Second Stage: Loggin' on
Current Mood: drown out
Current Music: some cheap fm station
“Gerard porta quel culo secco che ti ritrovi subito qui!”
Il batterista della mia band non è quello che si dice un maestro di
finesse, un francesista nato oserei dire. “Ma anche per questo lo amiamo”, mi
dissi posando il mio blocco sulla prima superficie disponibile e soprattuto
pulita e mi diressi verso la nostra piccolissima sala prove, adibita dentro al
tour bus, usata principalmente come studio di registrazione, la batteria
elettronica di Bob utilizzava tutto lo spazio infatti, e difficilmente ci
sarebbe entrata anche solo una chitarra, al massimo il controller di Guitar
Hero, divertente ma decisamente poco utile.
“Che succede Bop?”
“Non chiamarmi Bop, chiappe secche”
“Come vuoi” mi arresi.
“Allora chi è morto stavolta? Il tuo tamagochi?”
Mi guardò con un aria truce, che mi fece desistere dal continuare a
sfotterlo, incrociai le braccia e attesi che mi dicesse perché mi aveva fatto
trascinare le mie stupende e finalmente secchissime chiappe lì.
“Idiota, devo farti vedere una cosa, mi ha chiamato Brian in preda a una
crisi di nervi che non finiva più, gli altri oltretutto sono fuori, e non possiamo
consultarli, Mikes e Rei stanno cercando la cucina nuova, come se la usassero
poi, e Frank e Liz sono in ospedale, la prima ecografia...”
Lo fermai prima che potesse continuare col bollettino: cosa fanno i My
Chemical Romance durante il tempo libero.
“Bobs, lo so dove sono gli altri, vogliamo arrivare al punto che ne
dici?”
“Sisi, fammi riaprire il portatile un secondo, mettiti comodo intanto, ti
piacerà sicuramente” disse con aria maliziosa, non mi fidavo quando metteva su
quell'aria, assolutamente infido.
Dopo pochi minuti ebbi il portatile di Bob in mano mentre lui mi si era
seduto vicino occupando il poco spazio del ristrettissimo divanetto. Diede
pochi colpi di mouse e digitò varie chiavi di ricerca, in un attimo mi ritrovai
davanti ad una pagina di MySpace, con una mia foto che probabilmente mi avevano fatto di nascosto e
postato a mia insaputa su internet. Ma fino a lì era tutto ok, routine
quotidiana azzarderei, sembrava che le fan non avessero altro da fare che
postare mie foto ovunque, cominciavo a sentirmi deprivato della mia faccia,
vedendola così tanto spesso in rete.
“Ok, Bob, e allora, l'ennesimo fake? Brian è troppo isterico ultimamente,
se la prende pure per queste cose...bah”
“Guarda meglio”
Fissai la pagina con più attenzione. Era fatta molto bene, non la solita
accozzaglia di codici html messi a caso. C'era la mia foto in alto, e il nome
impresso a fianco alla foto non era Gerard Way, come la media delle persone
faceva, stupidamente oltretuttto, ma era “Charcoal & Ink” carboncino e inchiostro,
ciò di cui le mie mani erano sporche ora, ciò che usavo, forse più del
microfono. Quel nome era così mio, che cominciai a preoccuparmi. Chiunque
avesse scritto quel mypace, mi conosceva bene.
C'erano tavole dei mie fumetti preferiti, la canzone era un vecchio
successo degli Iron Maiden versione acustica fatt< da un chitarrista folk,
una meraviglia di canzone che ascoltavo almeno una volta al giorno.
E c'era un blog.
Un blog con un diario
Il mio diario
Raccontavo del tour, riflettevo sui una graphic novel che avevo adorato,
narravo delle ultima idiozie dette da Frank e gli incidenti domestici di Mikey.
Ero io. Cazzo. Potevo essere stato benissimo io a scrivere quelle cose.
C'erano i miei difetti ortografici, i miei voli pindarici, le mie pazzie,
tutte le stronzate che avrei potuto raccontare se avessi avuto un myspace...
“Te l'avevo detto di guardare meglio” sghignazzò Bob, accorgendosi della
mia faccia sempre più sconvolta.
“Io...no scusa...Bob...leggi anche tu, non è possibile che un fake sia così
credibile, perchè di certo non sono io a scriverlo”
“Eh si infatti Brian era preoccupato anche per questo...diciamo che in
rete la gente comincia a crederci, e non solo gli idioti, ma anche i
giornalisti..”
“I giornalisti?!?!”
“Si, anche loro, quei coglioni di Kerrang hanno postato sul loro giornale
pezzi del tuo presunto blog, in un articolo chiamato “Gerard Way si racconta” o
qualcosa del genere”
“Non ci posso credere, è una tragedia, devo risolvere questa
situazione...”
“L'ufficio stampa della Reprise ci sta già lavorando su da stamattina, mi
ha detto Brian.
Non ero sicuro che l'ufficio stampa potesse fare qualcosa. Dovevo fare
qualcosa io. E poi per dirla tutta morivo dalla curiosità di conoscere la mente
geniale dietro a quel MySpace.
“Gee, quando fai quella faccia mi fai paura, che stai macchinando?”
“Niente Bob, io esco un po' ci vediamo dopo”
Avevo bisogno di tempo per meditare sul mio piano d'azione.
Sarebbe dovuto essere perfetto.
Mentre uscivo dal tour bus, incrociai mio fratello e la sua ragazza
seppelliti da brochure di negozi di cucina, e buste della spesa. Erano tipi
strani quei due, in quel momento portavano la stessa maglietta, le stesse
scarpe e i stessi occhiali da sole e ciarlavano di quante maccinette del caffè
potessero servire in una casa di 100 mq, e se 1000 cialde di scorta fossero
poche. Davvero due pazzi, però da quando si erano rimessi insieme mio fratello
era un altra persona, aveva sempre un sorriso infinito e gli era tornata quella
luce negli occhi che per un anno si era spenta. Rei era una ragazza fantastica
e geniale, sopratutto quando faceva le imitazioni delle ballerine classiche
caracollando da una parte all'altra del tour indossando un paio di Vans e
pretendendo di stare sulle punte.
“Ehy ragazzi, trovata la cucina?” chiesi scendendo le scalette.
“lasciamo perdere Gee, non tocchiamo questo tasto...” Rei mi rispose
disperata e vagamente incazzata.
“Sono bruttissime le cucine che ci sono in giro e nessuna entra nel
nostro angolo cottura” spiegò Mikey
“Rei quindi è arrabbiata perchè se dobbiamo allargare l'angolo cottura
dobbiamo spostare tutto il mobile dei dischi.”
Reira stava annuendo con convinzione mentre mio fratello spiegava.
“Eh questi si che sono problemi” risi uscendo.
“ma dove vai?”
“Faccio un giro, devo riflettere”
“Ah ok” risposero in coro tornando alla loro discussione.
Feci un giro molto veloce per la cittadina dove eravamo in tour quel
giorno, riflettendo su come risolvere il problema.
Chiunque avesse scritto quelle cose, sapeva troppo di me, forse era
qualcuno che conoscevo di persona, un giornalista che voleva divertirsi o
chissà chi altro.
Avevo due scelte.
Lasciare che i vari addetti stampa di occupassero di tutto o...ed era
l'opzione che preferivo, avrei sistemato la cosa per cavoli miei.
Alla maniera Way
Passeggiai per altre strade rifininendo il piano, poi tornai verso il
tour bus. Una volta dentro lo trovai pieno zeppo di gente, si erano tutti
riuniti li, apparentemente.
Proprio ora che avevo decisamente bisogno di rimanere da solo per mettere
in atto la missione.
“Ehy Gee, bello il blog” mi apostrofò una Liz sdraiata sul divano con
Frank appogiato sul suo pancione.
“Ah ah simpatica, come sempre”
Quel dannato di Bop, doveva aver sparso la notizia, sembrava che infatti
la conversazione del giorno fosse proprio il mio blog, da bravi nerd avevano
tutti il loro pc davanti e stavano ridendo delle mie disgrazie.
“Non sapevo di avere un porcellino d'india” gridò Ray dall'altra parte
del tour bus, anche lui davanti al pc.
“E io non avevo idea di odiare i legumi” si aggiunse Mikes seduto con Rei
dentro uno dei bunk.
Sarei voluto rimanere a far valere quel che rimaneva del mio orgoglio, ma
avevo una missione da compiere. E le loro battute non mi avrebbero fermato.
Presi il piccolo I-Touch e lo collegai alla wireles del bus. Entrai su
MySpace, cercai il “mio” blog e mi preparari a scrivere una bella email al
presunto me che lo gestiva.
Ce la saremmo vista noi due.
E avrei vinto io.
@ Anna94_17: Annina giuro che prima
o poi la Ganna te la posto XDXD grazie per il commi
*_*
@ mcr_girl: sisi sono solo quattro
ahimè, quando avrò tempo ne scriverò un'altra, magari sul grande batterista…grazieeee per i complimenti
@ Chemical Lady: oh si niente Lynz in
questa fic, anche se a me è parecchio simpatico in
confronto ad altre moglie e fidanzate…
@ laramao: ciao, grazie per il commento, allora chiarisco i
tuoi dubbi. La fic essendo in prima persona premette
che la persona che apre la scatola sia la protagonista che sta narrando che
ovviamente non sono io. Per quanto riguarda l’abbandono ci sono due interi
paragrafi dove la protagonista spiega il motivo dell’abbandono. Saluti