Cosa regalare per San Valentino alla propria ragazza?
È proprio questa la domanda che Harry Potter si pone
quando manca soltanto una settimana a quel giorno che Harry maledice.
Cosa farà?
“Ron gli amici si riconoscono nel momento del bisogno! Ti
prego... aiutami!” diceva un Harry con i lacrimoni.
“La ragazza è la tua, non la mia!” diceva invece un Ron
del tutto disinteressato.
“Ti prego! Tu saprai quello che piace a tua sorella... ti
sto chiedendo solo di indagare!” continuava Harry implorando Ron.
“Ginny è la tua ragazza da quasi tre mesi... almeno un pò
dovresti conoscerla e quindi dovrai sapere quello che gli piace!” rispondeva
sempre indifferente Ron “Io con Hermione non ho problemi! So già cosa farle!”
“Si... ma tu con Hermione ci stai da due anni!” disse
Harry depresso.
“Bhè... è uguale... mia sorella la conosci già da un pò di
tempo, o mi sbaglio?” disse Ron.
“Bhè... adesso ho sedici anni... tua sorella ne ha
quindici... l’ho conosciuta cinque anni fa... ma questo che c’entra? Solo
adesso la sto cominciando a conoscere... fino all’anno scorso sbavavo dietro a
quella di Corvonero... Cho Chang!” diceva Harry trovando mille scuse.
“Problemi non miei! Scusa, ma io vado... Hermione mi
aspetta in sala comune!” disse Ron uscendo dallo spogliatoio dopo gli
allenamenti di Quidditch.
Ron ripiegò la sua divisa in una borsa e s’infilò il
mantello con lo stemma di Grifondoro che copriva il pantalone marrone di
velluto e il maglione bordeaux con la R ricamata da mamma Weasley.
“E dai Ron... non fare il cattivo... aiutami!” continuava
a ripetere Harry.
“No! Se ti dicessi io cosa fare non sarebbe un regalo che
tu hai pensato... sarebbe solo uno stupido oggetto che hai comprato... insomma
non so come dirtelo, ma deve essere qualcosa che devi pensare tu, altrimenti
non avrebbe significato!” disse Ron andandosene.
Harry si allacciò le scarpe, ripiegò la sua divisa e la
mise in una borsa.
S’infilò il maglione blu e allacciò il bottone del
pantalone bianco, passò una mano tra i capelli per aggiustarli un pò, ma questo
fu inutile, poi si mise seduto su una panchina e sospirò: “San Valentino... che
guaio!”.
Il primo giorno era passato... meno 6 a San Valentino.
«Pensa Harry... non è difficile... è un semplice regalo di
San Valentino... Mio Dio... adesso capisco perché i ragazzi aspettano che passi
San Valentino per dichiararsi!» pensava Harry sul suo letto fissando il
soffitto.
“Amore posso entrare?”.
Qualcuno aveva bussato alla porta.
“Ginny che ci fai qui?” disse il ragazzo da dentro la
stanza.
“Fammi entrare che se passa un prefetto mi spenna!” disse
la ragazza.
Harry si alzò e andò ad aprirle.
La ragazza saltò al collo del ragazzo.
Lei indossava una semplice gonna nera invernale e un
maglione a collo alto bianco con dei fiori ricamati. Aveva due graziosi codini.
“Ma che ci fai qui?” disse il ragazzo scollandosela da
dosso.
“Non sei felice di vedermi?” disse la ragazza tristemente.
“Eccome se sono felice... ma come al solito sei
imprevedibile!” disse il ragazzo baciandola.
Dopo il bacio Harry si mise seduto sul letto e Ginny
vicino a lui.
Ginny appoggiò la sua testa sulla spalla di Harry.
“È da ieri che sei distaccato... che ti succede? È
successo qualcosa?” disse la ragazza pensierosa.
“Tutto bene... è solo un pò di tensione Pre–San Valentino!
È tutto posto!” disse il ragazzo
accarezzando con una mano i capelli della ragazza.
“A proposito di San Valentino!” disse Ginny con un grande
sorriso.
“Che c’è?” disse Harry dubbioso.
“È programmata una gita a Hogsmeade... ci andiamo, vero? Però
non stiamo sempre appiccicati a Ron e Hermione... Ron mi controlla sempre!”
disse la ragazza guardando Harry nei suoi bellissimi occhi verdi.
“Va bene... ma glielo spieghi tu a Ron... altrimenti pensa
che chissà cosa ti voglio costringere a fare!” disse il ragazzo che in quel
momento continuava a pensare al regalo.
“Ron pensasse quello che gli pare... a lui cosa importa di
quello che io faccio con te? Ron e Hermione chissà da quant’è che hanno...
mentre io no... quindi... sono affari miei quando voglio fare qualcosa... anche
subito!” disse Ginny baciando Harry.
“Lo sai come la penso su questo argomento! Minimo sei mesi
insieme!” disse Harry staccandosi da Ginny.
La guardò negli occhi e pensò «San Valentino... che
guaio!»
Il secondo giorno passò... meno 5 a San Valentino.
“Ron aiutami... ti voglio bene, ma aiutami!” diceva per
l’ennesima volta un Harry in lacrime.
“Infilati i pantaloni della divisa e sbrigati a scendere,
altrimenti farai tardi con la Cooman!” disse Ron prendendo il quaderno con gli
appunti.
“La Cooman, eh?!” disse Harry con l’aria di chi sta appena
pensando a qualcosa di malefico.
“Harry cosa trami?” disse Ron preoccupato.
“Niente! Sbrighiamoci altrimenti facciamo tardi!” disse
Harry allacciandosi i pantaloni e prendendo il quaderno degli appunti.
“Ci vediamo a lezione!” disse Harry correndo fuori dalla
stanza.
“Ma Harry...” tentò di fermarlo Ron.
Quando tutti furono presenti la professoressa cominciò la
lezione...
“Allora... come già sapete durante le mie lezioni dovete
usare il vostro occhio interiore... quindi, ognuno di voi guardi nella sfera e
scriva sul quaderno quello che vede!”
“Professoressa potrei chiederle una cosa?” disse Harry.
“Oh! Potter dimmi... dimmi!” disse la professoressa
lusingata dal fatto che quella era la prima domanda che Harry faceva durante
una sua lezione.
“Possiamo... non so... lei potrebbe vedere... nella
sfera... un giorno di preciso...”
“Oh no!” disse Ron.
“Weasley stai zitto! Potter continua!” disse la
professoressa.
“Insomma... credo che molti di noi vorranno sapere cosa
succederà il giorno di San Valentino... quindi... potrebbe guardare il futuro?”
finì Harry.
“Oh... bene, bene... ma certamente... chi vuole
cominciare?”
“IO!” disse Calì Patil.
“Bene... oh... che giorno fantastico... tu e il tuo
ragazzo starete benissimo... e poi lui avrà proprio un bel regalo!”
“Che cos’è?” disse Calì curiosa.
“Bhè... non è leale dirlo! Avanti il prossimo!” disse la
Cooman.
Seguirono molte ragazze e ragazzi.
Ron decise di stare seduto e non dare ascolto alle parole
insensate della Cooman, poi toccò a Harry.
“Bene... cosa vuoi sapere?”
“Se la mia ragazza sarà felice del mio regalo!”
“Bene... guardiamo... oh! Ragazzo mio... mi dispiace per
te ma...”
“Oh no! Non avrò un regalo?” disse preoccupato il ragazzo.
“No! No! Peggio! Vedo una sventura... ah! Vedo la morte!”
disse la professoressa terrorizzata.
“Oh no! Ci risiamo... tutti i santi anni è così! Non ne
posso più!” disse Harry alzandosi e scendere dalla botola.
Mentre camminava per andare alla lezione di
trasfigurazione borbottò qualcosa simile a «San Valentino... che guaio!».
Passò il terzo giorno... meno 4 a San Valentino.
“Ciao Hermione! Come va? È un pò che non ci si vede... sei
sempre con Ron... poi adesso San Valentino è vicino...” disse Harry mentre
camminava vicino a Hermione.
“Harry non attacca! Ron mi ha detto che stai cercando
qualcuno che ti consigli cosa regalare a Ginny... mi dispiace ma da me non
saprai niente!” disse Hermione.
“E dai! Tu sai cosa le piacerebbe ricevere... insomma voi
ragazze di cosa diavolo parlate quando siete insieme? Aiutami!”
“Ciao Harry... io ho da fare!” disse Hermione correndo
via.
«Ron me la pagherà!».
Ginny passeggiava e incontrò Hermione che correva. La
fermò e disse: “Hermione hai visto Harry? E dove stai correndo?”
“Si l’ho visto e sto scappando da lui!” disse Hermione con
il fiatone.
“Cos’è successo?”
“Non posso dirtelo!”
“Ma c’entro io in questa storia? Che mi vuole lasciare?
Ultimamente è molto distaccato... ha un’altra?”
“Ginny... sta passando uno di quei momenti da “maschi”...
tu non c’entri niente... cioè... non ti preoccupare... non vuole lasciarti...
proprio per niente!” disse Hermione correndo via.
Ginny la guardò stupita.
Era pomeriggio.
Harry era in biblioteca e sfogliava un libro
svogliatamente... “Come sbarazzarsi di uno snaso!”.
Naturalmente mentre sfogliava il libro pensava a Ginny...
«Non credo che dirle semplicemente “ti amo” sia un vero e
proprio regalo... eppure fino ad ora è l’unica cosa che mi viene in mente... un
cuore di gomma? Troppo banale! Un peluche? Peggio mi sento! Cosa le faccio?
Tutta colpa di San Valentino... che guaio!»
Passò il quarto giorno... meno 3 a San Valentino!.
«Cosa le faccio? A chi posso rivolgermi? Ah! Mi è venuta
un’idea!».
“Ron hai visto Harry oggi?” disse Ginny nella sala Comune.
“No! Pensavo l’avessi visto tu!” disse Ron.
Ad un certo punto entrò nella sala di Grifondoro Hermione.
“Ragazzi avete visto Harry? Gli ho prestato il mio
quaderno con gli appunti ieri, ma oggi mi servono per studiare!”
“Hermione lo stiamo cercando anche noi!” disse Ron
baciando frettolosamente la propria ragazza.
“Sembra che sia sparito!” disse Ginny.
“Speriamo che stia bene!” disse Hermione.
“Bhè... speriamo... dopo la predizione della Cooman!”
disse Ron.
“Cos’ha detto la Cooman?” disse Ginny.
“Che Harry morirà!” disse Ron.
“Le solite predizioni!” disse Hermione sbuffando.
“Eppure c’è qualcosa che non mi quadra!” disse Ron.
“Cosa?” disse Ginny.
“Insomma... non può essere sparito... non può
diventare...” disse Ron bloccandosi.
“Che c’è, Ron?” disse Hermione.
“Aspettate qui!” disse Ron salendo di corsa nel dormitorio
maschile.
Ron ispezionava il baule di Harry quando ad un certo puntò
tutto gli sembrò chiaro.
“Allora Ginny... cosa farai a San Valentino?” disse
Hermione.
“Lo passo con Harry!” disse Ginny.
“E cosa farete di bello?”
“Bhè... andremo a Hogsmeade!”
“Anche io e Ron... ma vi lasciamo soli... e poi? Cosa
farete?” disse lei maliziosa.
“Poi niente... lui aspetta i sei mesi... quindi anch’io
devo aspettare!”
“Bhè... è strano che un ragazzo dica queste cose!”
“Già... comunque sai già cosa ti regalerà Ron per San
Valentino?” disse Ginny.
“No! E tu invece?”
“Bhè... non lo so, ma a me piacerebbe tanto...”
«Si! Si! Dai dillo!»
“FERMA GINNY! NON DIRE COSA VORRESTI RICEVERE PER SAN
VALENTINO!” disse un Ron sceso di corsa dalle scale e sudato.
“Ron cosa ti è successo?” disse Hermione.
“Non parlate di San Valentino... ne di regali... ne di
qualunque cosa che potrebbe riguardare quel giorno!” disse Ron.
“Perché? Stavo dicendo a Hermione che mi piacerebbe...”
disse Ginny.
“Non parlare! Sai perché il nostro amico non si vede?
Perché nel suo baule... il mantello di suo padre non c’era! Il signorino è
nascosto qua in sala... Harry ESCI FUORI!” disse Ron.
«Dannato Ron... io lo ammazzo!»
Ron si guardò in torno, poi si soffermò sulle scale del
dormitorio maschile, dove un lembo nero di un mantello saliva le scale da solo.
Ron fece notare la situazione alle due ragazze.
«Perché Ron non si fa mai gli affari suoi? E perché hanno
inventato San Valentino? San Valentino... che guaio!»
Passò il quinto giorno... meno 2 a San Valentino.
«Perché capitano tutte a me? Anche l’anno scorso ho
passato un San Valentino schifoso... con Cho Chang tutto è andato in fumo! Ma
adesso sto con Ginny... e la amo... devo solo pensare... pensare... pensare...
ma non mi serve a niente! Harry... riesci a prendere un boccino in cinque
minuti... riesci in qualunque incantesimo di difesa contro le arti oscura,
ma... non riesci con uno stupido regalo di San Valentino... sei proprio
un’idiota!»
Harry era sdraiato sul letto e guardava il soffitto.
“Sei proprio stato sleale ieri! Usare il mantello! Non
va!” disse Ron.
“Se gli amici mi aiutassero... Ron... e se per San
Valentino non ho un regalo?” disse Harry sedendosi sul letto e abbassando la
testa con uno sguardo triste.
“Vorrà dire che glielo dirai e pazienza! Le dirai che
l’ami e questo le deve bastare... non devi per forza farle un regalo e lei non
lo deve pretendere!” disse Ron.
“Ma ne rimarrà delusa... e io non voglio che la mia dolce
Ginny rimanga delusa... voglio farle qualcosa di Grandioso... qualcosa che la
sbalordisca... e lei deve rimanerci sbalordita... deve essere qualcosa di
grande e poi è il nostro primo San Valentino!” disse Harry.
“Allora vedi che qualche idea già ce l’hai?” disse Ron.
“E sarebbe? Perché io non me ne rendo conto!”
“Vuoi che sia qualcosa di Grande... questo è già un
inizio!” disse Ron.
“Già!” disse Harry pensando.
Era sera e Harry, finito di mangiare corse subito in
camera sua.
«Forse mi è venuta un’idea!»
Passò il sesto giorno... meno 1 a San Valentino.
“Harry cosa stai facendo? A chi spedisci quella lettera?”
disse Ron.
“Fa parte del mio regalo! Ieri sera ho avuto
l’illuminazione... sia lodato qualcuno lassù!” disse Harry guardando il cielo.
“Vai Edvige e torna appena puoi! Prima di stasera!”.
“E cosa regalerai a Ginny?”
“Cos’è vuoi saperlo solo perché tu non hai un regalo per
Hermione?” disse Harry malizioso.
“No Harry! Io non cado così in basso! Io vado! Ciao!”
disse Ron andandosene.
Passò l’ultimo giorno... arrivò San Valentino.
“Ginny sbrigati altrimenti partono senza di noi!” disse
Harry a Ginny che si ritoccava i capelli in una finestra del corridoio.
“Devo essere perfetta!”
“Ma già sei perfetta! Dai amore andiamo!” disse Harry
prendendo Ginny per mano e trascinandola fuori dal castello.
Le carrozze partirono e in breve tempo furono a Hogsmeade.
“Allora, dove andiamo?” disse Ginny con un gran sorriso.
“A te dove piacerebbe andare?” disse Harry.
“Mmm... vediamo... da Mielandia!” disse Ginny.
“Andiamo!”.
Ginny e Harry entrarono da Mielandia.
“Guarda quanti dolci!” disse Ginny.
“Bhè... allora prendiamo qualcosa!” disse Harry.
“Mmm... vediamo... ho qualche spicciolo per qualche
Cioccorana!” disse Ginny.
“Prendi anche gli zuccotti di zucca e qualche gelatina
tutti i gusti +1” disse Harry.
“Ma non ci arrivo con i soldi!” disse Ginny guardando le
sue tre falci.
“Tanto pago io! Quindi prendi quello che vuoi!” disse
cominciando a guardare e a pensare cosa prendere.
“Non posso farti pagare tutto a te!” disse Ginny con aria
di rimprovero.
“Ginny è San Valentino... il ragazzo paga alla ragazza...
dai... non fare la timidona altrimenti mi arrabbio!” disse Harry.
Ginny e Harry uscirono dal negozio con una busta piena di
dolci.
I due camminavano. Ginny masticava un bastoncino candito
di zucca e Harry camminava affianco a lei passando una mano intorno alla sua
vita e con l’altra mano portava la busta con i dolci.
“Ma tu non mangi neanche una caramella?” disse Ginny.
“No! Queste sono tutte per te!” disse Harry sorridendole.
“Mangiane una... ti prego!” disse Ginny guardandolo con
gli occhi dolci.
“Non ne ho voglia adesso... più tardi, ok?” disse Harry
arrossendo a quello sguardo.
“Mmm... va bene!” disse Ginny.
“Adesso dove andiamo?” disse Harry.
“Mmm... adesso decidi tu!” disse lei decisa.
“E va bene... che ne dici di Zonko?” disse lui.
“Va bene!”
I due entrarono da Zonko.
“Guarda! Ci sono nuovi articoli! Ma si riferiscono a San
Valentino, quindi ci saranno solo oggi!” disse Ginny.
Zonko era affollatissimo come d’altronde lo era Mielandia.
Molte ragazze erano affollate davanti a delle mappe.
Ginny si avvicinò e lesse: “Con questa mappa terrete
sempre d’occhio il vostro ragazzo. Vi dirà se vi tradisce e attraverso questa
potrete lanciare delle caccabombe accanto a lui!... però che idea!” disse lei
allontanandosi.
“C’è qualcosa di interessante?” disse Harry vedendola
tornare.
“Mmm... si!” e Ginny raccontò della mappa.
“Non azzardarti a comprarla! Odio quelle cose!” disse
Harry.
“E perché? Cosa mi nascondi?” disse Ginny sospettosa.
“Niente... te lo assicuro e poi guarda che carini quelli!
I palloncini luminosi a forma di Cuore!” disse Harry.
“Hai ragione sono proprio carini e poi guarda lì! I cuori
esplosivi... come diversivo per i prefetti è ottimo!” disse Ginny.
Ginny e Harry acquistarono qualche scherzo, poi uscirono
dal negozio e continuarono a passeggiare.
Erano ormai le quattro del pomeriggio.
“Tra due ore si torna a Hogwarts!” disse Ginny.
“Eh già!” disse Harry.
“Adesso dove andiamo?” disse Ginny.
“Ai Tre manici di scopa!” disse Harry.
“Mmm... ci vogliono proprio due burrobirre!” disse Ginny.
Ginny e Harry arrivarono di fronte al locale.
“Festa privata.
Chiuso al pubblico!”
“Oh no! È chiuso! Chissà che ha affittato il locale!”
disse Ginny un pò delusa.
“Vieni entriamo!” disse Harry trascinandola per una mano.
“Ma Harry! È chiuso! Vuoi che ci caccino fuori a calci nel
sedere?” rispose lei.
“Io dico che per noi è aperto!” disse Harry aprendo la
porta del locale.
Harry e Ginny entrarono.
“Ma è tutto buio!” disse Ginny.
Le luci si accesero all’interno della sala.
Un tavolo era posizionato all’interno del locale. Aveva
una tovaglia rossa, i bicchieri e tra i bicchieri un mazzo di rose rosse... 11
rose rosse.
“Harry! Tu sei matto!” disse Ginny guardando il tavolo.
“Bhè... questo è il mio regalo di San Valentino! Non sapevo
cosa farti, per questo ero strano... poi però ho pensato che il mio regalo
doveva rimanerti come un ricordo fatto con il cuore... quindi... buon San
Valentino!” disse Harry.
Ginny abbracciò Harry poi si baciarono.
Il giorno dopo.
“Allora Harry com’è andata ieri?” disse Ron mentre i due
si preparavano nella loro stanza per andare a lezione.
“Benissimo! Avevi ragione! I regali più belli sono quelli
fatti con il cuore!”
“Quindi il prossimo anno evita tutta questa storia per un
regalo!”
“Forse il prossimo anno per San Valentino sparisco!” disse
Harry uscendo dalla camera.
Si fermò su un gradino, guardò il soffitto e disse: “San
Valentino... che guaio!”
FINE