così come ora non riesco a digerire i suoi sensi di colpa.
Ha salvato il Mondo Magico a soli diciassette anni, con una bacchetta e due amici ad accompagnarlo nel suo viaggio e non si è mai reso conto di quanto il suo compito sia stato fondamentale. Sapeva che era difficile, importante, ma mai essenziale. Credeva addirittura che qualsiasi altra persona, al suo posto, avrebbe risolto tutte le situazioni e gli enigmi che hanno attraversato il suo cammino, ma si sbagliava. Così come sbaglia ora a piangere le morti degli amici, a piangere i nemici e a piangere te.
E suo padre.
E Sirius.
E Fred.
E Tonks e Lupin.
E Dobby.

L'altro giorno ho trovato un foglio nel cassetto del suo comodino, del quale nemmeno Ginny era a conoscenza e di solito Harry condivide tutto con sua moglie. Ma quel foglio non l'ha mostrato nessuno. Tranne che a me.
Mi ha detto che sono l'unica in grado di capirlo, ma all'inizio non avevo colto il vero significato delle sue parole. Pensavo: io ho due genitori nel mondo babbano che, anche se non vivono accanto a me, mi pensano ogni giorno e mi vogliono bene. Poi però Harry mi ha guardata, mi ha teso una mano e mi ha fatto fare una giravolta, proprio come quella volta nella tenda, durante il nostro viaggio alla ricerca degli Horcrux. E allora ho capito che lui si fida di me perché io non l'ho mai abbandonato, nemmeno quando ne avevo avuta la possibilità. Sono rimasta accanto a lui perché credevo nella sua causa, così come credevo nella vostra, quella che vi ha spinto a sacrificarvi per tutti noi. A sacrificarvi per la vita di Harry.
Provo ammirazione e rispetto per James Potter e Lily Evans. Perché con il vostro gesto avete contribuito alla vittoria del bene. Con il vostro gesto, avete sconfitto l'ultimo nemico. E quando arriverà il momento giusto, sia Harry, sia Ron, sia io sconfiggeremo la morte.
L'accoglieremo come una cara amica e lei ci tratterà come ha trattato voi.
Da pari a pari.

 

Hermione Granger

 

(Questa storia si è classificata terza al contest "Caro amico ti scrivo" indetto da Giuns sul forum di EFP.)





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