Damn
phosphorescent idiot.
“... non hai
proprio nulla di meglio da fare?”
Bibi, dal
canto
suo, si limitò ad alzare le spalle e continuò ad osservarla,
trasognato nelle sue momentanee sembianze canine.
Raven alzò
gli
occhi al cielo e proseguì con la sua meditazione, tornando a
concentrasi e dimenticando la presenza di quell'ammasso di melma
verde che le scodinzolava accanto, entusiasta.
O, per
lomeno,
queeste erano le sue intenzioni- che presto, ovviamente, si
rivelarono illusorie quando Beast Boy le saltò letteralmente in
grembo e le leccò il viso scurito dal cappuccio con fare festivo.
Raven,
neanche
a dirlo, da che stava fino a poco prima lievitando leggiadramente si
ritrovò completamente liquefatta sul pavimento del salone; vani
furono i tentativi di scaraventare Bibei addosso la parete, perchè
il cagnolino verde si era ancorato al suo mantello con convinzione e
continuava imperterrito a leccarle la faccia.
“Bibi, che
razza idiota sei?!” chiese, disgustata da tale slancio di affetto e
coprendosi il volto con le mani guantate “Smettila immediatamente!”
Chiuse gli
occhi per evitare il contatto con la lingua ruvida dell'amico, ma
quando li riaprì il cane era sparito: al suo posto, Beast Boy (nome
decisamente troppo virile per quel nano fosforescente) le sorrideva
sornione, a cavalcioni su di lei.
Nonostante
Raven sapesse quanta innocenza ci fosse nelle intenzioni del ragazzo,
con una spinta se lo scrollò di dosso, rialzandosi e cercando di
ritrovare la dignità perduta raddrizzando la schiena e pulendosi la
polvere di dosso con fare falsamente altezzoso.
Bibi rise,
di
una risata dolce e al contempo di scherno- ma, Raven lo sapeva, non
c'era cattiveria in quelle risa.
“...e adesso
che hai da ridere tanto?!” chiese, tornando a fluttuare al di sopra
del pavimento e avviandosi verso la sua camera (dannato Robin e le
sue fissazioni da casalinga depressa, che la costirngevano ad
abbandonare la sua stanza due volte a settimana per le sue grandi
pulizie...), senza smetterla di guardarlo accigliata (e in fondo,
anche ben poco interessata).
Bibi smise
di
ridere e si sporse dal bracciolo del divano, i folti capelli verdi
spettinati e il sorriso smaliziato.
“...nulla,
pensavo solo a quanto ti scoccia avermi attorno.”
“Se lo sai,
allora, perchè ti ostini a farlo?” domandò, paziente, ormai
abituata alle sue stranezze.
Bibi abbassò
lo sguardo, ma non lo distolse dai suoi occhi.
“...pensavo
che, a forza di borbottare contro il mondo intero e volare come una
farfallina, ti fossi dimenticata del nostro appuntamento.”
Raven sentì
il
cuore perdere un colpo, e ancora una volta si fece i complimenti per
la sua costanza nel tenere il cappuccio anche in casa, perchè avere
il volto coperto ora si stava rivelando effettivamente molto utile.
Sentì le
guance avvampare in un istante, ma assunse un'aria stizzita e si
voltò verso la cucina, evitando di guardarlo e fingendo
disinteresse.
“Non mi
sembra che definire un pomeriggio alla ricerca di un regalo per
Cyborg 'un appuntamento' sia appropriato...” non le sfuggì il
sorriso scettico di Bibi, ma non ci badò “...ad ogni modo, non
sono così idiota da dimenticare un impegno. Io non sono te.”
“Senti chi
parla, quella che non voleva nemmeno farlo,
il regalo a Cyborg.”
“Non...
non mi sembra giusto assumersi la responsabilità dei danni causati
da Robin, tutto qui.” tentennò, perchè di sembrare sempre la
solita tipa polemica non era entusiasta; ma in fondo, perchè farsi
problemi nel dire come stavano realmente le cose?!
Lei
adorava Robin, sul
serio.
Ma
certo ci voleva una gran pazienza per sopportare i suoi sbalzi
d'umore degni di una fanciulla in dolce attesa e i suoi isterici
attacchi di pulizie di primavera
(con la differenza che tali non potevano definirsi, visto che avevano
luogo ogni Lunedì e Venerdì, missioni permettendo).
Per
di più, era stato lui, colto da un momentaneo attacco igienico
dettato dalla solita isteria, a smontare Cyborg per ' revisionarlo',
per poi impiegare due giorni interi a farlo tornare nella sua forma
originaria con l'umore di un gatto con un petardo nel sedere.
Come
sempre, Bibi
nonostante tutto aveva cercato una soluzione per calmare gli animi.
Certo,
quella del regalo per addolcire Cyborg era un'idea tremendamente
infantile, ma considerando che il tutto era partito da lui non si
poteva che rimanere piacevolmente stupiti.
Bibi
sbuffò, ormai annoiato, e si alzò dal divano per raggiungerla.
Lei,
stranamente, non sfuggì- ma questo non le impedì di avviarsi
istintivamente verso la cucina quando lui si fece pericolosamente
vicino.
Dannato
idiota fosforescemte.
Lui
si appoggiò al tavolo e sorrise: “Allora, questo appuntamento?”
“NON.
E'.UN.APPUNTAMENTO.” si limitò a rispondere, secca, aprendo con i
suoi poteri la credenza e facendo lievitare il pacchetto di biscotti
verso di lei.
Diede
un morso a un biscotto a mezz'aria mentre Bibi
non finiva di guardarla, stavolta con sincero interesse.
“D'accordo,
fai come vuoi. Magari posso chiedere a Terra
di venire con me, lei adora andare
in giro per negozi.”
Il
nome di Terra le attorcigliò lo stomaco come un pasto mal digerito,
ma le parole le rimasero in gola senza che riuscisse a dir nulla.
Si
limitò a dargli le spalle senza rispondere.
Bibi
rimase a guardarla per un istante, poi si avviò verso la porta con
un'espressione indecifrabile.
Stava
per abbandoanre la stanza, in un arrendevole silenzio (perfino uno
come lui riusciva a cogliere la bruciante delusione di un rifiuto),
ma la voce dura di Raven lo colse alla sprovvista facendogli
arrestare il passo.
“...
ci andiamo domani pomeriggio.”
Bibi
sorrise e le guardò la schiena, ma lei si voltò furiosa, il pacco
di biscotti ancora per aria e lo sguardo pieno di una poco convinta
irritazione.
“Quando
prendo un impegno, idiota, lo mantengo.”
Non
era un vero e proprio insulto, Bibi lo sapeva; non potè fare a meno
di guardarla, pieno di un entusiasmo al quale non sapeva dare un
nome.
Si
appoggiò allo stipite della porta con finta naturalezza, mentre il
cuore aumentava il ritmo, silenzioso ma insistente: “Spero di non
dovermi di nuovo trasformare in un cane per baciarti la faccia.”
Raven
alzò lo sguardo al cielo, spazientita.
“Provaci
e sei morto, mostriciattolo.”
Ma
quando lui rise e se ne andò, lasciandola sola con i suoi stupidi
biscotti, si odiò quando si accorse del sorriso involontario che le
era sbucato sulla faccia.
Sopsirò,
mentre il pensiero del pomeriggio futuro passava leggero nella testa
come il ricordo di un sogno e uno strano calore le invadeva la
pancia.
Dannato
idiota fosforescente.
NELLA
TANA DELL'AUTRICE
Io non so come mi sia venuta in
mente questa storia, questa fanfiction, questa...cosa.
Giuro,
sto provando a capirlo ma non ci riesco XD Non è da me buttarmi in
fanfiction su un fandom di cui sono parte da poco, ma con Teen Titans
Go è stato amore a prima vista e tipo che, ormai, tra lui, Adveture
Time e tutti i programmi di Cartoon Network praticamente non ho più
una vita- lo so, sono triste.
Ad
ogni modo, conoscevo anche la serie Teen Titans, e nonostante lo
abbia seguito per qualche tempo non mi è mai piaciuto granchè ( la
grafica me l'ha sempre fatto anche un po' odiare, sono sincera).
Sì,
lo so, TTG ha una grafica da fumetto per bambini, ma forse mi piace
proprio perchè è in evidente stile parodistico- anche se trovo
imbarazzante che mi ricordi così tanto le PowerPuff Girls, but what
the fuck, continuerò a vederlo estigrancazzi.
Non
cedo scriverò ancora storie su di loro, ma per questa speciale
occasione (???) ho scelto i personaggi di Raven e BB, con un accenno
anche a Robin, perchè sì e perchè è così idiota che non si può
non amarlo.
Sì,
io shippo Raven e Beast Boy, e probabilmente i fans della serie
originale mi prenderanno per pazza ma, ahimè, sono poche le volte in
cui mi fisso con una coppia uncanon ma quando ciò avviene non mi
fermo più (aiuto).
Spero
davvero che mi lasciate un parere, una critica o anche solo un vostro
pensiero.
Intanto,
e soprattutto, vi ringrazio tantissimo per aver letto! Un abbraccio,
Memy
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