Una culla vuota

di Parsifal
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Una culla vuota.
Sotto la finestra della mia camera c’è una culla vuota.
E’ piccola, con i merletti bianchi e un’aria antica.
Ha il cuscino soffice e il pizzo che la ricopre ma gli manca una cosa.
Un bimbo da metterci dentro.
Un bimbo che pianga quando ha fame,
che si lamenti quando perde il sonno,
che dorma sorridendo per un bellissimo sogno.
Sono andata a cercarlo per strade lontane.
In palazzi prestigiosi,
in ville sontuose,
in giardini curatissimi...
Ma non l’ho trovato.
Allora sono andata nei palazzi del governo,
dove c’è chi dirige la vita degli uomini.
E nelle regge antichissime,
dove i regnanti decidono la sorte del loro paese...
Ma non c’era nemmeno li.
Così, disperata, sono tornata a casa e mi sono affacciata alla finestra della mia anima...
E li l’ho visto.
Il bambino che in nessun palazzo, villa, giardino e reggia avevo trovato.
Quel bambino che aveva gli occhi di tutti quelli che soffrono per la guerra,
la bocca di tutti quelli che muoiono per la fame
e il cuore di tutti quelli che amano sempre, 
anche quando non hanno nessuna ragione per farlo.
Sotto la finestra della mia camera c’è una culla.
Adesso non è più vuota però.
Perché l’ho riempita con la Speranza.
E ricoperta con la Luce.








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