Beta: Eowie.
Disclaimer: Personaggi
tratti dalla serie tv, nessun riferimento a persone reali. Naturalmente
non c’è niente di mio.
Avvertenze: Slash,
riferimenti ad un interesse fra consanguinei.
Note: La cosa
divertente è che doveva essere un drabble. Cento parole
nette tanto per scrivere un po’ su di loro, ma poi era venuto
una miseria miserrima, anche perchè io sono notoriamente una
persona prolissa, che ama le descrizioni e che nei drabble riesce a
starci a fatica, quindi ho deciso di allungare e vedere dove sarebbe
andato a finire. Quattrocento parole è stato il confine che
mi sono posta prima di rischiare di cadere nella trappola delle
long-fic, quando mi sono resa conto che non mi sarei fermata. xD
And Your Smile Can Light Up The World
Esci dalla reception
del motel con aria colpevole, e con la certezza che questo tuo agire ti
porterà alla rovina, ma non puoi evitare di continuare a
sbagliare.
Dean ti sta aspettando
appoggiato all’Impala nel parcheggio del motel, quando ti
sente avvicinare alza il volto e incrocia il tuo sguardo, ma tu
distogli il tuo perché lui non è uno stupido e il
tuo senso di colpa non ti permette di mentire decentemente.
Osservi attentamente
il suo volto mentre entra nella stanza che dividerete per qualche
giorno, in attesa che la ragione del vostro viaggio, lì, nel
nulla sconfinato che è lo stato del Texas, si faccia viva.
Nel guardare il letto
matrimoniale poggiato contro la parete nord della stanza, Dean
è così
non sorpreso che pensi “ha capito”; e
mentre quelle parole, e altre mille opzioni tutte migliori di
quella che la tua mente ha appena generato, ti sfrecciano per la testa,
lui ti passa accanto e va a posare la sua borsa sul letto.
Non fa domande. Ha
smesso di farle la terza volta che si è trovato davanti un
letto matrimoniale invece di due singoli, ma tu stai comunque
inventando delle scuse nella speranza che si illuda ancora un
po’ che le cose tra di voi siano le stesse – e non
provi orrore per i sentimenti che nutri nei suoi confronti –,
per far sì che non ti abbandoni in quella desolazione,
lasciando dietro di sé solo la polvere alzata dalle ruote
dell’Impala e il dolore sordo del tuo cuore spezzato.
Eppure, nonostante i
tuoi sforzi, tutto quello che riesci a tirare fuori è un
misero “le stanze doppie erano finite”. Stai per
dirlo ugualmente, anche se quella menzogna suona patetica persino alle
tue orecchie, quando lui si volta e ti sorride, di quel sorriso caldo
che potrebbe illuminare l’universo intero, un sorriso
familiare, un sorriso che dice “ti voglio bene”.
Sconcertato da
quell’espressione di puro amore, riponi la scusa, la
dimentichi, e sorridi a tua volta, ricacciando indietro le lacrime che
pungono come spilli.
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