Beh, non lo so, non l’ ho ancora
aperta… Lo farò più tardi… - e così dicendo superò l’amica e si recò
al piano di sotto.
Yumiko rimase per qualche attimo ferma a osservarla.
Era un momento molto importante per l’amica, forse il più
importante di tutta la sua vita, e avrebbe tanto voluto starle vicino per
aiutarla ad affrontarlo. Ma non sapeva come fare. Anzi, era quasi certa di non
poter fare nulla. Sakumi in questa situazione non aveva bisogno di lei, bensì
di Mitsui. In fondo era qualcosa che riguardava anche lui e dovevano senza ombra
di dubbio affrontarla insieme.
Temeva però che Sakumi avesse già deciso di non appoggiarsi
a nessuno. Probabilmente non ne avrebbe fatto parola con Mitsui e avrebbe aperto
quella busta da sola, per evitare di coinvolgerlo troppo, per evitare di
trasmettergli la sua sofferenza. E questa cosa la preoccupava tantissimo.
****
Allora, come sta la mia nipotina?
Bene zia! Li hai già conosciuti i miei amici?
Sì, tua mamma ha già fatto le presentazioni.
Sakumi si volse poi verso Mei, che nel frattempo si era
beatamente accomodata in braccio a Mitsui.
E tu Mei, cosa ci fai lì? - le chiese, fingendosi arrabbiata
- Siediti subito sulla sedia!
No, io sto qui! - le fece una linguaccia e scoppiò a ridere.
Questa bambina è incorreggibile… - sospirò sedendosi e
iniziando a bere il suo the.
Il pomeriggio trascorse serenamente: grazie alla presenza dei
suoi amici e della piccola Mei, la ragazza riuscì a distrarsi, e non ebbe quasi
modo di pensare alla lettera che ancora l’attendeva in camera sua.
Bene ragazzi - disse poi la madre di Sakumi - Noi vi
salutiamo. Sakumi, io e papà sta sera stiamo a cena dagli zii, quindi non
aspettarci.
Va bene mamma.
Dopo che ebbero salutato i ragazzi, Sakumi accompagnò la
madre, la zia e Mei alla porta.
Allora Mei, fa’ la brava mi raccomando! - disse salutando
la bambina, che annuì sorridendo.
Sakumi, invita Hisashi per cena… Non vorrai stare a casa da
sola? - propose la madre.
Beh, io…
Sì! È un’ottima idea! - esclamò la zia - Pensa che bella
cenetta romantica! Su Sakumi, entra e chiediglielo, cosa aspetti?
Sakumi era perplessa. Non bastava la madre con il suo
comportamento fin troppo giovanile ed esuberante… Ora ci si metteva anche la
zia, che anche se aveva soltanto ventotto anni, era pur sempre sua zia! A volte
non sapeva se ritenersi fortunata o no della famiglia in cui era capitata…
Povera me! Cos’ ho fatto di male?
Dai Sakumi, smettila di lamentarti! Le tue amiche se le
sognano una mamma e una zia come noi! - le rispose ridendo la madre. In fondo
aveva ragione.
Quando rientrò, trovò Yumiko e Miyagi che stavano salutando
Mitsui.
Ma ragazzi, andate già via? - chiese loro.
Sì, dobbiamo proprio scappare, si è fatto tardi… - le
rispose frettolosamente Yumiko. - Ci vediamo domani a scuola!
Dopo che se ne furono andati, Sakumi si voltò verso Mitsui,
che era in piedi, appoggiato allo stipite della porta della cucina.
La tua cuginetta è un vero uragano! - le disse.
Eh già… Però sei fortunato, le stai simpatico… Sai, è
strano: solitamente non si comporta così con le persone che non conosce, si
intimidisce. Sei riuscito a farle una buona impressione, e ti assicuro che con
Mei non è facile!
Aveva conosciuto un lato nuovo di Mitsui: non sapeva gli
piacessero i bambini, e non l’avrebbe mai immaginato. Probabilmente non lo
sapeva nemmeno lui! Vederlo parlare e giocare con Mei era stato sorprendente,
era così naturale, così spontaneo! Avrebbe potuto rimanere a guardarlo per
ore.
Gli sorrise, e poi decise di farsi avanti e di invitarlo a
cenare da lei. Anche se si trattava solo di un ridicolo invito a cena, non si
era mai sentita così imbarazzata: non aveva mai cucinato per un ragazzo e non
aveva mai cenato da sola con un ragazzo a casa sua… E poi c’era quella
maledetta lettera da aprire che complicava le cose…
Decise però di evitare inutili giri di parole e di arrivare
subito al dunque.
Hisashi, ti va di stare a cena da me?
Cosa? - le rispose lui, sorpreso.
Beh, ti ho chiesto se vuoi fermarti per cena… Guarda che
sono brava a cucinare, ti ricordo che per la maggior parte del tempo qui ci vivo
da sola!
Non volevo dire questo… - si scusò avvicinandosi. Poi le
prese una mano - Sakumi… Yumiko mi ha detto della lettera…
La ragazza s’incupì all’improvviso. Avrebbe voluto
essere lei a dirglielo. Ma Yumiko l’aveva preceduta, e poteva indovinarne il
motivo. Aveva capito la sua intenzione di volerla aprirla da sola, e di
affrontare l’argomento con Mitsui solo in un secondo tempo, con calma, senza
coinvolgerlo troppo.
Pensando al gesto dell’amica, improvvisamente si rese conto
di quanto in realtà averlo vicino in quel momento le sarebbe stato di conforto,
e che in fondo aveva anche lui tutto il diritto di sapere subito quella
risposta.
Sì Hisashi, è arrivata… - rispose abbracciandolo - Non
riesco ad aprirla…
Mitsui non sapeva cosa dirle, e quindi si limitò a
rispondere all’abbraccio. Quali parole avrebbero potuto esprimere quello che
sentiva in quel momento? Avrebbe voluto farle capire che le sarebbe stato
accanto, che in ogni caso l’avrebbe sostenuta nella sua scelta e che non
sarebbe stato giusto volerlo escludere da questo momento così importante. Che
nonostante tutto anche lui purtroppo temeva il contenuto di quella lettera, e
che non sapeva proprio cosa sperare di vederci scritto.
Non ce la faccio. È più forte di me. - proseguì Sakumi - E
dire che l’ ho attesa così tanto… Mi sembra di impazzire, eppure lo so che
presto o tardi dovrò aprirla e regolarmi a seconda di quella risposta… Non
posso fingere che non esista, anche se adesso lo vorrei tanto…
L’apriremo insieme, ci sarò io con te, avrebbe voluto
dirle per poterle infondere un po’ di coraggio. Ma dalla sua bocca non uscì
nessun suono.
Le accarezzò il capelli, e poi l’allontanò leggermente.
Le fece alzare il viso e le posò un bacio delicato sulle labbra.
Cosa mi prepari per cena?