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Nuova prospettiva
Nome: _Aras_
Titolo:
Nuova prospettiva
Rating:
Giallo
Genere:
Romantico
Avvertimenti:
Het
Prompt:
Alba
Citazione:
La festa migliore è quella che finisce prima
Note
dell’autore: Spin-off di "Molecole di vita".
Dafne, Allie e
Jennifer erano presenti in questa long, mentre Thomas era solo
accennato.
La
oneshot si può quindi leggere indipendentemente dalla long,
con cui non ha
alcun rapporto di necessità
La luce del
sole filtrava appena tra le fessure delle
imposte e le tende leggere, ma era più che sufficiente per
osservare il volto
addormentato e sereno di Thomas. Il grande orologio luminoso alla
parete
segnava le 5.47,
ma Allie era quasi
certa che si fosse bloccato. Non era affatto stanca, si sentiva
rilassata e
pronta per l’inizio di una nuova giornata: nonostante
avessero abbandonato
presto la festa di Jennifer, non avevano deciso di mettersi a dormire
fino alle
due passate. Non poteva davvero essere così riposata, non
lei, che di solito
poltriva fino all’ora di pranzo e si alzava solo
perché la pancia brontolava
insistentemente.
Jennifer, dopo
aver lasciato la sua amata Rodi per usufruire
della borsa di studio che si era sudata per due lunghi anni, era
approdata a
Londra da appena due giorni quando Allie e Dafne decisero di dare una
festicciola per farle conoscere un po’ dei loro amici. Le tre
ragazze si erano
conosciute quell’estate, quando le due amiche avevano deciso
di dimenticare le
fatiche degli esami nelle limpide spiagge della Grecia e Dafne aveva
intrapreso
un’istantanea e travagliata storia con il fratello di
Jennifer. Come sempre, la
festicciola era degenerata e Allie aveva sfruttato
l’occasione per defilarsi
con Thomas e chiarire finalmente la loro situazione.
Si
voltò lentamente tra le lenzuola, attenta a non svegliare
colui che ora poteva davvero dirsi il suo
ragazzo. Le sembrava tutto così
irreale… Se le avessero detto, pochi mesi
prima, che tra di loro ci sarebbe stato qualcosa, si sarebbe messa a
ridere. Lo
conosceva da così tanto, eppure sembrava aver appena
scoperto chi era davvero.
Non Tommy, il ragazzino che le tirava le codine da bambina. Non
Mitchell,
l’adolescente occhialuto che le nascondeva i cd di Avril
Lavigne. Non lui,
l’irritante fratello della sua
migliore amica che sembrava comparire sempre nei momenti meno indicati.
Solo
Tom, il gentile, dolce, giovane uomo che era diventato.
Data
l’assenza dei genitori, in viaggio per festeggiare il
venticinquesimo anniversario di matrimonio, Dafne e Thomas avevano
messo a
disposizione la loro casa. Avevano lavorato tutto il pomeriggio a ritmo
di
musica, spostando i tavoli lungo le pareti, disponendo bicchieri e
piatti e
forchettine e una pila di sciocche salviette di carta decorate con la
maschera
di Guy Fawkes. Era il cinque novembre, dopotutto, e i supermercati
erano zeppi
di simili decorazioni. La tentazione era stata troppo forte per
resistere.
Quando finalmente tutto (anche i biscotti che avevano rischiato di
bruciare più
volte) era pronto, arrivò il primo imprevisto.
Allie si
ritrovò a pensare che, se si fosse trattato di un
film, quel misero raggio che invadeva la stanza si sarebbe certamente
posato
sul petto scoperto di Thomas, mettendo in evidenza gli addominali
scolpiti e le
spalle larghe. Tuttavia, quello non era un film e il raggio cadeva a
terra,
illuminando un lembo della maglia che lui indossava la sera precedente.
In ogni
caso, Thomas non aveva nulla da invidiare a quegli attori. A qualche
punto
della sua vita – Allie non aveva mai capito quando
esattamente – si era
trasformato da nerd mingherlino a giovane adone palestrato, pur
mantenendo
quell’accenno di pancetta che lei adorava tanto.
Il primo
arrivato era un ragazzo mai visto prima, amico di
Thomas che aveva casualmente
sentito
che quella sera c’era una festa e aveva pensato di
presentarsi. Aveva portato
un pacco di birre da sei perché, a detta sua, alla fine
della serata c’era
sempre chi rimaneva a secco. A lui seguirono altri sette sconosciuti,
intervallati di tanto in tanto da veri e propri invitati.
Fortunatamente, la
casa era abbastanza isolata e circondata da un ampio giardino,
perché a un
certo punto fu indispensabile uscire all’aperto. Allie
notò che gli sforzi
culinari del pomeriggio erano stati vani: tutti sembravano
più interessati a
dissetarsi che a gustare le sue prelibatezze.
Ormai sveglia
e incapace di riaddormentarsi, fece scivolare
la mano sinistra sotto il lenzuolo, fino a raggiungere il polso di
Thomas. Lo
accarezzò e risalì lentamente, gustandosi la
sensazione della sua pelle fresca
a contatto con le dita, mentre con un sorriso osservava i piccoli
fremiti delle
ciglia. Si stava svegliando e, anche se le dispiaceva destarlo da
quello che
doveva essere un bellissimo sogno, scalpitava per vedere i suoi limpidi
occhi
verdi. Quando aveva raggiunto il suo collo, lui aprì gli
occhi assonnati. La
confusione sfumò subito dal suo sguardo, nel momento stesso
in cui lei gli
lasciava una lieve carezza sul viso.
Nonostante
tutto, si rese conto che quell’atmosfera caotica
non le dispiaceva. Era sempre stata il tipo di ragazza che aspettava
con ansia
il sabato sera per poter uscire con le amiche e sfogarsi in discoteca,
ballando
fino allo sfinimento per buttar fuori i pensieri. Adorava le discoteche
perché,
anche se era circondata da una marea di persone, le uniche a cui doveva
pensare
erano proprio quelle a cui voleva più bene. Quella sera,
invece, aveva dovuto
districarsi tra degli sconosciuti per fornire indicazioni o
più semplicemente
apparire ospitale. Senza contare la tensione crescente
all’idea che quegli
sconosciuti erano amici di Tom, e quindi doveva fare
una buona impressione.
Thomas si
girò sul fianco, così da poterla guardare dritto
negli occhi. Le sorrise, senza parlare, allungando un braccio per
trarla più
vicino a sé, tanto che lei si appoggiò al suo
petto con il capo e sospirò. Un
sospirò caldo che s’infranse sulla sua pelle,
mentre il profumo dei suoi capelli
gli invadeva le narici. Chiuse gli occhi e le posò un bacio
sulla testa,
serrandola ancora di più tra le sue braccia, quasi
incredulo. Non lo avrebbe
mai ammesso – aveva ancora qualche briciola
d’orgoglio da far valere – ma al
ricordo della notte precedente, delle sue
parole, sentiva salire le lacrime.
Lui si era
accorto del suo comportamento strano e, sebbene
nella sua mente ci fosse una risposta plausibile, non aveva il coraggio
di
sperare che fosse vero. Allie era sempre stata quella più
distaccata nel loro
rapporto, quella più restia a esprimere i sentimenti che li
legava o anche solo
ad ammettere che tra loro due ci fosse del tenero. Eppure vedendola
lì, a
correre avanti e indietro da una persona all’altra per
assicurarsi che non
mancasse mai nulla, con i capelli scomposti dal vento, sembrava tutto
così
ovvio. Si stava dando da fare per lui, perché i suoi amici
l’accettassero.
Perché a lui teneva davvero.
«Tom»
lo chiamò, sollevando il viso per incontrare i suoi occhi.
Aveva avuto un’idea,
probabilmente sciocca e sdolcinata, ma in quel momento non le importava
di
sembrare una ragazzina innamorata, perché era proprio
ciò che era.
«Andiamo
a vedere l’alba?» propose, sollevandosi a sedere,
curiosa di vedere se lui
l’avrebbe assecondata.
«L’alba?»
ripeté, confuso. Si sarebbe aspettato qualsiasi cosa, ma non
quello. Che Allie
- la sua Allie, quella che odiava Titanic
e ogni film romantico - volesse uscire in una gelida mattina
d’inverno per
vedere il sole spuntare dal dietro l’orizzonte, sembrava
impossibile.
Lei
annuì, piegandosi per avvicinarsi al suo volto e baciargli
delicatamente la
guancia.
Chissà
come, nello stereo era finito un cd di musica greca e ora quasi tutti
si
ritrovavano in cerchio, abbracciati, a ballare con un ritmo che non
avevano
ancora appreso, con il risultato di continue scosse e cadute, mentre al
centro
una divertita Jennifer rideva e ruotava su se stessa, divertita. Allie
era
rimasta in disparte, seduta su una sedia. Aveva preferito godersi la
scena e
riposarsi per un momento, mentre con gli occhi cercava Tom, curiosa di
vedere
se si sarebbe buttato nella mischia. Non riusciva a scorgerlo e la cosa
iniziava
a preoccuparla, anche se non riusciva a comprendere il
perché di una tale
reazione.
«Da
quando ti interessa vedere l’alba?»
domandò Thomas.
Allie
sorrise, spostandosi i capelli su una spalla mentre si allacciava la
maglia.
«Da oggi. O da ieri. Non saprei… Ora
l’alba mi sembra romantica. Mi piace
l’idea di veder spuntare un giorno nuovo.»
«Perché
ora?»
«Vuoi
proprio farmelo ripetere, eh?» sospirò,
nascondendo un sorriso mentre si
avvicinava a lui e gli stringeva le mani. «Ti amo»
disse, fissandolo
intensamente. «Ti amo e l’idea di veder nascere un
altro giorno da passare
insieme mi emoziona… prima non riuscivo ad apprezzare questo
momento:
dopotutto, era solo un giorno come un altro. Ora sono felice che sia un
altro
giorno con te.»
«Non
balli?» riconobbe subito quella voce che suonava
così vicina. Si era appoggiato
alla sedia, dietro di lei, con il volto affianco al suo.
«Nemmeno
tu» ribatté, fremendo per quella vicinanza.
«Preferisco
i balli di coppia» spiegò lui, portandosi davanti
a lei e tendendo la mano.
«Non
sono sicura che su questa musica si possa ballare in due»
replicò con un
sorriso mentre gli si avvicinava.
Lui
alzò le spalle e le strinse la vita. Ora che era tra le sue
braccia sembrava
essersi rilassata, vedeva l’espressione serena del suo viso
mentre osservava il
gruppo di ragazzi che rideva.
«Sei
bellissima stasera» sussurrò al suo orecchio,
accarezzandole la schiena.
«Mio
Dio» sospirò Thomas, baciandola. Avevano
finalmente raggiunto la terrazza e lui
era ancora incantato dalle sue parole. Non avrebbe mai pensato di
sentire una
dichiarazione simile provenire dalle labbra di Allie. Lui sapeva di
amarla, da
tanto tempo ormai, ma non credeva di aver scalfito così a
fondo il suo cuore.
La baciò di nuovo, senza lasciarle il tempo di parlare o di
commentare lo
spettacolo naturale che avevano davanti. Quella mattina,
l’alba era davvero
stupenda. L’aveva colta di sfuggita, mentre attraversava la
porta finestra. Ciò
che gli interessava, però, non era l’alba. Era
lei: quella ragazza speciale che
poche ore prima aveva ammesso di essere innamorata di lui.
«Ti
amo.»
Quelle
parole le erano scappate senza volerlo, mentre era stretta tra le sue
braccia e
si sentiva così al sicuro. Sapeva, tuttavia, di non aver mai
detto nulla di più
vero.
Alzò
lentamente lo sguardo per incrociare quello di lui, per vedere la sua
reazione.
Era immobile, l’aveva colto di sorpresa.
Posò
le labbra sulle sue, attirandolo a sé. Si staccò
non appena lo sentì ricambiare
il bacio. «Andiamocene» propose.
«Non
ti dispiace lasciare la festa in anticipo?»
«La
festa migliore è quella che finisce prima» rispose
con un sorriso, mentre gli
stringeva la mano e lo conduceva fuori, lontano da tutti, per restare
soli.
* * *
Seconda
classificata al contest “Frammenti
di
feste” indetto da _MoonBeam e
Lutea Eos
con 89,15/100
Grammatica:
9.50/10
Non
ci sono particolari problemi, si vede che sei abituata a
scrivere bene. Purtroppo temo che, per distrazione, ti sia sfuggito un
tempo
verbale: “…era approdata a Londra da appena due
giorni quando Allie e Dafne
decisero…”. Qui era probabilmente meglio usare
“avevano deciso”.
Stile:
15/15
Sei
riuscita a farmi apprezzare una one in cui, per la prima
parte, non si sono molto dialoghi. Ma non me ne sono nemmeno accorta,
tanto ero
presa dal cercare di capire i personaggi e le loro vite. Sei riuscita a
capire
cosa andava evidenziato e cosa doveva essere lasciato sullo sfondo: mi
pare che
tu abbia lasciato per strada qualche personaggio, dalle note che ho
letto, ma
nella storia non si avvertiva assolutamente. Quello che c’era
aveva un perfetto
senso, logico e sentimentale.
Trama:
8/10
Trattandosi
di una storia breve la trama non è particolarmente
elaborata, come è ovvio. Ho apprezzato che tu non abbia
descritto ogni fase
della festa: il tuo riassunto è stato molto denso,
comprensibile e soprattutto
non ha interrotto la narrazione.
Originalità:
9/10
L’idea
di innamorarsi del fratello della propria migliore amica
non è particolarmente originale, ma sei stata decisamente
abile nel presentare
la storia alternando due momenti temporali diversi (la sera della festa
e il
risveglio della mattina dopo) senza fare confusione. Non
c’è mai stato un
momento in cui io mi sia chiesta dove fossimo o di chi stessi facendo
vedere il
punto di vista. Ha contribuito a questo anche
l’impaginazione, complimenti!
Gradimento
personale: 5/5
Mi
è piaciuto molto leggere la tua storia: il carattere
di Tom mi ha particolarmente fatta sorridere. Sei riuscita a creare il
ragazzo
ideale deviando dallo stereotipo, almeno secondo me, poiché
gli hai affiancato
una ragazza poco romantica che sa sciogliersi al momento giusto. E poi
alla
fine i due ruoli sembrano essersi invertiti, quando lei vuole guardare
l’alba e
lui vuole solo baciarla.
Grammatica 5/5
Io non ho nulla da dire!
Stile 4,5/5
Ti ho abbassato un po'
lo stile perché a
volte ci sono delle frasi troppo vaghe come ad esempio
“allacciava la maglia”.
All'inizio avevo pensato che fosse “allacciava il
reggiseno”, ma se vuoi
scrivere che allacciava la maglia devi specificare che tipo di
indumento è...
E più che
“un po’ dei loro amici” credo sia
molto meglio “alcuni dei loro amici”.
Formato 4,65/5
Che Allie - la sua
Allie, quella che
odiava Titanic e ogni film
romantico - volesse uscire in una
gelida mattina d’inverno per vedere il sole spuntare dal
dietro l’orizzonte,
sembrava impossibile. (-0,25)
Un sospirò
caldo che s’infranse sulla sua
pelle → sospiro. (-0,10)
La divisione del testo
mi è piaciuto
moltissimo, perché hai reso ancora più netto la
separazione temporale!
Rispetto prompt 3/4
Il prompt che hai
segnalato è l'alba. Ecco,
in queste cose io sono molto pignola, forse anche fin troppo, e penso
che tu
non lo abbia rispettato appieno.
L'alba, c'è,
si sente. É anche una scena
molto romantica quella del risveglio... è anche bellissimo
il fatto che Allie
voglia guardare l'alba, nonostante non sia mai stata la tipa che ama
film come
“Titanic”, ma alla fine l'alba non è
stata così importante come il pretesto per
guardarlo!
Però per il
punteggio pieno manca una
descrizione adeguata, con un miscuglio di realtà e magia.
Ambientazione 6/8
L'ambientazione
è molto buona... soprattutto
quella del risveglio e dei raggi di sole che cominciano a filtrare
attraverso
le sottili tende. Ma quella della festa della sera precedente non si
sente
molto, perché è fin troppo vago. Non dico che
dovevi entrare più nel dettaglio
proprio dell'ambiente in sé, ma delle persone che giravano
in quel contesto,
perché non c'è molta atmosfera.
Vicenda 7,5/10
Anche la vicenda
è più che valida, ma è fin
troppo semplice, non come trama ma come racconto.
In pratica, per prima
cosa non si riesce a
conoscere bene i personaggi in questa breve OS, forse perché
sono parte di una
long e avevi tutto nella mente, e i pochi passaggi che ci sono non si
capiscono
neanche bene. In breve dici che Dafne ha avuto una relazione con il
fratello di
Jennifer... e poi perché sono Thomas e Dafne a mettere a
disposizione la loro
casa? Non so se si tratta di un errore, o perché i due sono
andati a convivere
e non si sono ancora separati nonostante si siano già
lasciati. E molte altre
cose potevano essere spiegate un po' meglio.
La parte, del
risveglio, è scritta molto
bene... è un risveglio lento, tranquillo e piuttosto
introspettivo.
Originalità
4/5
Non c'è
nulla di così originale in questa
storia, nella sua semplicità si tratta solo della storia di
una ragazza con il
fratello della sua migliore amica, con un ragazzo con cui è
cresciuto, che si
sono confessati l'amore durante un festa organizzata da loro e che sono
si sono
appartati.
Ti ho sottratto solo un
punto, perché,
comunque, sei riuscita a rendere questo trama in modo molto personale,
dandole
delle sfumature che nessun altro avrebbe potuto dare e anche come la
sequenza
di narrazione non cronologica. Parti dal risveglio, mettendo ogni volta
dei
piccoli flashback, fino al arrivare nel culmine che nei flashback era
quel
agognato “ti amo” e durante il risveglio la voglia
di vedere l'alba assieme.
Gradimento personale 7/8
Come ti ho
già detto già detto ho trovato
originale il modo in cui hai trattato e scritto la storia.
E mi è
piaciuta anche tanto la sua
semplicità.
Inoltre, mi complimento
anche per il titolo e
per l'utilizzo della citazione che hai messo proprio in bocca al
personaggio!
Non me lo aspettavo: è stata un sorpresa molto piacevole
perché il contesto era
perfetto.
Totale 41,65/50 + 1
punto bonus
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