IL MOSTRO DI BOSTON : SLENDER MAN

di Lordvessel
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Boston 18:00 - Stavo ancora dormendo quando atterrammo nonostante il capitano ci avesse avvisato attraverso l'altoparlante. Il Dottor Meis, che aveva lo sguardo più rilassato del mondo,mi svegliò con una pacca sulla spalla dicendo di scendere a ritirare i bagagli e a far controllare i passaporti, io sebbene fossi ancora assonnato lo seguii. Fuori l'"Aeroporto Internazionale Generale Edward Lawrence Logan" c'erano i miei zii ad attenderci con il classico cartello col nostro nome scritto sopra per farsi riconoscere e raggiungere in fretta. Come mi avvicinai a loro mi saltarono addosso dalla gioia abbracciandomi e baciandomi sulla guancia per poi dirmi,con quell'italiano dal forte accento americano tipico delle ragazze palestrate delle pubblicità di MediaShopping, "Bentornato Andrea,ci sei mancato tanto!" Subito dopo salutarono anche il Dottor
Meis,vecchio amico di famiglia,ma con una più contenuta stretta di mano. Ci aiutarono a caricare i bagagli in auto e ci accompagnarono a casa. A mia sorpresa però la casa non era affatto come la ricordavo. I miei dubbi si sciolsero quando mio zio disse: Home sweet home!Ti piace la nostra muova dimora?E' più vicina al centro e anche molto più spaziosa! I nostri piani si andavano a complicare,ma io e il Dottor Meis decidemmo di tener ancora nascosto il motivo della nostra visita. Entrammo nella nuova e sfarzosa casa,e fummo accompagnati nella camera degli ospiti in cui sistemammo i bagagli. Il tempo di una doccia e fu ora di cena,io e il Dr.Meis ci vestimmo e scendemmo giù in soggiorno dove ci attendeva una marea di cose da mangiare,dalle linguette allo scoglio all’italiana fino ad arrivare alla tipica aragosta bostoniana. Tra un pasto e l'altro i miei zii cominciarono a parlare prima di loro "Sai come abbiamo fatto a
permetterci una casa simile?La piccola azienda di famiglia col tempo si è trasformata in una vera impresa. Ricorda figliolo il lavoro ripaga sempre!" Poi chiedendomi come stessi e che avessi combinato in questi anni. Da lì intervenne il Dr.Meis che spiegò tutto della mia patologia dettaglio per dettaglio,da quando aveva iniziato a seguirmi fino ad ora,e con ciò rivelò anche il motivo della nostra visita. Ricevendo l'informazione i cari zietti per 5 secondi rimasero scioccati in silenzio, ma,subito dopo,ripresero a raccontare aneddoti e storie su come l'impresa farmaceutica familiare avesse decollato imponendosi in tutto lo stato del Massachusetts, e anzi si dimostrarono interessati ad aiutarmi. Mio zio disse che domani mi avrebbe portato alla vecchia casa che era rimasta di sua proprietà nonostante la stesse affittando ad un amico...però prima mi avrebbe portato a pesca. Ero contentissimo,dopo anni avrei ricominciato a vivere esperienze che non fossero contenute in un libro.




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