Prologue
L'uomo osservava il gruppo di pokemon. Tra quelle montagne era facile
nascondersi, per cui non aveva avuto problemi. Era proprio una bella
giornata, per cui era normale che fossero tutti fuori. E ciò
non poteva che facilitargli il lavoro. Era a circa una quindicina di
metri sopra di loro, per cui godeva di un'ottima visuale. La sporgenza
che lo nascondeva era anche bella grande, non aveva avuto
difficoltà a ripararsi. L'unico inconveniente semmai era il
vento, che a quell'altitudine soffiava davvero forte e rischiava di
esporlo, ma per fortuna faceva talmente tanto rumore che copriva
qualsiasi suono dell'uomo.
Aveva passato molto tempo a studiare la gerarchia di quei gruppi, e
aveva capito che quella era una delle cosiddette "squadre
d'esplorazione". Aveva recuperato quel libro da una delle ultime
biblioteche che aveva visitato, e gli era tornato molto utile; era
anche stato fortunato perché la maggior parte dei
manoscritti era irreparabilmente compromessa. Era stato scritto un
centinaio di anni prima o poco più, quando ancora gli umani
erano numerosi, e quando già i pokemon avevano creato una
società a sé da molto tempo.
Quella però non si poteva definire esattamente una squadra
d'esplorazione normale, era più una famiglia. Del resto,
stando a quel che diceva il libro, quale squadra d'esplorazione
vivrebbe tra le montagne più sperdute di quel mondo
maledetto? Non era certo una famiglia formata da legami di sangue, quei
pokemon erano tutti di specie troppo diverse tra loro, ma costituivano
lo stesso una famiglia. Neville era abbastanza empatico da averlo
intuito. Neville si ricordava di aver avuto una famiglia anche lui,
molto tempo prima, ma ormai apparteneva tutto al passato. LUI era il
passato. Lui era l'ultimo uomo, l'ultimo rappresentate della sua
specie. Della specie umana.
Una piccola fitta al petto gli ricordò che doveva prendere
la pillola. Estrasse il barattolino di tasca, tolse il coperchio e se
ne lasciò cadere una in mano. Una volta che la ebbe
ingoiata, guardò all'interno del barattolo. Ne erano rimaste
solamente quattro. Erano scadute, ma aiutavano, e soprattutto erano le
ultime che aveva. Il tempo stringeva, doveva applicare il piano al
più presto. Stando alle informazioni che era riuscito a
recepire aveva poco tempo per metterlo in atto.
Più osservava quei pokemon, più si convinceva
della riuscita del suo piano. Aveva scoperto di non essere solo in quei
luoghi poco dopo che vi si era stabilito, e già allora aveva
cominciato a maturare alcune idee. Ma ormai mancava poco. Tra non molto
tutto il meccanismo si sarebbe messo in moto. Era una cosa folle, ne
era consapevole, chiunque sano di mente l'avrebbe definita una follia.
Ma non c'era più nessuno che lo potesse fare, e Neville se
ne compiaceva, visto che non si poteva definire proprio sano di mente.
Neville aveva sempre avuto una propensione per la schizofrenia, ma per
fortuna era ad un livello lieve. Per il momento. Ma non sarebbe durato
ancora per molto.
Erano circa una ventina, forse anche di più, Neville non era
mai stato bravo nel far di conto. Glie ne sarebbero bastati cinque per
la riuscita del suo piano, in ogni caso. Ce la poteva fare, ce la
doveva fare. Non poteva fallire, non doveva.
Un largo sorriso si formò sulle sue labbra. Un sorriso
malsano, quasi folle. Se il suo piano avesse avuto successo, lui
avrebbe continuato a vivere, a vivere in eterno. Era una cosa folle e
non lo era al tempo stesso. Neville era sicuro che ce l'avrebbe fatta,
a qualsiasi costo. Si voltò, e si incamminò verso
casa sua. E cominciò a ridere. E poi si mise anche a cantare.
Il suono della sua voce venne raccolto dal vento e venne trasportato
più giù, dove stava la "sqadra d'esplorazione".
- Hai sentito qualcosa? - chiese Lloyd.
- Mi è sembrato anche a me di sentire qualcosa - gli diede
sostegno Finley.
- Smettetela, sarà stato il vento - sentenziò
Nellie.
- Ha ragione Nellie. Su, andiamo! - chiuse il discorso Olston.
- Se lo dite voi - disse Lloyd, leggermente turbato. - A me comunque
quella sembrava una risata - sussurrò a Finley.
- Già, hai ragione. Poi mi è sembrato di sentire
anche una canzone, no?
- Forse hanno ragione, sarà stato il vento. Almeno spero.
Chi ci può essere in queste montagne oltre a noi?
- Hmm...
Note dell'autore
Scommetto che un po' vi ha incuriosito, questo prologo. E tranquilli,
se vi sembra corto per compensare ho già pronto un capitolo
bello lungo che posterò agli inizi di luglio.
E visto che sono festaiolo ed oggi faccio 15 anni (e ciò
vuol dire che un quinto della mia inutile vita è passato) vi
voglio consigliare una canzone per darsi alla pazza gioia davanti allo
schermo. Tanto già ci considerano schizzati, quindi pazzia
in più pazzia in meno... La canzone si chiama
Seventeen dei
Casxio, ed
è sempre un
remix.
A presto!