Storia
che partecipa alla challenge "Otto fandom e una valanga di prompt" di
Kuma_cla
L'illusione di un
momento
Si
svegliò di soprassalto.
Sobbalzò
quasi a sedere quando si rese conto di essere sdraiato su un letto
sconosciuto. Poi qualcosa lo calmò.
Nell'aria
aleggiava un tenue profumo di donna, dolce e fruttato, aggrovigliate
intorno alle sue gambe vi erano coperte gialle e verdi; si
sdraiò e si voltò verso sinistra, Audrey riposava
volgendogli le spalle. Una canottiera scura e delle mutandine blu era tutto ciò che indossava, sorrise, soffriva il caldo persino in pieno dicembre. Si avvicinò e la strinse a sé, chiuse gli occhi e cercò di riaddormentarsi, senza grossi successi.
Sfiorò
con delicatezza il suo fianco asciutto, le
baciò la mandibola e aspirò l'odore naturale
della sua pelle.
In
quel momento, tutto sembrava lontano.
Il
Ministero non era che un'idea pallida, la sua famiglia un concetto
astratto e il tempo una parola senza significato.
C'erano
solo lui e Audrey, quella piccola stanza di un minuscolo appartamento del
centro, i loro corpi e i loro respiri.
Sorrise
quando la sentì svegliarsi.
Lei si
girò lentamente sulla schiena, chiudendo gli occhi e
serrando le labbra.
Percy
appoggiò la testa sul suo cuscino e rimasero a lungo in
silenzio, abbracciati.
Audrey
si spostò verso di lui, posando il capo sul suo petto.
Un
gesto insolito e Percy si preoccupò.
Si
conoscevano da così poco tempo e ora si trovavano l'uno
aggrappato all'altro.
Se
si fosse tenuto a distanza e non avesse ceduto ai sobbalzi del suo cuore,
le avrebbe risparmiato di conoscere i suoi veri demoni. Ma
l'intimità e il sesso, unisce e l'aveva
inesorabilmente trascinata con sé.
Passò
una mano sotto la canottiera e notò una benda posata sul
lato destro della schiena. Audrey s'irrigidì,
alzò gli occhi e sciolse il loro abbraccio.
-Ieri
sera ho rischiato su due fronti, i Mangiamorte del Ministero sono
riusciti a seguirmi per un po' e la polizia Babbana si
è insospettita vedendomi in giro per il parco senza una apparente ragione.-
Percy
aggrottò la fronte. -Cosa significa? Cosa è
successo?- le domandò.
Audrey
scrollò le spalle e gli raccontò di come
l'avessero fermata poco lontano dal parco convinti che fosse una
complice di uno spacciatore arrestato qualche minuto prima. A nulla era
valso discutere, così la ragazza aveva incominciato a correre,
si ferì mentre saltava da una staccionata e si
smaterializzava. -Nulla di che.- concluse baciandogli una guancia.
Si
guardarono a lungo. Audrey adorava l'azzurro intenso dei suoi occhi,
Percy era affascinato dal piccolo naso e dalle labbra sottili ma capaci
di grandi sorrisi.
-Non
… Non farti male. Non potrei sopportarlo ... - disse sospirando.
-E
tu non rompere mai la promessa. Anche se dovessi cacciarmi nei guai
più neri, tu vai avanti e non farti coinvolgere.- disse lei
con voce severa.
Percy
sbuffò e allargò le braccia e le gambe su entrambi i lati del letto.
Non
gli piacevano quei discorsi. Non gli piaceva dover pensare alle
conseguenze di ciò che stavano facendo.
-Te
l'ho promesso.- le sussurrò.
Audrey
si alzò a sedere e cominciò a sciogliere la
treccia con cui aveva raccolto i capelli, lasciò libera la
chioma e si appoggiò alla testiera del letto con gli occhi
chiusi.
-Vorrei
che questo momento non fosse solo una piccola illusione.-
mormorò Audrey.
Percy
alzò il viso per guardarla e le strinse una mano. -Ma
è un'illusione.-
Lei
gli sorrise amara. -E' strano come non riusciamo nemmeno a goderci
appieno questa pace. Pensi che una volta finita la lista, riusciremo a
respirare? A starcene tranquilli almeno per un giorno?-
Si
guardarono e scoppiarono a ridere.
Audrey
scivolò sorniona fra le sue braccia e lo baciò,
era bello baciare Percy, sentire su di sé il suo odore, le
sue mani gentili, le sue labbra calde che quel mattino erano screpolate.
Non
era un dominatore ma un gentile cavaliere, appassionato
sostenitore della lentezza, e Audrey non riusciva a resistergli.
Insicuro, pignolo, responsabile e cocciuto, a prima vista lo aveva definito così. Conoscerlo l'aveva portata a cogliere nuove sfumature e a elencare nuovi aggettivi quali dolce, sensibile, timido, solenne, tradizionalista e orgoglioso.
Fu
la sveglia verde di Audrey ad interromperli.
In
silenzio si separarono, in silenzio si prepararono per la giornata e in
silenzio si salutarono prima di smaterializzarsi.
Un
cenno con la testa, le labbra che reprimevano un sorriso, le mani
infilate in tasca per combattere l'impulso di cercare il conforto dell'altro.
Scacciando
via dalla mente l'illusione di un momento.
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