Il ponte delle gazze

di mamie
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IL PONTE DELLE GAZZE
 
‒ Cosa fai, Yuki?
Meeme osserva perplessa la ragazza che sta attaccando delle striscioline di carta vicino alle prese d’aria. Le pare di vederla anche arrossire un po’, anche se all’aliena quell’attività pare del tutto innocente, sebbene incomprensibile.
‒ È una tradizione del mio paese – risponde Kei leggermente imbarazzata. Oggi è Tanabata[1], la festa delle stelle innamorate, e si appendono dei tanzaku[2] con i propri desideri. Be’, a dire la verità andrebbero appesi agli alberi, ma speriamo che funzionino lo stesso ‒ aggiunge ridendo prima di tornare ai propri compiti.
Meeme osserva con curiosità le striscioline di carta di riso, alcune hanno su un lato dei disegni delicati e sull’altro pochi kanji eleganti tracciati con mano leggera. Non conosce Yuki sotto questo aspetto, la vede sempre muoversi con sicurezza ed efficienza, andare all’assalto imbracciando pesanti fucili e rimettere a posto con fermezza chiunque fra quella ciurma scalmanata cerchi un approccio appena più che cameratesco. Meeme non sa nulla dei desideri di una ragazza umana, anche se intuisce qualcosa, qualcosa di doloroso, ma con un nucleo che riscalda sepolto nella profondità del cuore.
Tocca con la punta delle dita una delle strisce e la gira.
 
solo una volta
sul ponte delle gazze
per incontrarti[3]
 
Un improvviso sbuffo d’aria gliela strappa di mano. La striscia sventola un poco freneticamente prima di fermarsi di nuovo immobile.
Meeme pensa che, in fondo, anche se non hanno gli alberi e il vento, per far salire al cielo i desideri basta la loro bellezza.
 
 
[1] Festa che celebra l’incontrarsi delle stelle Orihime (Vega) e Hiroboshi (Altair) che rappresentano due amanti celesti che il fiume della Via Lattea separa.
[2] Striscioline di carta in cui si scrive un desiderio, a volte sotto forma di poesia, e poi si appende ad un albero perché il vento lo porti fino agli dei.
[3] Secondo la tradizione i due amanti possono incontrarsi una volta all’anno quando uno stormo di gazze forma un ponte con le proprie ali attraverso il fiume della Via Lattea.




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