Bulma
non si arrende
“Vegeta
… posso entrare?” domandò Bulma.
Bussò un paio di
volte sulla parete di ferro della Gravity room. “La luce
è spenta, mi fai
entrare?” chiese. Sospirò e appoggiò la
fronte sulla parete.
“Amore
mio, devi
reagire” bisbigliò. Abbassò lo sguardo
e osservò il vassoio con due male, una
banana, un piatto di ramen e un panino.
“Trunks
ti ha portato di nuovo da
mangiare. Ogni tanto potresti fargli il piacere almeno di portartelo
dentro.
Tanto con la tua velocità non riusciremo a entrare! Ogni
volta viene a pranzo e
cena per sostituirlo, vuoi sempre farlo soffrire? E’ tuo
figlio ed è piccolo”
sanci la donna. Tirò un pugno con tutta la sua forza alla
parete di ferro,
spellandosi le dita e facendosi sanguinare le nocche.
“Ti
vuole bene! E io ti
amo! Reagisci! Non vai la dentro per allenarti, perciò
potresti dormire anche
in camera tua” sibilò l’azzurra.
Sospirò e sbatté gli occhi.
“Non
puoi farci
pagare per uno sbaglio di Goku” biascicò.
Abbassò il capo e le ciocche azzurre le finirono davanti al
viso.
-E' inevitabile
che la notte soffra troppo nel caso il giorno venga meno-
pensò.
"Io ci sono in
ogni caso!" gridò. Strinse un pugno e rialzò la
testa, conficcando le unghie nel palmo.
"Hai sentito
scimmione?! Entrerò nell'oscurità dei tuoi occhi
e butterò fuori l'ossessione per quella terza classe!"
ululò. La porta si aprì. Vegeta uscì
il capo. Gli occhi erano cerchiati di nero, la pelle era ricoperta di
sudore e i capelli gli ricadevano ai lati della testa.
"Come lo hai
chiamato?" domandò con voce ruaca. Si grattò il
mento con la mano coperta dal guanto bianco avvertendo una leggera
barba. Bulma ghignò e socchiuse gli occhi.
"Beh, se tu sei
il principe dei saiyan, questo fa di me una principessa o qualcosa del
genere. E sappi che io a Goku l'ho anche messo k.o.". Aggiunse.
-Sparandogli di
sorpresa da bambino, ma questo Vegeta non lo sa- rifletté.
Il principe dei saiyan sospirò.
"Ho il dubbio
che non ti arrenderai mai, gallina" borbottò.
"Sissignore"
rispose secca la donna.