The
Little Closet Trauma
Titolo:
The Little Closet Trauma (Il piccolo trauma del ripostiglio*)
Autore
originale: No No 22
http://www.fanfiction.net/s/3469988/1/The_Little_Closet_Trauma
Traduttrice:
VavvyMalfoy91
Lingua
originale: inglese
“SASUKE!”
gridò il ragazzo dalle bionde ciocche arruffate. Pochi passi
più avanti, un ragazzo dai capelli corvini si voltò
verso il biondo.
“Cosa
vuoi, dobe?” disse Sasuke. Il biondo lo squadrò
furente.
“E'
vero quello che ha detto Sakura-chan?!” strillò Naruto a
pochi centimetri dal suo viso.
“Cosa
ha detto?” ripeté Sasuke , gli occhi ridotti a due
fessure.
“E'
VERO?! Avete un APPUNTAMENTO?” urlò. Sasuke fissò
Naruto, scioccato.
“COSA?!
NON HO MAI DETTO UNA COSA DEL GENERE!” ululò. ‘La
prossima volta che incontro Sakura... Stai certo che dovrò
farle una bella chiacchierata’.
Ma
l'espressione furente di Naruto non migliorò, e cominciò
a respirare pesantemente.
“Bugiardo”
sospirò.
“IO
NON S-
Sasuke
smise improvvisamente di gridare e tornò calmo.
“Ho
sentito un grido provenire da qui dietro,” disse una voce non
molto lontana da li.
“Merda.
Guarda cosa hai fatto. Adesso ci troveranno” Sasuke sibilò
velenoso.
“COSA
HO F-
“Chiudi
il becco, idiota” Sasuke coprì la bocca di Naruto. Erano
in orario scolastico e Sasuke non aveva intenzione di mollare per
primo. Ma sapeva anche che Naruto non avrebbe mollato affatto, pur di
combattere con lui. E adesso stava per essere beccato per colpa di
Naruto. Si guardò intorno freneticamente quando sentì
le voci farsi più vicine. Poi vide una porta e rapidamente vi
corse attraverso, sempre impedendo a Naruto di fiatare. Aprì
la porta, vi gettò dentro Naruto e la richiuse alle sue spalle
dopo esservi entrato.
“COSA
DIAV-
“Taci!”
bisbigliò Sasuke, coprendo di nuovo la bocca di Naruto con una
mano. Il biondo lottò contro la sua presa, ma si fermò
quando udì delle voci maschili fuori dalla porta. Rimasero in
silenzio per un tempo che parve interminabile; i loro cuori che
martellavano nel petto e i respiri irregolari. Fortunatamente le voci
sorpassarono il loro nascondiglio. Sasuke sospirò di sollievo,
ma non lasciò andare Naruto finché non fu sicuro che
gli uomini si fossero allontanati abbastanza. Sasuke si allontanò
da Naruto e scrutò il luogo in cui si erano nascosti; erano in
un ripostiglio grande abbastanza per almeno sei persone pigiate.
L'unico oggetto della stanza era una scatola di legno.
“MA
CHE DIAVOLO SASUKE! PERCHE' L'HAI FATTO?” riprese a strillare
Naruto.
“Se
non ti avessi chiuso la bocca avresti fatto un sacco di rumore e
saremmo stati scoperti,” palesò. Naruto aprì la
bocca, ma la richiuse senza emettere alcun suono. “E adesso
usciamo di qui”
“Per
una volta sono d'accordo con te,” disse mentre afferrò
il pomello della porta. Lo tirò, lo girò, lo scrollò;
ma la porta non si aprì. Provò ancora, stavolta
spingendo invece di tirare. Ma continuava a non muoversi. “Uh-oh.”
“Uh-oh?
Cosa vuol dire ‘uh-oh?” Sasuke aggrottò le
sopracciglia.
“Vuol
dire che siamo chiusi dentro,” esclamò Naruto, mentre
cercava di nuovo di sbloccare il pomello.
“Cosa!?”
Sasuke spinse via Naruto e cercò di aprire la porta “Cazzo.”
“Dovremmo
urlare per cercare aiuto?” disse Naruto.
“Pensi
che ci sentirebbe qualcuno, mentre sono tutti in classe?”
ringhiò.
“C'è
solo un modo per scoprirlo,” affermò Naruto. “AIUTO!
QUALCUNO CI AIUTI!”
“Non
arriverà nessuno, dobe,” disse miseramente Sasuke mentre
si sedette sulla scatola di legno.
“Non
chiamarmi così, bastardo. Qualcuno arriverà.”
Disse Naruto prima di cominciare a battere i pugni contro la porta
“HO DETTO AIUTO! SIAMO CHIUSI DENTRO! AIUTATECI, MALEDIZIONE!”
Naruto
continuò a gridare a pieni polmoni finché, un ora dopo,
iniziò a dolergli la gola.
“Ci
rinuncio” ammise, e sedette sconsolato di fronte a Sasuke.
“Te
l'avevo detto che non sarebbe venuto nessuno” ribadì il
moro.
“Taci”
disse, poi si alzò e afferrò un filo che penzolava dal
soffitto, accendendo una lampadina abbastanza luminosa da permettere
ai due ragazzi di vedere qualcosa. “Così va meglio. Sai,
pensavo di schiacciare un pisolino”
Naruto
si distese lungo il pavimento e sospirò. Le palpebre
cominciarono ad abbassarsi e non ci volle molto prima che si
addormentasse. Sasuke osservò il biondo dormire sodo, sentendo
il suo respiro farsi profondo. Gli occhi del moro viaggiarono dalle
sue labbra giù lungo il suo corpo, per poi fare ritorno alle
labbra. Sasuke se le leccò famelico, inconsciamente.
Realizzando poi quello che stava facendo, distolse lo sguardo dal
ragazzo, un lieve rossore a tingergli le guance. Sospirò e si
abbandonò contro al muro. Le palpebre iniziarono a farsi
pesanti, era esausto. Proprio mentre stava per addormentarsi, percepì
un movimento. Poi udì un lamento. I suoi occhi si spalancarono
a quel suono. Guardò verso Naruto; il biondo dormiva ancora,
pacificamente, ma ora era raggomitolato su se stesso. Scrutò
il suo volto: stava sorridendo. Continuò ad osservarlo per
lungo tempo.
'Sembra
così pacifico, così angelico,'
Pensò. Naruto mugolò ancora.
“Sa-,”
fu tutto ciò che il biondo pronunciò. Sasuke fissò
il ragazzo, gli occhi sgranati e il volto arrossato.
'Stava
per dire il mio nome?' Pensò. 'Ovviamente no! Voleva di sicuro
chiamare quello di Sakura.'
Sasuke
grugnì irritato. Come poteva a Naruto piacere Sakura?
Cos'aveva di speciale? La domanda giusta era, cosa ci trovava in lei?
Sasuke continuò a porsi quesiti come quelli almeno per
mezz'ora, finché, alla fine, Naruto si svegliò. Il
biondo si sedette e si guardò attorno smarrito.
'Dove
mi trovo?' pensò, prima di ricordare. 'Oh, si. Sono chiuso in
uno sgabuzzino con Sasuke. Parlando di lui... dov'è?'
Naruto
si guardò in torno e trovò Sasuke seduto sulla scatola
di legno, pensieroso e accigliato. Gli si avvicinò, fino ad
avere il volto a due centimetri dal suo.
“Oi,
Sasuke-teme,” disse. Il ragazzo sollevò la testa di
scatto e si ritrovò davanti i profondi occhi blu oceano di
Naruto. Fece un salto indietro, quando si accorse di quanto fossero
vicini. “Cos'hai che non va? Ti comporti in modo un po' strano,
oggi.”
Sasuke
lo fulminò con un'occhiataccia. Naruto aggrottò le
sopracciglia e si accomodò contro il muro, vicino a Sasuke.
Rimasero seduti in silenzio, mentre il moro sbirciava ogni tanto
verso Naruto, che canticchiava alcune note. Sasuke poi udì le
parole cantate sottovoce dal biondo.
They
say I'm really sexy,
The
boys they wanna sex me.
They
always standing next to me,
Always
dancing next to me,
Tryin'
a feel my hump, hump.
Lookin'
at my lump, lump.
You
can look but you can't touch it,
If
you touch it I'ma start some drama,
You
don't want no drama,
No,
no drama, no, no, no, no drama
So
don't pull on my hand boy,
You
ain't my man, boy,
I'm
just tryn'a dance boy,
And
move my hump.
My
hump, my hump, my hump, my hump,
My
hump, my hump, my hump, my hump-
“Smetti
di cantare quella canzone,” strillò, rosso in viso.
“Perchè?
Cos'hai contro My Hump dei Black-eye Peas?” domandò
guardandolo perplesso.
“Non
mi piace, tutto qui. Mi fa tornare in mente brutti ricordi,”
rispose. 'E
fantasie oscene.'
“Allora
ne canterò un'altra,” Ci pensò su per un momento,
poi iniziò a cantare.
I’ll
make love to you
Like
you want me to.
And
I’ll hold you tight-
“Neanche questa,”
disse, se possibile ancora più rosso di prima.
“Hmm,
e questa?” suggerì il biondo.
Let’s
talk about sex, baby-
“Assolutamente
no!” gridò, distogliendo lo sguardo da Naruto.
Il
ragazzo, invece, lo fissò a lungo. Cosa non andava nelle
melodie che aveva scelto? Ci pensò su per un sacco di tempo
(durante il quale Sasuke si calmò). Poi sgranò gli
occhi, scioccato; tutte quelle canzoni citavano il sesso almeno una
volta. Si voltò verso il moro, sorpreso. Che fosse...?
“OH
MERDA! SASUKE! TU SEI GAY?!” ululò. Gli occhi di Sasuke
si spalancarono per la sorpresa.
“Cosa
te lo fa pensare, dobe?” chiese scrutandolo.
“Allora,
per prima cosa non ti ho mai visto uscire con una ragazza. E non
sembri neanche interessato a rimediare,” constatò.
“Questo
perché non ci sono ragazze interessanti. Non sono il mio tipo,
comunque,” rispose gelido.
Naruto
ghignò maliziosamente.
“Oh,
davvero?” Sasuke annuì. Per un momento rimasero
immobili, ma poi Naruto cominciò a farsi aria con la mano.
“Ragazzi, fa caldo qui dentro. Penso che mi toglierò la
giacca.”
Il
biondo fece scorrere la cerniera della sua giacca arancione e se la
tolse, il tutto con gli occhi a dell'altro puntati addosso. Si
stiracchiò e sbadigliò, le braccia abbandonate lungo i
fianchi e una smorfia sul volto.
“Ho
ancora caldo,” disse. Il ragazzo si sfilò lentamente la
maglietta, lanciando una rapida occhiata all'imbarazzato Sasuke.
Quando
la maglia fu completamente sparita, le iridi antracite viaggiarono
lungo tutto il petto muscoloso di Naruto. Sasuke dovette ammetterlo;
il compagno aveva un fisico niente male.
Sasuke
deglutì e distolse lo sguardo, prima di perdere il controllo.
Sentì qualcosa di umido bagnargli il naso. Se lo strofinò,
scoprendo che era sangue. Si coprì velocemente il volto con le
mani.
Udì
Naruto sventolarsi ancora.
“Maledizione.
Ma che caldo fa qui dentro,” si lamentò prima di alzarsi
e slacciare i pantaloni.
Sasuke
lo guardò orripilato, accorgendosi di avere di fronte un
Naruto quasi completamente nudo, ma si intimò di non cedere e
di rimanere composto.
Naruto
lo scrutò, deluso di vederlo ancora in pieno possesso delle
proprie facoltà. Si era tolto tutti i vestiti, fatta eccezione
per i boxer.
'Maledizione.
Cosa devo fare per farlo capitolare,'
pensò 'Non
ho intenzione di levarmi i boxer... Hmmm. Forse è un po'
troppo crudele, ma pazienza! Lo farò!'
“Sasuke,”
esclamò.
“Hn,”
rispose.
“Devo
dirti una cosa molto importante,” cominciò bieco.
“Cosa,”
disse, leggermente allarmato. Naruto lo guardò con un
espressione strana.
“Ti
amo.”
“Cos-?”
disse, gli occhi spalancati. Naruto si mosse verso di lui e gli si
sedette in grembo.
“Mi
hai sentito. Io ti amo Sasuke,” sussurrò al suo
orecchio. Sasuke si sentì arrossire.
“Naruto.”
“E
voglio fare l'amore con te...” continuò a soffiare al
suo orecchio. Naruto portò la mano sotto la sua maglietta,
percorrendone il petto con le dita. Sasuke si irrigidì, le
iridi sgranate e il cuore che martellava contro il torace,
incontrollabile. “... ferocemente.”
“Naruto
io...” provò. Rimasero in silenzio per un po', finché
Naruto non esplose in una grassa risata. Scese dal suo grembo e
rotolò sul pavimento tenendosi la pancia con le mani.
“Prendimi.
Prendimi e fammi male,” abbaiò tra le risate. Dopo un
tempo incalcolabile riuscì a rialzarsi e ad osservare l'ormai
bordeaux Sasuke. “Così sei gay, Sasuke-chan.
Dio, non avrei mai pensato che fosse così facile farti
cedere.”
Naruto
ricominciò a ridere. Sasuke fissò il biondo per un
momento, scioccato, poi sentì il sangue ribollire nelle vene,
la rabbia crescere dentro di lui. Come osava Naruto prendersi gioco
di lui. Come osava giocare con il suo amore! Sasuke si sentì
ferito. Naruto gli aveva fatto uno scherzo crudele, non era veramente
innamorato di lui. Ma la rabbia fu più potente del dolore.
Sasuke si alzò con un gesto repentino e sbatté Naruto
contro il muro, colpendolo all'altezza del fegato. Naruto accusò
il colpo con una smorfia di dolore, ma si riprese alla svelta e fissò
Sasuke. Stava per restituirgli il colpo quando il moro sparì e
riapparì poco dopo di fronte a lui. Lo immobilizzò tra
il muro e il suo corpo, afferrandogli i polsi per poi inchiodarli al
muro, sopra la sua testa. Naruto si divincolò, inutilmente.
“Come
osi,” Naruto udì Sasuke bisbigliare pericolosamente. Il
biondo contemplò gli occhi onice dell'altro. Realizzò
che contenevano rabbia, dolore e... affetto? “Come osi giocare
con il mio amore.”
Le
iridi azzurre si allargarono. Sasuke lo amava per davvero? Il suo
sguardo si ammorbidì.
“Sa-
Il
biondo fu zittito dalle labbra di Sasuke, che premevano con urgenza
sulle sue. Sgranò gli occhi sorpreso, ma poi li socchiuse
lentamente. Sasuke si allontanò brevemente e si perse in
quelle pozze semi nascoste di oceano.
“Io
ti amo Naruto,” ammise, la sofferenza era una nota
distinguibile nel timbro della sua voce. “Ma tu hai giocato con
il mio amore.”
Naruto
lo guardò negli occhi per un istante, poi lo baciò
delicatamente. Sasuke, sorpreso da quel gesto, allentò la
presa sui suoi polsi. Naruto si allontanò, frastornato.
“Ti
amo anch'io, Sasuke,” sussurrò. Il moro lo fissò,
e prima che il biondo potesse dire qualcos'altro, Sasuke lo strinse
per i fianchi e lo coinvolse in bacio feroce e passionale. Naruto non
esitò nemmeno per un momento, e rispose al bacio con
altrettanto ardore.
Sasuke
afferrò una morbida ciocca dorata e tirò, facendolo
gemere, mentre con la mano libera tracciava il profilo della sua
cassa toracica. Gli leccò il labbro inferiore, mendicando il
permesso di entrare. Il moro si accorse poi di quanto fosse buono il
suo sapore, e leccò le sue labbra di nuovo. Naruto le
dischiuse leggermente, abbastanza per permettere alla lingua
dell'altro di entrare. Il biondo lasciò che la sua lingua
gustasse ogni angolo riuscisse a raggiungere, poi cominciò a
battersi per la supremazia. Ovviamente, vinse Sasuke. Dopo un po',
Naruto mordicchiò gentilmente la lingua dell'amante,
suggerendogli il suo bisogno di ossigeno.
Si
separarono leggermente, senza fiato. Si guardarono negli occhi per un
tempo che parve a entrambi interminabile, prima che Sasuke,
all'improvviso, spingesse con delicatezza il biondo contro il suolo,
per poi posizionarsi sopra di lui e baciarlo ancora. Quando lo fece,
percepì il proprio corpo ardere per avere di più.
Voleva di più di semplici baci appassionati. Ma prima che
potesse in qualche modo reagire, Naruto aveva invertito le parti,
così ora era lui a stare sotto. Naruto si aggrappò alla
sua maglietta. Sasuke la sfilò senza esitazione, permettendo
al ragazzo di percorrere il suo torace con lente carezze. Il moro udì
l'altro abbassare la zip dei suoi pantaloni per poi strattonarli via,
lasciandolo solo in boxer. Il biondo si scostò leggermente, e
Sasuke stava per dirgli qualcosa, quando quello gli morse
affettuosamente la spalla. Il ragazzo ansimò, Naruto ghignò
e risalì a morderne anche in lobo dell'orecchio. Sasuke ansimò
ancora, ma questa volta, prima che l'altro trovasse qualcos'altro da
mordere, rovesciò i ruoli, ritrovandosi sopra, di nuovo.
Sorrise compiaciuto quando Naruto mise il broncio. Per consolarlo, lo
baciò, lasciando una scia di umidi baci lungo il collo. Il
biondo gemette, spingendo l'altro ad osare di più. Interruppe
il suo lavoro, e stava per sfilargli i boxer quando qualcuno entrò
nel ripostiglio.
Naruto
e Sasuke volsero lo sguardo verso la porta, dove trovarono Sakura a
fissarli a occhi spalancati.
“Sa-
Sasuke-kun,” balbettò, come ipnotizzata dalla scena che
aveva davanti. Prima che uno qualsiasi dei due ragazzi potesse dire
qualcosa, Sakura si accasciò al suolo, svenuta.
I
due amanti la osservarono per un secondo. Poi Sasuke scrollò
le spalle, e si avventò sulle labbra di Naruto, che però
lo respinse.
“Sasuke,
penso sia abbastanza,” affermò con fermezza.
Sasuke
ringhiò. Avrebbe voluto continuare nella sua precedente
occupazione, ma scivolò giù da Naruto, riluttante. Si
alzò e afferrò i suoi indumenti, per poi vestirsi in
fretta, presto imitato dal compagno. Poi lo vide camminare verso la
ragazza svenuta e accucciarlesi a fianco. Si avvicinò anche
lui, mentre Naruto la scuoteva con gentilezza.
“Sakura-chan,”
la chiamava. La rosa aprì gli occhi lentamente. Poi saltò
letteralmente in piedi e colpì Naruto dritto in volto.
“COME
OSI FARLO CON SASUKE-KUN,” strillò. Sasuke la squadrò,
desiderando ardentemente colpirla per aver picchiato il suo
Naruto. Il biondo si strofinò la guancia lesa, e guardò
Sakura sconcertato.
“Ma
di cosa stai parlando,Sakura-chan? Perché mi hai colpito?”
pigolò. “Io e il teme ti abbiamo trovata qui
incosciente. Ti abbiamo svegliata, e tu mi hai picchiato. Certo che
sei proprio crudele alle volte, Sakura-chan!”
Sasuke
fissò il compagno sorpreso; non avrebbe mai immaginato fosse
un così bravo attore. E Sakura ci stava cascando in pieno.
“E'
vero, Sasuke-kun?”gli domandò la ragazza. Si limitò
ad annuire in risposta.
“Penso
che Naruto si meriti delle scuse,” aggiunse. Fu il turno della
rosa di annuire.
“Mi
dispiace, Naruto,” disse. Il ragazzo rispose con un immenso
sorriso e si rialzò.
“E'
tutto ok Sakura-chan. Ma... cosa stavi dicendo a proposito di me e
Sasuke-teme?” le chiese mentre l'aiutava a rialzarsi.
“Niente.
Proprio niente,” tagliò corto. “Su, andiamo ad
allenarci.”
“Si!
Andiamo ad allenarci!” esclamò felice, correndo avanti.
“Hey,
dobe,” lo richiamò Sasuke. Il biondo si fermò,
interrogandolo con lo sguardo.
“Cosa
c'è? E non chiamarmi così,” replicò.
“Dopo
l'allenamento, noi due abbiamo degli affari da sbrigare,” lo
informò ghignando.
“Si,
hai ragione,” rispose ridacchiando. “Devo prenderti a
calci in culo!”
Sasuke
lo guardò. Aveva capito cosa intendeva con “affari da
sbrigare”? L'osservò ancora. Gli stava facendo
l'occhiolino.
'Si
ha capito,'
pensò, sorridendo compiaciuto.
**
Ragazzi!
La mia prima traduzione, su gentile concessione dell'autrice! Beh che
dire, a me questa shot era piaciuta un sacco, così mi sono
detta perché no, facciamola conoscere anche qui!
Dedicata
a FAR, il parafulmine umano della sfiga, nonché la mia
migliore amica. Spero ti faccia almeno sorridere, ammore! ^^
Mi
raccomando, lasciate qualche commentino, provvederò a farlo
avere all'autrice!
Un
bacione, la vostra Vavvy.
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