Alice in Sadnessland

di MartyTonylove
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Gabriel la scortò in camera sua, nella camera c’era un letto enorme, una scrivania, due divanetti sistemati ad L, ovunque c’erano libri sparsi e su di una mensola c’era il televisore con una playstation un po’ consumata dal tempo. La camera era accogliente e moderna, Alice si sedette su un divano e presto arrivò Gabriel con due tazze di te e due fette di torta. Si  e iniziarono a mangiare, lei assaporava con gusto e intanto ascoltava Gabriel parlare dell’Italia, dei numerosi viaggi che aveva fatto e guardava le favolose foto che Gabriel e la sua famiglia avevano scattato.  D’un tratto si interruppe e delle briciole caddero a terra facendo ridere Alice di gusto, lui sorrise imbarazzato e poi esordì: << bene parlami un po’ di te! Non so ancora nulla della tua vita>>.  Lei arrossì e con aria sofferente confessò che sua madre se ne era andata e suo padre non si riprendeva più dal suo allontanamento. Gabriel la guardò con uno sguardo corrucciato e indecifrabile e poi esordì: << Conosco la tua situazione, tu cerchi in tutti i modi di dire al mondo che esisti, ma sei diversa e non lo urli per le strade, non ti vesti in modo provocante per essere presa in considerazione. Tu urli,il tuo urlo è silenzioso, il tuo urlo sono quelle costole sporgenti e quegli occhi solcati dalle occhiaie. Io so, lo so com’è… le vedo queste cose. Ti salverò! Non ti permetterò di affondare così!>>. La sua voce aveva raggiunto un tono un po’ più alto di quanto lui volesse, aveva intimorito Alice che aveva incassato al testa tra le spalle e lo guardava un po’spaventata. Lui si avvicinò a lei le accarezzò la guancia e la strinse a se, abbracciandola sentì il suo corpo magro e le sue ossa toccarlo ma non gli importava lui doveva proteggerla, una lacrima calda scivolò dal suo occhio destro e gli rigò il volto, ma per fortuna Alice non se ne rese conto. Passarono il resto del pomeriggio a leggere e parlare delle loro vita, poi Alice dovette andare via, ma prima che lei se ne andasse lui rovistò tra i suoi libri e ne estrasse uno dalla copertina un po’ malconcia, il titolo era: Safe Haven. Lui le disse che era il suo preferito di leggerlo e di dirgli come le sembrava, lei lo ringraziò poi lui l’accompagnò alla porta e si abbracciarono, poi lei si incamminò per tornare a casa e Gabriel rimase li a fissarla mentre se ne andava. I giorni scorrevano inesorabilmente, Alice e Gabriel avevano iniziato a vedersi tutti i giorni , spesso andavano a fare lunghe passeggiate sulla spiaggia per dopo recarsi al ristorante: Da Ivan. Amavano quel ristorantino perché oltre ad avere una vasta scelta di dolci aveva una vista sulla baia davvero spettacolare, spesso stavano li al tramonto, quando l’alta marea invadeva la spiaggia e i gabbiani volavano alti nel cielo, ormai era il loro posto preferito.  Tutto sembrava andare perfettamente, Alice aveva addirittura ripreso 2kg e i sorrisi sul suo volto erano molto più frequenti, ma si sa che le cose belle non durano per sempre. 




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