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Wecome To PageBreeze
Baciami…
Questa
parola fu l’unica cosa che riuscii a dirle quando la vidi per
la prima volta. Tutto accadde la scorsa primavera, sul ponte della nave
da crociera "MaryElisabeth".
Era
sola, in piedi, le braccia protese verso l’argento della Luna
che la faceva risplendere. Indossava un vestito bianco di soffice seta,
che faceva gonfiare in decine di pieghe girando su se stessa.
Pelle
d’ambra, capelli d’ebano, scompigliati e lucenti,
ed occhi d’acqua marina che ridevano al cielo.
La
guardavo, girare su se stessa, da lontano, e pensavo: "E’ uno
spirito libero". Io, se fossi stato al suo posto, mi sarei preoccupato
dell'opinione degli altri passeggeri. Ma lei no, lei volteggiava nella
notte intorno alla Luna come una faleva vola intorno alla sua luce.
Non
so come successe. Comportarmi in quel modo non era nel mio carattere.
Mi ritrovai a chiederle un bacio.
-
Cos’ha detto?
-
Sei così bella, baciami!
-
Signore, non si vergogna a chiedere un bacio ad una sconosciuta? Per di
più, basandosi soltanto sul suo aspetto fisico! Io potrei
essere una strega pronta a farle una malia. Un’arrivista che
si concede solo per sposare un buon partito. Oppure potrei essere
un’assassina efferata. Sa, la primavera fa uno strano effetto
a tutti! Ahahahah!!!!
Andò
via di corsa. Ridendo. La sua risata mi ricordò il suono del
vento tra i salici che crescono davanti alle finestre di casa mia. Non
so dire se fu per la sua natura flebile, oppure per la
familiarità con cui quel suono argentino arrivò
alle mie orecchie.
Quella
notte non riuscii a chiudere occhio. Se non l’avessi
più vista? Se fosse scesa su qualche isola
l’indomani senza risalire più?
Dovevo
rivederla! La ragazza che danza alla Luna adesso era la mia ragione di
vita!
-
Buongiorno padre, buongiorno madre.
-
Adam, come mai così mattiniero?
-
Padre, se dovessi trovare uno dei passeggeri che in questo momento si
trova sulla nave, che cosa dovrei fare?
-
E’ successo qualcosa?
-
Vorrei sapere perchè mai rispondete sempre alle mie domande,
con un'altra damanda!
-
Adam, non ti arrabbiare con tuo padre. Lui vuole solo proteggerti!
-
Scusatemi. Non è successo niente. Allora? Come posso fare?
-
Potresti fare un annuncio.
-
Però, non conosco il nome di questa persona.
-
Potresti cambiarti e scendere sulla prossima isola. Dicono sia molto
bella. Forse la persona che cerchi ci andrà! Ci vanno tutti.
Non
so perché, ma l’idea della mamma non mi piacque.
Pensai: una persona che passa la notte sul ponte di una nave da sola,
non può amare la confusione.
Forse
tutti sarebbero scesi ed io l’avrei trovata più
facilmente. Rimasi sulla nave!
E
fu così, fu come un miraggio. Stavo salendo le scale del
ponte principale, e lei era li.
Era
vestita ancora di bianco. Ma questa volta l'abito era un po’
più corto, e senza maniche. Era bellissima!
Adesso
la mia preoccupazione era un'altra. E se vedendomi fosse scappata? Se
non avesse voluto parlarmi? Man mano che mi avvicinavo, tutte le mie
paure lasciarono, timidamente, il posto alla gioia. Cos' come
l'oscurità si dissolve inchinandosi e salutando l'alba.
-
Ciao.
-
Sapevo che saresti venuto.
Lei
mi aspettava! Mi meritavo tanta gioia?
-
E così tu sei il figlio dei Grent? I proprietari di questa
nave. Dicono che tu e la tua famiglia siate su questa nave
perché stai per sposarti e che conoscerai qui le tue
pretendenti.
-
E’ vero che devo conoscere delle ragazze, ma questo non vuol
dire che poi sposerò una di loro. E tu?
-
Io sto andando a raggiungere e conoscere mio marito, in Inghilterra.
Com’era
possibile?
Quel
viaggio avrebbe segnato il destino di entrambi!
Alla
fine della traversata le nostre vite sarebbero cambiate radicalmente.
Maper
me, in quel momento, nulla di tutto ciò sembrava avere
importanza.
Esistevamo
soltanto io e lei.
Sono
certo che vi sembrerò un esaltato. Fra me e quella ragazza
non c'era nessun noi. Ma io non potevo fare a meno di sentire un legame
indissolubile.
-
Come sono le ragazze che devi conoscere?
-
So poco di loro. Fanno parte di famiglie facoltose e ricche.
-
Così il tuo è un matrimonio d’interesse?
-
Tutti pensano che essere l’unico figlio di
un’importante e ricca famiglia sia una benedizione, ma non
è così! E tu, com’è che ti
sposi con un inglese e vai a vivere così lontano
dall’India?
-
La mia è una famiglia povera. Siamo Shudra.¹ Ed anche questa non
è una bella situazione. Io sono la quarta di dodici figli e
mio padre, che ormai è anziano, non ce la fa più
a lavorare. Ho dei fratelli ancora piccoli, così, non
sapendo più come fare per sfamarli, mio padre mi ha venduta
ad un ricco signore inglese.
-
Venduta?
-
Lo so, questa parola fa un po’ impressione, ma io capisco la
decisione che mio padre è stato costretto a prendere con le
lacrime agli occhi ed un grande dolore nel cuore. Lui si è
sacrificato fino ad oggi, adesso tocca a noi figli aiutarlo. Io voglio
ricambiarlo per tutto quello che ha fatto per me. Scusami, ma devo
andare. Ti prometto che ci vedremo ancora. Ciao.
Prese
la mia mano e la baciò dolcemente.
Solo
in quel momento mi resi conto di quanto fosse diverso il colore della
nostra pelle. Forse fu proprio lei a volere che lo notassi.
Andai
nella mia cabina e li, cominciarono a venirmi in mente mille pensieri.
Era vero, io dovevo sposarmi per salvare le finanze della mia famiglia,
ma perché questo doveva impedirmi di conoscere
meglio…mi ero scordato di nuovo di chiederle il nome.
Niente
di grave, l'avrei fatto la prossima volta. Non avevo nessuna intenzione
di smettere di vederla!
-
Tesoro. Com’è che hai deciso di non scendere oggi?
-
No, mamma. Oggi ho incontrato la donna della mia vita.
-
Si. E chi sarebbe? Se non sbaglio, negli ultimi anni, hai detto questa
frase un centinaio di volte.
-
Lo so padre, ma questa è la volta buona. Io la amo!
-
Chi è?
-
Non so ancora come si chiami, ma
-
Adam.
-
Padre?!
-
Durante questa crociera conoscerai le ragazze che io e tua madre
abbiamo scelto per te e fra queste sceglierai tua moglie.
Voglio
lei…voglio lei…voglio lei…
Avrei
voluto gridarlo fino allo sfinimento.
Corsi
fuori. In pochi minuti arrivai sul ponte della nave, ero sicuro di
trovarla li, me lo sentivo. Ma lei non c’era. Da quel giorno
mi recai su quel ponte tutte le notti, ma senza risultato. Avrei voluto
trovarla e portarla dai miei genitori, ma lei non si fece vedere.
Arrivò
il giorno in cui dovetti incontrare la prima delle mie pretendenti.
Nia
Vardalas.
-
Sai Adam, Nia parla molto bene l’inglese e suona il
pianoforte proprio come te. Forse avete molte altre cose in comune.
Cerca di trattarla come si deve e di essere di compagnia. Niente colpi
di testa. Mi hai capito!
-
Sì padre.
Parlate?
Scambiare
due parole sarebbe stato bello. Ma la mia bocca non riuscì a
pronunciare neanche una sillaba.
Amore?
Nia
era molto bella, avevamo in comune molti interessi, ma ciò
che lei amava, più di ogni altra cosa, era ascoltare il
suono della sua voce.
Subito
questo suo modo di fare mi sembrò molto ineducato e mi
indispettì, ma poi pensai: Mentre lei è
così impegnata ad ascoltare se stessa io posso pensare alla
mia perla ambrata.
Anche
se non la vedevo da quattro giorni ormai, ero tranquillo. Sapevo che
non sarebbe andata via prima della fine della crociera. Prima dello
sbarco in Inghilterra.
Tre
mesi.
I
giorni passavano tutti uguali e monotoni. Nia, ormai, era scesa dalla
nave e sicuramente non sarebbe stata la mia scelta. Non sopportavo
più il suono della sua voce e non sopportavo più
i miei genitori così ossequiosi e melliflui.
Dovevo
rivederla!
Toc-toc
-
Avanti.
-
Buongiorno futuro sposo.
-
Finalmente! Avevi detto che ci saremmo rivisti ma sono trascorse
già tre settimane.
-
Scusami Adam, ma pensavo fosse giusto darti il tempo di conoscere la
tua pretendente. Non è facile riconoscere le
qualità di una donna se se ne frequentano due. Sono curiosa,
raccontami com’è andata!
-
Nia è una ragazza molto bella, educata ed intelligente, ma
stando in sua compagnia mi annoiavo.
-
Perché?
-
Perché riuscivo a prevedere quello che avrebbe detto, quello
che avrebbe fatto, come lo avrebbe fatto e perché! Siamo
troppo simili.
-
E noi due Adam Grant, siamo simili?
-
…
-
Vieni, usciamo.
Mi
prese per mano e correndo mi trascinò fuori. Sul ponte della
nave.
La
luna era calante, ma luminosa. Lei si fermò, notai ancora
una volta lo splendore della sua figura minuta.
Come
poteva, un corpo tanto piccolo, infondermi tanta energia e voglia di
vivere?
Girava…girava…girava
su se stessa e rideva.
-
E’ per questo che adoro la primavera! Il cielo notturno
è così limpido, e la volta celeste si mostra ai
nostri occhi in tutto il suo splendore.
-
Conosci le stelle Adam Grant?
-
A scuola abbiamo studiato qualcosa sulle costellazioni maggiori. Il
carro, il cigno.
Venne
davanti a me, mi guardò in viso, ed accennò un
sorriso.
-
Chiudi gli occhi Adama Grant, e poi gira su te stesso…
"Adesso
apri gli occhi e guarda il cielo"
Mi
girava la testa e non riuscivo più a vedere chiaramente. Il
cielo era un’unica macchia luccicante. Tutto ciò
che fino a poco prima mi era familiare, adesso non riuscivo
più a riconoscerlo.
-
Dimmi! Cosa vorresti vedere in cielo?
-
Un gatto.
-
Adesso apri gli occhi e guarda dritto davanti a te. Lo vedi il gatto
che ti strizza l’occhio dal cielo?
"
Vedi, se guardi la vita con gli occhi avidi di novità,
potrai scoprire sempre cose nuove. Anche nella volta celeste puoi
leggere storie nuove se non la ammiri con occhi pieni di preconcetti. "
Che
animo profondo!
Ci
sdraiammo per terra ed insieme, cominciammo a giocare con il cielo.
-
Adam, senti?
Si
alzò di scatto, e cominciò a scrutare il mare. Io
non vedevo nulla, ma lei continuava ad agitarsi e ad indicare un punto
in lontananza.
"
Io lo sento! Io lo sento! " E continuava a dimenarsi.
-
Guarda Adam, un delfino!
Era
vero. Un delfino luccicava tra i raggi argentei della Luna.
-
Non avevo mai visto un delfino.
-
Come, Adam Grant? I tuoi genitori possiedono una nave da crociera e tu
non hai mai visto i delfini?
-
Dicono che non è facile vederli perché sono
spaventati dal rumore dei motori.
-
Ma di notte ci sono solo due motori accesi.
Restammo
svegli tutta la notte. Girando la nave in lungo e in largo.
Lei
correva, saltava, ballava e camminava. Poi, ad un tratto, si fermava e
guardava lontano.
Guardava
all’orizzonte e il suo sguardo si perdeva lontano.
Osservandola
potevo sentire gli odori di un paese lontano, le spezie,
l’acqua, la vegetazione rigogliosa…
Che
splendido regalo mi aveva fatto la primavera.
-
Adam, senti il profumo che arriva dalla terra ferma? E’ la
primavera! In questa stagione mi sento forte. Sento che intorno a me la
natura è viva. Vorrei che questa primavera non finisse mai.
Vorrei restare qui, accanto a te, ad ascoltare la natura e guardare il
cielo per sempre.
Per
sempre primavera, Adam!
______________________l’angolo
di BluRei
1 nota: Shudra: è la
casta i cui appartenenti sono destinati al lavoro manuale pesante. Sono
coloro che usano la forza fisica nelle loro occupazioni professionali.
Ecco a voi la seconda delle
mie storie. Anche questa fa parte del lavoro del mio club di scrittura
e come tale, obbedisce a delle regole precise: quattro storie, separate
o unite fra loro. Io ho scelto di svolgere un’unica storia.
Ogni storia doveva essere composta da quindi pagine ciascuna ed il tema
era "le quattro stagioni", vuol dire che anche questa storia, come
quella di Ame, è breve.
Fatemi sapere cosa ne
pensate. Per la prima volta la mia storia è vista dal punto
di vista di un ragazzo. Naturalmente non è un ragazzo dei
nostri giorni, perché solitamente le mie storie si perdono
nel tempo…
Adesso passo a rispondere a chi ha recensito
l’ultimo capitolo di "Asobi
no Ame"
BabyzQueeny:
eccoti accontentata con la mia nuova storia, spero ti piaccia...sono
contenta che il finale di Asobi ti abbia resa felice e grazie mille per
essere una mia lettrice così assidua e premurosa
Celestellina:
per essere una critica letteraria sei sulla buona strada...le tue
recensioni sono sempre articolate e ricche di poesia, nonchè
di complimenti nei quali amo sguazzare allegramente come una
paperella...sono felice che le mie idee ti siano piaciute e che tu
abbia apprezzato il finale. Sai non sempre il lettore riesce a capire
il perchè di determinate scelte. Quello che a me
può sembrare perfetto per altri può essere
deludente ma io ci tenevo a finirla così la mia storia. Mi
hai anche paragonata ad uno dei miei manga preferiti...Oniisama e..,
che gioia, non era voluto, ma sono contenta che le cose che leggo e che
mi piacciano mi influenziono nella scrittura...E soprattutto adoro
l'idea che tu mi veda nel mio insieme, riuscendo a mettere in relazione
tutto ciò che sono ...grazie...
Trappy:
non puoi immaginare quanto mi abbia fatto piacere ricevere una tua
recensione e per di più una recensione positiva. Queste
parole dette da te per me significano molto visto che ti ho apprezzata
parecchio per la tua storia "La linea della vita", scritta
magistralmente. Mi dispiace che nella vita reale tu abbia dovuto
conoscere i sentimenti di Shun ma spero che adesso tu ti sia ripresa
sei troppo brava per rimanere nascosta. Sono felice di sapere che
seguirai anche questa mia storia. Sii spietata!
Kaoru:
Sono contenta che rileggere Asobi ti sia piaciuto e che non ti sei
annoiata, ho apportato delle piccole modifiche anche per incuriosire
chi già l'aveva letto..grazie, fami sapere cosa pensi di
Baciami...
Ringrazio anche tutti quelli
che hanno continuato ad aggiungere Asobi no Ame tra i preferiti..fatemi
sapere cosa ne pensate io risponderò sempre qui...(che
modesta, sono già convinta che voi stiate seguendo anche
questa storia...ahi, ahi,ahi...)