Due cuori al binario 14

di AlexSandoni
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Il saluto era la parte più brutta, quando quel maledetto treno su cui lui era salito partiva e lei, con un cenno della mano, gli diceva “Ciao!” con il sorriso sulle labbra. 
Era uno dei sorrisi più finti che potesse fare; odiava il fatto di doverlo salutare, non lo voleva fare davvero.
Ogni volta, invece di guardare il treno partire, avrebbe voluto fermarlo, aprire quelle porte doppie, tirarlo giù dal vagone e farlo rimanere lì con lei; avrebbe fatto andare il veicolo senza di lui, l’avrebbe stretto a sé così forte che non si sarebbe mosso di un centimetro, per impedire che ci risalisse; si sarebbe incollata alle sue labbra e non si sarebbe staccata fino a quando non avrebbe avuto la certezza che avrebbe passato almeno altri 5 minuti con lui.
E invece, ogni volta, doveva lasciarlo andare. Doveva farlo tornare a casa, salutarlo con un finto sorriso e fare finta di stare bene, quando invece tutto ciò che la faceva stare bene si stava allontanando.
Qual era la parte meravigliosa invece?
Quando dopo una lunga attesa, lei scendeva dal treno e cominciava a scrutare la folla in cerca di lui, con un sorriso, stavolta vero, stampato sul volto. Fino a quando, alla visione dei suoi capelli scompigliati e dei suoi bellissimi occhi azzurri che l’attendevano, si avvicinava a lui e da lì cominciava il momento più bello della giornata.




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