Serse Vive

di Lollus1607
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Era una normale operazione di svaligiamento informatico l'aveva già fatto innumerevoli volte, questa volta era il turno di una banca greca e tutto sarebbe dovuto filare per il meglio; basto che le sue mani pallide si destreggiassero sui tasti del computer per qualche minuto ed era fatta: era dentro l'archivio dei dati dei clienti della banca.

Analizzò i loro profili per vedere le vittime più proficue, quelle con il conto in banca più grosso; poi il suo sguardo andò sul profilo di un certo Alexis Padopulos come mestiere era segnato agente EYP il senso criminale e “acciuffa-soldi” di Marco si fece subito sentire ricordandosi che l'EYP era l'agenzia di sevizi segreti dell'EYP.

Entrò nel suo conto in banca, ma tutte le transazioni avevano un importo pari a 0 euro -probabilmente è una schermatura- pensò e grazie alle sue capacità informatiche penetrò nei dati più intimi dell'agente EYP fino a riuscire ad accedere alla sua e-mail, in un attimo gli balenò una idea succulenta: tutti le mail che riceveva nascondevano segreti governativi e avrebbe potuto venderli a caro prezzo.

Così si mise a spulciare tutti i messaggi di posta elettronica, c'era di tutto: politici corrotti, terroristi, omicidi e infine c'era un messaggio insolito, l'oggetto della mail riportava :Serse, dentro si parlava di uno strano manufatto informatico risalente ai tempi dell'imperatore Serse dei persiani; Marco era confuso: non vi erano tecnologie così avanzate ai tempi di Serse I, continuò a leggere la mail e scopri che erano sui passi di questo manufatto molte persone ed organizzazioni; Marco si alzò di scatto dalla scrivania per dirigersi al bar Il Puma doveva sovente si vedeva con gli altri appartenenti alla sua compagine di hacker: i “badboys”, aveva un idea in testa: trovare il manufatto e rivenderlo in fondo faceva parte di una delle più temute bande di hacker.

Mentre camminava per strada per arrivare al bar pensò di essere molto fortunato: all'inizio voleva solo rubare un po' di soldi e per un po' di soldi aveva trovato qualcosa che gli avrebbe fruttato molto





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