prologue
Prologo:
Il castello incantato
Immerso nel lussureggiante verde dei boschi irlandesi, abitati da ogni
sorta di specie animale e vegetale, riflesso dalle profonde e pure acque del
Lago Nero, sorge un immenso maniero medievale, chiamato Hogwarts, che è l’unico
luogo che riesce a far convivere pacificamente le due forse opposte per
eccellenza: bene e male. In questa atmosfera quasi fiabesca, studenti,
appartenenti ad ogni genere magico, imparano ad utilizzare i propri poteri… ma
non solo.
Il castello, con le sue immense sale illuminate da cristalli incantati,
le ampie e romantiche balconate affacciate sul lago e le lunghe scalinate in
marmo bianco, è diviso in quattro aree che, per un intero anno, fungono da casa
per gli studenti. Sulla cima della torre più alta vivono gli impavidi Grifondoro,
famosi per la loro lealtà; i Tassorosso,
solitari e paurosi ma sempre pronti a dare una mano, occupano, invece, la
tranquilla e soleggiata area delle serre, queste due case sono le cosiddette
“buone” e in esse vengono smistati prevalentemente streghe e maghi bianchi,
cacciatrici e ninja perla (chiamati così per via della loro arma preferita: una
sorta di collana fatta, per l’appunto di perle, che riesce a soffocare anche un
drago. ndA).
L’area delle Torri Ombrose del castello appartiene ai vanitosi Corvonero
che vanno famosi per la loro doppia faccia; i freddi ed oscuri sotterranei,
infine, sono il regno della casata più perfida della scuola, Serpeverde,
orgogliosi e insensibili, sono i più temuti di Hogwarts perché hanno l’abilità
di ammaliarti con la loro bellezza e poi ucciderti lentamente, come uno
splendido serpente colorato, che cela, nei suoi denti, il più mortale dei
veleni. A queste case “cattive” appartengono streghe e maghi dediti alle arti
oscure e i cosiddetti figli della notte: lupi mannari, ninja pirla (chiamati
così per la loro espressione. ndA) e vampiri.
Queste quattro casate, fondate da un valoroso cavaliere (Grifondoro ndA),
una esperta erbologa (Tassorosso ndA), una affascinante dea della notte
(Corvonero ndA) e da un nobile principe purosangue (Serpeverde ndA), erano e
sono tuttora in lotta tra di loro per un unico motivo, rimasto immutato con il
susseguirsi dei secoli: il potere, quella cosa che, ambita e temuta da tutti,
rende il suo possessore il padrone assoluto di quel piccolo mondo.
L’anziano preside della scuola, Albus Silente, incitava sempre i ragazzi
ad una pacifica convivenza ma, oltre a casuali incontri di una notte tra membri
di case diverse, non si era mai sentito di una Grifondoro con un Serpeverde,
oppure di una storia a lungo termine tra due vampiri. Tra i direttori delle
case nemiche non correva, molto spesso, buon sangue e, per qualche motivo, in
ogni lezione c’era sempre un tacito invito a sfidare l’altro.
Ma si sa: l’indifferenza è molto meglio dell’odio, perché tra quello e
l’amore il confine si trova veramente sul filo del coltello.
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