Love
is stronger than Death
Steve
entrò nella stanza e non appena varcata la soglia
sentì un tuffo al cuore: lo vide lì, fermo,
inerme e debole come mai gli era accaduto di vederlo in vita sua. Il
petto fasciato e le fasciature piene di sangue, tagli e graffi sulle
braccia e sul viso. La pelle era pallida, gli occhi cerchiati da un
alone più scuro di sangue raggrumato. Una serie infinita di
elettrodi erano attaccati al suo corpo per monitorarne le scarse
attività e la maschera dell'ossigeno che ancora gli
permetteva di respirare.
Il petto di Aedan si
alzava e si abbassava con lentezza estenuante, a volte era persino
difficile comprendere se stesse respirando o se avesse già
esalato il suo ultimo respiro.
Steve si
sentì così male a quella scena che un senso di
nausea lo assalì. Si avvicinò piano al lettino ed
appoggiò il dorso delle dita sulla mano fredda di Aedan in
una carezza.
"Che cosa ti hanno
fatto?" sussurrò con voce piena di dolore. Era dura vederlo
in quello stato, era dura pensare che stesse combattendo tra la vita e
la morte. Non era giusto. Aveva visto molte, troppe persone morire
davanti ai suoi occhi, ma mai era stato come quella volta: non
perché le altre persone fossero inutili o meno importanti,
era Aedan che significava davvero molto per lui.
Si sedette sulla sedia
accanto al letto e si maledì per non essere stato
lì con lui nel momento del bisogno. Che cosa avrebbe fatto
se il suo cuore avesse smesso di battere? Che cosa avrebbe fatto se non
avesse mai più avuto il dono di incrociare quegli occhi
scuri ed intensi, quello sguardo penetrante? Cosa avrebbe fatto se non
avesse mai più sentito la sua voce calda e bassa nominare il
suo nome? Si sentì morire, una fitta al cuore gli tolse il
respiro. Erano stati distanti per lunghi anni, ma era stato diverso:
Steve sapeva che Aedan stava bene ed era in vita, si erano separati per
cause di forza maggiore e non per la loro volontà. Lo aveva
pensato spesso in quei anni nonostante la loro relazione si fosse
conclusa quando avevano perso i contatti, ma quella volta era diversa:
da quando lo aveva incontrato di nuovo aveva sentito scattare qualcosa
dentro di sé, aveva compreso che quel sentimento non era mai
morto e che nonostante Aedan stesse con Elena adesso e nonostante Steve
non si privasse di altri flirt - anche quando questi si concludevano in
un appuntamento o sotto le coperte - il suo pensiero raggiungeva sempre
il canadese. Cercava di colmare il vuoto nel suo cuore per il non
poterlo avere al suo fianco con altre persone, ma nessuno era come lui
e nessuno si incastrava in quello spazio vuoto meglio di lui. Per
quanto ci avesse provato, era impossibile dimenticarlo.
Si era promesso di non
perderlo più dopo l'accademia, ed ora stava per riaccadere
nella maniera più dura, dolorosa e meschina; per via della
morte bastarda.
Non ce la faceva a
vederlo così, non ce la faceva davvero. Chissà
com'era essere nel suo corpo in quel momento, chissà se
sentiva qualcosa, se provava dolore o era completamente incosciente.
Steve sperò solo che non stesse soffrendo.
Strinse la mano fredda
del compagno nel suo palmo caldo, nella remota speranza di passargli un
po' del suo calore. Abbassò il capo e si portò
l'altra mano al viso, a coprirlo. Aveva tentato di tenere duro di
fronte a John ed Elena e di non mostrarsi debole, ma tutta la sua
paura, la sua insicurezza ed il suo dolore per le condizioni dell'uomo
che amava cominciarono a trapelare: gli occhi bruciavano, le lacrime
sopraggiunsero un istante dopo e Steve si abbandonò ad un
silenzioso pianto sommesso.
'Resisti, ti prego'
pensò, stringendogli la mano.
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