Un'estasi di cacao e zombie

di Black Friday
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Un'estasi di cacao e zombie

Lì, nella benefica oscurità della sua stanza, lì, fra l'ombroso calore del suo teatrino degli orrori, per la prima volta da quando abitava in quella casa, a Sunako tutto appariva perfetto.
Si sentiva al sicuro nel suo Santuario.
Certo, non era completamente sola; è vero, mancavano dei dvd alla filmografia di Romero... d'accordo, tutto sembrava QUASI perfetto, ma per nessuna ragione al mondo avrebbe permesso a qualcosa o qualcuno di rovinare quel momento.
Già, se quello era il paradiso non le sarebbe dispiaciuto morire.

Scatole e scatoline, confezioni di fogge e colori diversi.
Cioccolatini, barrette, praline, ovetti.
A chili.
Bianco, al latte, fondente e ripieno.
Ritter sport, Lindt, Perugina, cioccolata calda fumante e nutella.

Contemplò adorante quella visione, pregustando i sapori attraverso gli aromi.
Un fremito mentre con lentezza spasmodica scartava la forma di una tavoletta; vertigine mentre desiderosa se la portava alle labbra e con un morso quel gusto denso si diffuse nella sua bocca.
Una volta rotto il ghiaccio, la golosità vinse ogni altra resistenza.
Si perse nell'estasi, nella prelibatezza.

Fu subito dopo un boero ripieno di liquore che udì un rumore.
Come una fiera guardinga Sunako levò la testa dal banchetto e li vide: i coinquilini erano comparsi attorno allo scrittoio, dal niente. 
Le sue orbite si dilatarono di momentaneo stupore, per poi colorarsi d'una gioia inquietante.
Oh sì, erano loro: Ranmaru, Yuki, Kyohei, Takenaga; sopportare la loro vista non era mai stato così accettabile.
Accompagnavano morsi di dolce a spremute di budella e frullati di cuore. Erano loro davvero, ma per una volta non potevano liquefarla col loro splendore.
- Zombieee... - cinguettò felice -  gli esseri radianti sono diventati degli zombie... bellini! -
Li guardò con amore, mentre pensava di avere trovato degli amici come si deve per se stessa, Josephine e Hiroshi.

Eppure in una storia di tenebra, si sa, di rado il finale è lieto: tragicamente, la realtà si manifestò a Sunako nella forma d'uno spruzzo di sangue eruttato dal naso. Takano era accanto a lei, il viso troppo bello per essere tollerato, le scrollava un braccio tentando di smuoverla dal letto.
- La sveglia non ha suonato, siamo in ritardo. - disse scocciato.
Solo allora Sunako comprese e un grido straziante risuonò nell'abitazione.
- NOOOO IL MIO CIOCCOLATOOO!! No-non è possibile, era... era un sogno... -

Ancora una volta l'odiato giorno si faceva beffe di lei con la sua luce.




* * *

Note:
Se non erro PGE dovrebbe uscire a breve anche in Italia; personalmente ora lo sto seguendo grazie alle scanlation. La flashfic è stata scritta (senza pretese!) per il weekly challenge di True Colors, il prompt era "Cioccolata". Vista la passione di Sunako per questo dolce, l'ho trovato adattissimo e l'ho sfruttato. ^^
Grazie ad Izumi che mi ha dato un parere preliminare.
Grazie a chi leggerà e/o commenterà!





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