- Molto tempo fa, mio caro amico, se un
uomo benestante e sposato avesse osato rispondere con così
poco garbo ad una donna, di sicuro in paese le malelingue avrebbero
insinuato che stesse cercando una donna di compagnia.
L’uomo sorrise sotto i baffi, ma la donna finse di non averlo
visto. Sorrise anche lei, a sua volta e, con una punta di malizia,
portò la sciarpa di seta che le avvolgeva il collo vicino
alle labbra, le sfiorò, e poi sorrise ancora, certa che
l’uomo l’avesse notata ancora di più.
- E non è così,
forse?
- Mio signore – disse allora
lei – avete così tanto freddo che vi serve una
compagna per scaldarvi?
A differenza di molti altri uomini, lui non si scompose, e
continuò a sorseggiare il vino senza staccare gli occhi di
dosso alla donna.
- Certo che no, signora mia…
Ho già una compagna a casa che mi scalda il letto a
sufficienza… Mia affascinante signora, mi sono rivolto a Lei
perché so che ha storia da raccontare.
- Che genere di storia? –
rispose.
- Suvvia! – disse lui, con un
po’ di stizza – Un mio amico (che oserei definir
comune) una volta sentì raccontare una strana storia sul suo
passato… E la curiosità non è solo
donna.
La donna smise di toccarsi la sciarpa blu, e si versò
l’ultimo sorso di vino che era rimasto sul fondo della
bottiglia.
- Perché le interessa sapere
il mio passato? – rispose lei, accigliata.
- Sono uno scrittore, forse ha
già sentito parlare di me…
- No – disse lei, secca.
La donna aveva cambiato velocemente umore: non aveva più
voglia di scherzare.
Si accese una sigaretta e cominciò a fumare, senza chiedere
il permesso al potenziale cliente.
Nella sala si mescolò l’odore acre e lievemente
sgradevole di tabacco con quello dolce dell’incenso.
- Me la racconti, quella storia.
– disse l’uomo.
- La sa già.
- La voglio sentire raccontata da lei.
– insistette, lo scrittore.
La donna spense la sigaretta, portò le ginocchia al petto,
chiuse gli occhi; poi cominciò a raccontare la sua storia,
che da tanto tempo cercava di dimenticare.
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