la realtà delle illusioni

di Vox animae
(/viewuser.php?uid=570333)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Non era mai riuscito ad andare avanti nella lettura di quell’articolo, giorni che il giornale era in attesa di essere letto e riciclato ad una nuova vita, giorni che la pagina sei non si muoveva, giorni che il supplizio infinito di leggere quell’articolo lo tormentava, non riusciva più a dormire, quando era giovane non gli sarebbe stato cosi difficile leggere l’articolo, ma ora… era solo, anche lei se n’era andata, che egoista, il suo volto ospitò un accenno di un malinconico sorriso scacciando le lievi e calde lacrime che lo avvolgevano. Lo aveva sempre aiutato a restare nel giusto, o almeno ci aveva provato, ma quando aveva bisogno di lui, lui non c’era, e così… così… lo aveva lasciato solo. Ora mancava solo lui. L’ultimo. Ora toccava a lui. Non aveva più scuse, non aveva amici, non aveva parenti, non aveva fan, non aveva un dio da pregare, aveva solo dei ricordi che a poco a poco lo uccidevano. Gli sarebbe piaciuto avere un'altra possibilità, avrebbe cambiato tutto, o forse no?
… al termine del rito funebre…
Doveva uscire di scena, lui che era stato sempre coperto di rumori per coprire il vuoto che lo logorava. Saliva le scale, era stanco, il portone sbatte dietro di lui un’altra volta, ma lui saliva le scale, e le scale facevano salire qualcun altro, ma non lui, lui doveva salre ma le scale dovevano scendere e tutto gli era contro. I ricordi lo assalirono mentre la tromba delle scale girava intorno a lui e lui la assecondava avvolgendosi dal nero di un tonfo sul pesante e gelido marmo: compleanni di parole e sorrisi, anniversari di ricordi e funerali di fiori e silenzi gli ruotavano vorticosamente attorno. E tutto si spense in un gemito d’oblio.
…scomparsa all’età di 53 anni, nel corso della sua esistenza…
, un uomo dal camice bianco con capelli neri che incorniciavano un viso ovale con due occhi marroni profondi  entrò nella stanza, niente si mosse, ne un saluto uscì dagli ospiti della camera. Si diresse al letto sotto la finestra destra una voce cristallina e retorca uscì dalla gola del giovane medico 

, la risposta non si fece attendere
< il suo vicino di casa la ha trovata sulle scale, probabilmente ha avuto un mancamento, comunque domani avremo i risultati fdegli esami, fortunatamente non si è fatto molto male, giusto solo qualche ematoma…> un colpo di tosse irruppe nell’aria pesante della stanza dal letto opposto
   

Il buio ed il vuoto lo riempirono facendolo affondare senza un gemito nel calmo mare del sonno e delle illusioni.
…spentasi il 29 giugno… bip… bip… colpita da una rara forma… bip… bip… lascia un grande vuoto… bip… bi… b…
 
 




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2637164