Mi hai salvato con un'illusione

di Pix27
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Mi hai salvato con un' illusione


Era una di quelle giornate in cui neanche lo stare in mutande sarebbe servito a sopportare l'afa, ma nonostante tutto noi ci intestardivamo a indossare le nostre solite felpe, sopportando il caldo come fosse una punizione per ricordarci sempre di chi, quelle felpe, ce le aveva regalate.
“Ma siete sicuri? Per un'idol non è normale mettere le lenti a contatto colorate?” chiese confusa Kido.“Scemotta, non sono mica dei cosplayer!” la prese in giro Kano, per tutta risposta lei gli assestò un calcio rotante in pieno stomaco. “Piena d'energia anche con questo caldo, eh?” ribatté Kano.“Beh, glielo domanderete dopo averla portata alla base!” disse Seto per chiudere la discussione.
Seto allungò il passo, non vedeva l'ora di raccontare gli ultimi avvenimenti a Mary che li aspettava alla base, “io vado avanti!” disse sparendo nel giro di pochi minuti.
Kido e Kano, rimasti soli, camminavano silenziosi finché il ragazzo non iniziò a infastidire -a suo rischio e pericolo- la capobanda.
“Ahhh, ma lo sai che mi hai fatto proprio male poco fa?”
“Tsk, vuoi fare il bis?”
“No grazie, sono sazio”
“Crepa...”
“Siamo nervosette, eh?”
“Sappi che è solo colpa tua!”
“E pensare che da piccola eri così carina! Uhm, non sarà stata la pubertà a renderti così, vero? Oppure è uno di quei giorni del mese in cui...” Non riuscì a finire la frase, troppo concentrato ad evitare il pugno che gli avrebbe sicuramente spaccato la mascella.
“Oi oi, quello poteva fare danno!” Kano aveva schivato la morte per un pelo.
“é colpa tua se dici stronzate!”Kido era imbarazzata e furiosa contemporaneamente.
In quel momento il silenzio che si era creato venne rotto dalla frenata brusca di un auto che avrebbe sicuramente investito la ragazza se Kano non l'avesse trascinata via dalla traiettoria della vettura.
“Grazie per avermi tirato via, ma sappi che sono ancora arrabbiata.” Era una mezza verità, in realtà non era più arrabbiata da un pezzo, ma non l'avrebbe mai ammesso.
“Ok ok mi farò perdonare, ma intanto continuiamo a camminare, ok?” Kano sorrise.
“Passami il jack degli auricolari che ti faccio ascoltare qualcosa d'interessante!”
Il silenzio si riempì di musica che risuonò forte attraverso le cuffie, Kido sorrise ascoltando quella canzone; parlava di mostri, bugie ed egoismo ma nonostante tutto era davvero bella.
Kano iniziò a barcollare improvvisamente esausto, “Kano ma questa canzone parla di te!” disse Kido ad occhi chiusi mentre ascoltava l'ultimo pezzo. Kano si appoggiò a lei per poterle sussurrare “Ti sbagli sai, questa canzone parla di noi!”.
Kido aprì istintivamente gli occhi preoccupata dalla stanchezza che aveva sentito nella voce del biondo, Kano aveva gli occhi rossi e stava trattenendo le lacrime e parlava a fatica “Sai ti ho appena ingannato, ma ti prego non ti arrabbiare! Ho trovato qualcosa che fa più male dei tuoi pugni...”
E mentre Kano si accasciava a terra privo di sensi, Kido vide il corpo del fratello, sparire, mentre con un rumore sordo I-Pod nero, che fino a poco prima teneva in mano, cadde nell'asfalto rompendosi.
Tsubomi si trovava lì, singhiozzando alla vista della macchina accartocciata contro un palo, stringendo a se il corpo riverso a terra di Shuuya.
NOTE: questa one-shot è inspirata e dedicata ad un mio amico! Mary-chan Grazie! ;D
C'è una piccola Kano/Kido ma non ci doveva essere... (dettagli! XD)
 




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