Allora... come
presentarvi questa storia per me è un mistero.
Naturalmente il tema sono le vacanze... che altro dirvi? E' del tutto
inventata, nomi, e descrizioni... i luoghi sono reali però ^^
spero che non vi annoi... e spero che questa speranza non sia vana XD
commentate se volete ^^
prologo
-Elena!!! l' hai messa una felpa pesante??-
Una ragazza dai capelli castani, con la frangetta folta
sbuffò. Gli occhi verdi esasperati.
-Si, mà.-
-E gli asciugamani? Ne vuoi qualcun altro?- la donna si
riaffacciò. Somigliava alla figlia. Tranne che per i
capelli, rosso ramato, e il naso aquilino. La ragazza, inginocchiata
accanto ad una valigia di quelle non rigide sbuffò
nuovamente. -No.- rispose secca.
La madre se ne andò, lasciandola sola immersa nel silenzio
della stanza. Elena si alzò, e avanzò verso il
balcone che aveva in camera. Era stata felicissima di ottenerlo quando
si erano trasferiti lì, tanti anni prima. E lo era ancora.
Il balcone era un luogo di perdizione, dove riflettere, ascoltare
musica e talvolta di nascosto, fumarsi una buona sigaretta. E guardando
il fumo che si innalzava da quel piccolo tubicino di piacere,
desiderava molte volte di poter volare anche lei via, via da quel mondo
che l' aveva stufata, in soli sedici anni.
Sospinse lievemente la finestra, ed uscì. Si sedette, spalle
contro il muro, osservando i palazzi che sostavano goffi davanti al suo.
Odiava quella città. Odiava abitare al Sud, lontana dal
mondo.
Quel giorno nella sua mente si accavallavano mille domande. L' indomani
li avrebbe rivisti. I suoi amici delle vacanze, incontrati l' anno
prima, in quelle maledette colonie che aveva sempre odiato. Non era mai
riuscita a trovarsi bene, ad ambientarsi, fino alla anno prima, quando
aveva conosciuto tre persone stupende.
Ma aveva paura che fossero cambiate, aveva paura che lei fosse cambiata
troppo. Dopotutto era maturata molto quell anno, ma era anche
più cinica e chiusa. L' anno prima era simpatica e
spensierata.... E la domanda che tamburellava costantemente con
fastidio era quella più banale: e se mi troveranno odiosa?
Scrollò le spalle, tentando di pensare ad altro. Il pensiero
vagò ad Andrea, suo ragazzo, con il quale non si sentiva
più tanto spesso. Si era ripromessa di parlargli, tornata
dalle vacanze. Lei lo amava, eppure sentiva che qualcosa non andava
bene tra loro.
Rientrò nella cameretta, e andò all armadio.
Aprì l' anta. L' armadio era stato svuotato, gran parte dei
suoi abiti era piegato e sigillato nella valigia, pronto a passare due
settimane in campeggio.
Si guardò allo specchio. Il riflesso rivelò una
ragazza non troppo alta, con leggero sovrappeso, non di troppi chili.
Un volto molto grazioso, contornato da folti capelli castani lisci e
lunghi, occhi grandi dal bel taglio, di un verde misto al grigio, le
labbra vermiglie sottili, e il naso e gli zigomi contornati da piccole
e graziose lentiggini, che lei tanto odiava.
Chiuse l' anta sbuffando. Era cambiata anche fisicamente. L' anno prima
portava un orribile caschetto, aveva chili in più e aveva
una seconda. Quell' anno il seno le si era gonfiato arrivando a
sfiorare addirittura la quarta. Non sapeva come mai così in
ritardo aveva finito lo sviluppo ma di certo le andava meglio
così.
Si voltò e andò alla scrivania di legno nero. Il
computer nuovo della Apple regnava sovrano. Regalo dovuto alla sudata
media dell otto con la quale aveva lasciato il quinto ginnasio. Lo
accese, e andò nella cartella delle immagini. Lì,
inutilizzate da circa un annetto c' erano le loro foto.
Quelle foto che le avevano dato troppa nostalgia. Le guardò.
Una foto in particolare, quella a cui teneva di più. Eccola,
sorridente e spensierata, abbracciata ad un altra ragazza, dai capelli
neri ricci, lunghi e legati, due grandi occhi nocciola, felici. Elisa.
La sua amica Elisa. Le labbra si dischiusero in un debole sorriso. Era
straordinario sorridere guardando quel volto così pieno di
vita. A destra si trovava Samuele, dritto, spalle in dietro e petto in
fuori, come il militare che sognava di diventare, i capelli cortissimi
biondi quasi rasati, e gli occhiali graduati che coprivano due
bellissimi occhi azzurro mare. I lineamenti erano dolci, un viso molto
carino. A sinistra c' era Daniele. Lo guardò meglio,
meravigliandosi. L' anno prima si era presa una cotta, difficile da
smaltire per il ragazzo. E ora lo guardava, non ricordando come mai le
era piaciuto. Dopotutto non era affatto carino. Lineamenti non
armoniosi, capelli corti neri, occhi nocciola coperti dagli occhiali da
sole, naso troppo grande e bocca troppo carnosa. No. Non era bello,
eppure qualcosa in lui l' aveva affascinata, e aveva passato due
settimane in compagnia di quella fastidiosa cotta segreta, che era
rimasta tale solo per lui. Dopotutto l' aveva scoperta anche gli altri
due.
Li guardò. Il giorno dopo li avrebbe rivisti, e
ciò la disarmava. Non si sentiva abbastanza pronta.
Aveva paura, e odiava aver paura.
-Oh, al diavolo!!- afferrò l' mp3 e andò sul
balcone, per sentire nelle orecchie a volume elevato ''people are
strange'' dei Doors.
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