I segni sul corpo non rovinano la pelle
C A
P I T O L O
U n
i c o
“ I segni
sul corpo
non rovinano la pelle
„
Ne osservò i tratti
tondeggianti come se non avesse mai visto nulla di più bello
in tutta la sua vita – catturandone ogni dettaglio, ogni
imprecisione e
ogni perfezione.
Il rossore sulle gote di lei era aumentato appena –
probabilmente come il suo – e quella tonalità la
trovava calzante, in contrasto con i suoi occhi fatti con gemme di
ghiaccio
grezzo – diamanti in cui il cielo aveva deciso di rimanere
intrappolato –, e in perfetto abbinamento con l'ardente
sfumatura della sua
folta, lunga e riccia chioma – una criniera di pregiati fili
di
fuoco rubati all'incanto dei falò estivi.
Era un bacio di luce, una fiamma indomabile e
inafferrabile nonostante le speranze che infondeva. Era una
scottatura sulla pelle, una punizione meritata per essersi avvicinato
troppo al Sole.
Le sorrise, ricevendo in risposta non un sorriso di rimando ma due
labbra appena dischiuse – confuse, così come la
sua intera,
meravigliosa espressione.
Azzardò allungare una mano sul suo volto – piano,
cauto –,
attendendo di scorgere nel suo sguardo il consenso a toccarla, per poi
poggiarle delicatamente due dita sullo zigomo
destro, scendendo, lentamente, lungo la morbidezza della sua
guancia – una sensazione vellutata ed indescrivibile,
che si interruppe
solamente al contatto di un piccolo, impercettibile rilievo su cui decise di soffermarsi.
Era una linea sottile, un debole taglio appena rimarginato – che aveva
osato solcare quella parte del suo viso da non più di una
settimana.
Un irrilevante sfregio, a cui nessuno si sarebbe forse mai
interessato davvero, eppure lui l'adorava, perché nascondeva
un pezzo di lei che non voleva
perdersi e che desiderava scoprire come una nuova terra,
nascondeva una storia che non avrebbe
mai trascurato – e sapeva che
c'era, c'era
sempre qualcosa da raccontare dietro a rifiniture come quella, dietro
ad ogni cicatrice. Esattamente come anche lui, l'aveva per la sua.
F I N
E
»
N O T E
A U T R I C E
;
Uno scambio di sguardi
decontestualizzato da qualsivoglia episodio. Una pura, fluffosa e romantica
introspezione riguardo i pensieri di un Hiccup che incontra per la
prima volta Merida.
Volendo, questa flashfic è riconducibile all'altra che ho
postato non molte ore fa – questa, per l'esattezza
–, ma le due idee sono nate in maniera totalmente scollegata
tra loro, e il fatto che possano avere un unico filo conduttore,
è un puro caso – quindi vedete voi. x°
Non c'è molto da dire; Hiccup
ha una piccola cicatrice sul mento, a destra, e siccome Merida
scoccando la freccia – nel suo film – si è tagliata appena la guancia,
ho voluto accomunare questi due piccoli particolari. Per il resto, anche qui, lascio libertà
alla vostra immaginazione per creare a questo quadro la cornice che
più preferite!
Grazie anche solo per essere arrivati fin qui. Alla prossima!
©
a u t u m n
|