I hate to be in love with you

di LucyWriites
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Prologo
-Bee, giuro che è divertente!- le gridò Grace dalla scogliera, i capelli rossi erano scompigliati dal vento e gli occhi color cioccolato erano luccicanti dall'emozione.
Il mare era mosso e color del piombo ma Grace voleva fare l'ultimo bagno prima di tornare a Sidney e Bridget aveva seguito la sorella maggiore senza esitazione.
Erano state a Perth tutta l'estate dai nonni materni c
ome ogni anno e poiché Grace sarebbe partita per il college a settembre, quella era l'ultima estate che passavano insieme.
Grace era la persona che più ammirava al mondo: era bellissima e piaceva a tutti, estroversa e brillante, era stata accettata in ogni università a cui aveva fatto domanda di entrare.
Quando giravano con i ragazzi di Perth, era raro che nessuno si prendesse una cotta per lei e spesso capitava che chiedessero consiglio a Bridget su come conquistare quella rossa da favola. Bridget però spezzava loro il cuore quando raccontava loro della meravigliosa storia che aveva con Ashton, il ragazzo perfetto secondo Bridget.
Era sempre sorridente, aveva i capelli color sabbia ed aveva quella capacità adorabile di saper mettere tutti a proprio agio. Ma la cosa che più piaceva a Bridget di lui era come guardava Grace: come se fosse la cosa più bella al mondo. Si amavano terribilmente e Bridget era l'unica a sapere che Grace e Ashton erano intenzionati a sposarsi una volta finito il college e lei sarebbe stata la testimone, avevano già scelto il vestito da Dolce e Gabbana per Bridget mentre volevano andare da Vera Wang per Grace.
La sorella si confidava sempre con lei, avevano un legame quasi simbiotico e spesso le prendevano per gemelle nonostante Grace fosse più alta e formosa mentre Bridget era “un rametto di betulla” come diceva il nonno ma erano così unite e si somigliavano così tanto come modo di fare che era raro che qualcuno non facesse loro la domanda “Ma siete gemelle?” e Grace arricciava il naso infastidita mentre a Bridget si colmava il cuore di gioia “No, sorelle” rispondevano e si mettevano a ridere.
-Sei sicura che non sia pericoloso?- le domandò dubbiosa Bridget, stava cercando di scaldarsi ma il vento soffiava ferocemente. Il cielo era dello stesso colore del mare e una bandierina rossa sventolava sulla spiaggia -Gracie...- la ammonì Bridget raggiungendola in cima allo scoglio, la roccia le graffiava i piedi e il vento le frustava il viso. Aveva i capelli biondi e sottili legati in una coda alta, guardò il mare sotto di loro e rabbrividì: le onde erano alte e sbattevano con violenza contro gli scogli. -Dai, Bee, un'ultima pazzia prima della scuola- le sussurrò Grace supplichevole -Come quando mi hai convinto a rubare quelle ciambelle da Walmart e mi hanno scoperta?- le chiese la bionda, Grace fece una smorfia -Tre per 5$ era un furto! Dai, Bee, per favooore. Io voglio fare una pazzia con la mia sorellina- e sporse il labbro inferiore, Bridget la guardò e le sorrise, non riusciva mai a dirle di no. Era impossibile dire di no a Grace Funkle, scientificamente impossibile.
-Ok- accettò la bionda e Grace la abbracciò -Sei la migliore marmocchia del mondo- le disse strofinandole le nocche sulla testa -Graaace!- si lamentò Bridget -Ho due anni meno di te, non sette- le disse togliendosi dalla sua presa. -Sarà ma per me sarai sempre quella pallina di ciccia che correva nuda in giro per il giardino- la canzonò la rossa facendo un passo avanti, i piedi erano a metà tra il vuoto e lo scoglio. Bridget arrossì e si mise a ridere; da piccola era davvero un ammasso di ciccia e lo era stato fino alla terza media ma poi aveva iniziato ad assottigliarsi e ora era uno scricciolo di 1. 60 metri di 46 kg ma il passatempo preferito di Grace era di ricordarle quell'oscura fase della sua vita e Bridget rispondeva ricordandole che nell'annuario di due anni prima aveva un pezzo di insalata incastrato tra i due incisivi davanti.
-Dai, Bee, al mio 3- Grace sospirò e le diede la mano, Bridget si avvicinò a lei. I fianchi allineati e le mani intrecciate. Come quando avevano paura del buio a cinque e sette anni. -1- a Bridget si mozzò il respiro -2- si preparò psicologicamente -3!- un urlo selvaggio uscì dalla bocca di Grace che si buttò trascinando con sé Bridget, come nella vita: la rossa trascinava la bionda e facevano un salto nel vuoto.
L'impatto fu violento; il mare era gelido e le onde si abbattevano spietate sulla testa delle due sorelle. -Grace!- urlò Bridget terrorizzata. L'impatto le aveva costrette a lasciarsi la mano.
-Bee!- uno strillo fece sollevare a Bridget la testa nonostante sentisse il gelo incatenarle i muscoli, Grace era a dieci metri da lei e stava cercando di nuotarle incontro ma la corrente la trascinava via ogni volta che riusciva ad avanzare di qualche metro. -Grace, vai verso la spiaggia!- urlò Bridget tentando di aggrapparsi ad una roccia ma era troppo scivolosa -Grace!- non la vedeva più, le onde le coprivano la visuale e non riusciva nemmeno a distinguere le onde dal cielo.
Era esausta nonostante fosse in acqua da poco più di dieci minuti, il sale le bruciava la gola e dentro di sé aveva solo una grande voglia di lasciarsi andare alle onde ma doveva trovare Grace.
Con tutta la forza che aveva entrò in mare aperto, non vedeva nulla e l'acqua la trascinava giù. Respirava affannosamente ed il cuore le premeva sul petto. Un'onda la scaraventò sullo scoglio, sentì un dolore lancinante alla testa e poi più nulla.
Il buio.

Grace Carmen Funkle fu dichiarata morta il quattro settembre, dopo che il suo cadavere fu ritrovato da un pescatore presso un arcipelago vicino a Perth. -Ho creduto, per un attimo, che fosse una sirena- raccontò il pescatore alle telecamere. Con i suoi capelli rossi e la pelle ormai trasparente sarebbe stato difficile non pensare a Grace come una di quelle bellissime e terribili creature marine.
Bridget si svegliò in ospedale due giorni dopo, nessuno le disse nulla, lei sapeva e ciò le dilaniava il cuore come il sale aveva grattato la sua gola.
Il funerale si tenne a Sidney ma Bridget si mise in ultima fila, ignorando tutto ciò che si diceva su Grace, ai funerali si dicono sempre cose carine sul morto, nessuno può dire “Era uno stronzo, per fortuna che è schiattato” ma su Grace non c'erano cose negative da dire e lo sapeva tutta la cappella.
Bridget si accasciò a terra ed iniziò a piangere urlando, si strappava i capelli a ciocche e attorno a lei nessuno sapeva cosa fare. Sentì due braccia circondarla e tenerla ferma, profumavano di dopobarba e liquirizia, il profumo di Ashton. -Lei ti amava, Bridget, più di quanto tu possa immaginare- le sussurrò con voce spezzata il ragazzo, quel Gigante Buono che ora sembrava solo un bambino.
-E allora perché mi ha lasciata da sola?- domandò Bridget disperata -Dovevate sposarvi! Io voglio comprarmi quel cazzo di vestito da Dolce e Gabbana!- urlò e lui si mise a piangere insieme a lei, cercando di essere forte ma chi può esserlo dopo che il mondo ti è crollato addosso?
Sulla tomba di Grace scrissero le ultime frasi de La Sirenetta di Hans Christian Andersen, il suo libro preferito.

La scuola sarebbe iniziata tra dieci giorni e Bridget avrebbe voluto solamente morire.
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Scusate l'inizio un po' macabro...e va bene è triste quasi quanto Un Ponte per Terabithia (il film che mi fa più piangere in assoluto) ma dovevo spiegare quale è il "grave incidente" di cui ho parlato nell'introduzione.
Ho preso ispirazione da un libro sulle sirene (se qualcuno mi dicesse il titolo sarebbe molto gentile, non me lo ricordo più) per la morte di Grace e anche per il legame tra lei e Bridget.
Michael entrerà nel Primo Capitolo (il prossimo) quindi ve lo potrete gustare al massimo. L'ho visto domenica a Torino e giuro che stavo per arrampicarmi sulle teste di tutti per raggiungerlo ahahahaha Qualcuna di voi c'era? Io ho pianto un sacco ahahahahaha
Fatemi sapere se la storia vi ispira e se vi va datemi qualche consiglio, è la mia prima Fan Fiction che spero abbia più di quattro capitoli :)
xxxLucy





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