Neverlove.

di TastemyMarsBar
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Neverlove.
 
“Dove sei stata tutto questo tempo?”
“Sei tu che mi hai mandata via.”
“Non avrei voluto.”
“L’hai fatto.”  

In quei pochi minuti rubati al mistero che doveva risolvere, Regina non poteva smettere di pensare alla loro conversazione. Ricacciò indietro le lacrime: Robin sarebbe stato qui da un momento all’altro, doveva mostrargli che tutto andava bene.
Anche se non era così.
“Ora siete tornati però, tu ed Henry. Possiamo essere felici insieme, possiamo tornare ad essere una famiglia.”
“Non siamo state mai una famiglia, non noi due.”

La durezza del tono, del volto con cui le aveva rivolto quelle parole l’aveva ferita ben più delle parole stesse. Per un momento la sua barriera si era rotta, aveva pensato di dirle ciò che aveva capito dal primo momento in cui l’aveva vista, ciò che le aveva fatto da subito paura.
Perché Regina Mills conosceva bene l’amore, il suo cuore era in costante lotta con esso da quando era una ragazza.
Era una mattina dal cielo sereno, quella durante la quale Emma e Regina si erano incontrate. Dovevano parlare, solo parlare di Henry. Ma quegli occhi intensi, azzurri, quei capelli d’oro, non le permettevano di pensare.
Così, aveva fatto l’unica cosa che le sembrava giusta, ovvia. L’aveva baciata.
E in quel momento aveva sentito una forza infinita, quella forza di Vero Amore di cui Snow tanto blaterava invano, quella che Trilli aveva cercato di procurarle con una formula, come se fosse possibile forzare quella magia.
Ma quello che aveva provato era mille volte meglio, era usare la magia senza incanalare la rabbia, era volare senza bisogno di stupide ali. Per un momento si sentì libera, leggera.
Poi arrivò, forte, un pugno in pieno viso. Quattro nocche sulla sua guancia, il sangue che le affluiva al naso.
“Io non sono così.”
Ancora una volta, l’amore le voltava le spalle, e fu felice di non aver mai detto niente, di non aver pronunciato quelle due dannate parole.

“Come sta la più bella del reame?”
La voce alle sue spalle la colse di sorpresa. Asciugò gli occhi con un fazzoletto e prese due respiri profondi prima di girarsi con un sorriso. “Non ti ho sentito arrivare.”
Si guardarono negli occhi… sì, c’era qualcosa. Forse era quell’amore che aveva provato solo due altre volte nella vita. Ma era sbagliato il tempo, era sbagliato il momento. Il suo cuore era ancora spezzato, e per questo l’aveva strappato dal suo petto, più che per celarlo a Zelena. Per questo l’aveva dato a lui. Perché lo curasse.
Era ancora presto perché si amassero, perché la sua mente fluttuasse di nuovo, ma poteva provarci, perché no.
And the tears come streaming down your face
when you lose something you can’t replace

when you love someone but it goes to waste…

Eeee ce l'ho fatta anche questa volta! Il prompt era il più difficile ever, perché mi suggeriva ben poco... spero di essere riuscita a scrivere qualcosa di decente però D: 
Questa storia partecipa alla Caccia al tesoro indetta per il compleanno di Pseudopolis Yard con il prompt 4.4. :3 

Alla prossima!

- lezLilith

 




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