La neve!  

“Mamma, mamma, vieni fuori a giocare!”
Fuori, fiocco dopo fiocco, sta cadendo la neve. 
Non ti è mai piaciuta particolarmente. Quando eri piccola, significava sofferenza e lavoro, significava non essere sicuri di tirare fino al giorno dopo.

Ricordi ancora troppo bene il viso minuto di Prim, poco più alta di una tua gamba, che tremava tra le tue braccia. “Perché fa freddo, Kat?”
Davanti alla sua pelle screpolata, alle palpebre chiuse, alle labbra violette, eri  indifesa e ti ripetevi nella mente la sua domanda: perché?
“Non lo so, Prim. Non lo so.”
La risposta arrivò sussurrata, smozzicata, ansante. Avevi freddo anche tu, pur cercando di non farglielo capire, di non farglielo sapere. Dovevi essere la sua roccia, impedirle di annegare nella tempesta che Panem non aveva intenzione di fermare.

Mi dispiace, Prim. Non ci sono riuscita.

La lacrima che ti scorre ora sulla guancia non si ghiaccia, non riscalda gote gelate. Hai una nuova casa nel tuo vecchio Distretto, e guardi alla finestra i tuoi bambini giocare ridendo con Peeta.
Peeta non ha mai avuto paura del freddo: d’inverno lavoravano più sodo, il forno acceso e l’odore di pane erano un modo come un altro per ripararsi dal freddo.
Peeta non può capire.

Ogni fiocco di neve che cade ti ricorda di lei, la piccola primula schiacciata dal freddo senza riuscire a sbocciare.
Vorresti piangere, vorresti urlare, anche dopo anni e anni. Rimani in silenzio, seduta dietro la finestra, a godere delle spensierate risate di bambini che non hanno mai pensato alla neve come a un nemico.

Avresti potuto essere una di loro.
Scusa.

E niente, non sono neanche sicura che abbia senso. ♥ Ma va bene così. ♥