Sono un re senza la corona

di Ritalyyz
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Non sapevo che un giorno la mia vita avrebbe smesso di appartenermi e si fosse prestata a qualcun altro né sapevo che cose del genere potessero accadere, potessero caderti addosso come un tifone avido di morte e distruzione.  Eppure è successo, senza il tempo necessario per coglierne i dettagli, per sbirciare la mia nuova esistenza e scappare qualora si fosse rivelata astrusa e inappagata. La fortuna non dà tempo, non ne ha, ti concede soltanto  una sua parte per custodirla e poi ripercorre le strade del mondo, non torna indietro, non si volta per vedere chi ha sciupato il suo dono o chi ne ha guadagnato i benefici. Ero certo che non sarebbe tornata a bussare alla mia porta, l’Australia era lontana, la mia terra era lontana dall’ombelico del mondo e nessuno avrebbe avuto la bizzarra idea di ritornarci. Cosi feci si che la vita di un quindicenne con le sue aspirazioni, desideri e sogni fosse rilegata in fotografie appartenenti al passato e mi rigettai in un vortice di emozioni, musica e fama. Non sono più quello che ero, sono una star, Luke Hemmings, sono un membro di una band famosa, sono una foto in una rivista di moda, un compositore di una canzone canticchiata sotto la doccia, sono il delirio di milione di ragazze, sono tante cose ma non quello di prima. Sono qui, su un palco, accecato da bagliori insistenti, penetranti, intorpidito da musica forte, acre, dalla mia voce che sembra appartenga ad un altro, da altre voci più intense e da urla incessabili. Sono il re del mondo ma senza la corona, senza ciò che ero, con un ricordo tra le mani.
 





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