A Nessuno.
Ho una maglia grigia, una
penna blu e un tarlo nel cervello.
Io ammiro ma non sono ammirato.
Ho un vecchio libro di favole. Ma la vita non è una favola.
Ho una bugia, penso che sia vera.
Ho anche due ragazze. Una è fatta di carta e non esiste,
l'altra vive nel suo mondo e io lì non esisto.
Quando voglio annullare tutto prendo una matita virtuale e scrivo. Ma
non succede niente.
Io non faccio ridere le persone e qui, se non fai ridere, non ti
ascolta più nessuno.
Vorrei illudermi e dire che tornerai, che verrai a cercarmi, ma non
è vero. Nessuno mi cerca.
C'è un lago nero intorno a me. Chiunque si avvicini ci cade
dentro.
Vorrei dire delle parole che sono già state dette ma non
posso.
Vorrei che tu venissi da me ma so che non succederà.
Perché tu non esisti.
Trattengo gli urli nella gola, non posso fare altro.
"Invidioso"
Come?
"Sei solo invidioso"
Sì, probabile.
Invidioso di una ragazza che voleva morire e che invece ha preso una
tastiera e si è messa a descrivere l'anima delle persone.
Invidioso di una donna che scrive su tutto e su tutto riesce ad avere
successo.
Invidioso di un ragazzo che ha delle idee geniali e le trasforma in
piccoli capolavori.
Sono invidioso? Sì, probabile.
Questa è la mia visione distorta.
Chi mi dice che, oltre ad essere distorta, non sia anche vera?
Tranquilli, adesso è finita.