I quattro dell'apocalisse
Angolo dell’autrice:
Hola :D allora gli esami sono finiti, è di nuovo tempo di Teen Wolf e
di tornare a scrivere. Questa ff è un semplice sfogo della mia mente stressata
durante il periodo pre-esame, causato da queste immagini (cliccare sul link per
vedere) del promo della quarta stagione e da una conversazione con Illucesco.
Questa ff è dedicata a lei, come sempre, e da lei betata (con infinita pazienza
per i miei errori e le mie virgole). Per chiarezza, i quattro cavalieri dell’Apocalisse
a cui mi sono ispirata sono quelli del libro “Buon Apocalisse a tutti” di Neil
Gaiman e Terry Pratchett e, soprattutto per Carestia-Stiles, mi sono ispirata a
Supernatural.
Nessuno di questi personaggi, libri o telefilm mi appartiene – con mio
enorme disappunto.
Spero che vi piaccia, e grazie a tutti coloro che leggeranno :D fatemi
sapere cosa ne pensate!
P.S.: piccola leggenda prima di leggere: Lydia è Guerra, Stiles è Carestia,
Scott è Inquinamento e Derek è Morte.
I Quattro dell’Apocalisse
Lydia
entrò nel locale con la sua solita eleganza e, come sempre, i presenti si
voltarono ad ammirarla mentre lei si faceva strada fino al tavolo intorno a cui
già si trovavano Scott e Stiles. Il primo sedeva lì tranquillo, incurante
dell'odore che emanava, mentre l'altro continuava a ingollare cibo su cibo,
apparentemente incapace di saziare la sua fame. Dove Lydia passava piccole
risse scoppiavano tra i clienti del bistrò per i più vari e disparati motivi, e
lei sorrise compiaciuta.
Prese
posto accanto a Scott, per nulla infastidita dall'odore del Cavaliere e per
qualche istante persino Stiles smise di mangiare per salutarla come si
conveniva "Mia dolce regina dalla chioma rosso fragola, è un piacere
rivederti dopo tanto tempo...quanto sono passati uno, due secoli?" "Un
secolo e mezzo per l'esattezza. E per una volta posso condividere il tuo
sentimento, passare gli ultimi decenni senza i tuoi continui complimenti è
stato noioso" replicò la rossa senza minimamente cambiare espressione.
Accanto a lei, Scott si sporse in avanti sul tavolo commentando "Siamo
quasi tutti, manca solo Lui
ormai...bro, sai per caso quando arriverà?"
"
'Lui' arriva quando gli pare e piace
e smettila di chiamarlo così, come se fosse un essere superiore, non fai altro
che ingigantire il suo ego già smisurato! Si chiama Derek, punto e basta"
sbottò l'altro Cavaliere, addentando con ferocia l'ennesimo hamburger. Lydia
sorrise sorniona. Era passato troppo tempo dall'ultima volta che avevano
viaggiato tutti insieme e non vedeva l'ora di dare inizio al loro grande
spettacolo. Si mise comoda e ordino un caffè, unendolo all'ennesima richiesta
da parte di Stiles, mente Scott ammirava l'enorme quantità di rifiuti che si
accumulava nel locale nonostante gli sforzi della cameriera di ripulirli.
***
Era
passata qualche ora dall'arrivo della Cavallerizza quando Derek fece finalmente
il suo ingresso, imponente e altero come al solito. Li vide seduti e si voltò
per raggiungerli e lungo il suo cammino la gente distoglieva velocemente lo
sguardo, obbedendo al proprio istinto di sopravvivenza. Si sedette accanto a
Stiles, e Lydia sarebbe stata pronta a giurare che la bocca del Cavaliere aveva
un angolo rivolto all'insù. Questo la portò a ghignare divertita
congratulandosi con se stessa. "Boss" lo salutò allegro Scott,
sorridendo a trentadue denti e ricevendo in risposta un'occhiataccia.
"Scott, Lydia, Stiles" rispose comunque Derek, felice dentro di sé di
essere di nuovo in compagnia dei suoi fratelli e sorella d'armi. La rossa
ricambiò il saluto con un cenno del capo e Stiles accanto a lui mormorò un
"Felice di rivederti, caro"
pieno di sarcasmo, addentando un pezzo di pancake.
Con
un mezzo sorriso sul volto il Cavaliere più anziano aprì la conversazione
"Il momento è giunto. Siete pronti a dare il via all'Apocalisse?"
"C'è anche bisogno di chiederlo?" esclamò il castano accanto a lui,
seguito subito dopo da Scott "Ci stiamo preparando per questo momento da
sempre." L'ultima a rispondere fu la rossa, in tono provocatorio "Io
sono sempre pronta a scoppiare." Derek li fissò uno ad uno, scorgendo la
determinazione nei loro occhi, e annuì. "Allora, non appena sua signoria qui avrà finito di
mangiare..." schernì, sedendosi più comodamente e stendendo il braccio
lungo lo schienale dietro le spalle di Stiles "saremo pronti a
partire." "Non sono certo io quello che è arrivato in ritardo"
ribatté piccato il Cavaliere, prendendo d'assalto gli ultimi due piatti di
fronte a lui.
"Dobbiamo
lasciarvi un attimo soli o andate in bagno per una sveltina?" chiese Scott
ammiccando nella loro direzione. Lydia, che si era alzata in quell'istante,
rispose prima che i due diretti interessanti - entrambi arrossiti - potessero
farlo "Esci con me, ci sono dei tizi qui fuori che pensano sia giusto
importunare le ragazze sole." "Signorsì signora!" rispose serio
Scott, seguendola fuori. In pochi minuti i componenti del gruppo avevano
smesso di infastidire la ragazza per menarsele di santa ragione tra di loro. Presto qualcuno avrebbe sicuramente avuto bisogno di Derek.
Intanto,
dentro il locale, Stiles stava inghiottendo l'ultimo boccone mentre Derek lo
osservava senza battere ciglio. "Avresti anche potuto avvertirmi che
arrivavi tardi" sbuffò il più giovane, guardando storto il suo compagno e
amante da quasi tre secoli ormai (Lydia, con l'aiuto di Scott, ce l'aveva messa
tutta per farli capitolare). "Scusami, c'è stato un brutto incidente lungo
la strada e ho avuto un po' da fare" replicò il Cavaliere in tono sommesso
e Stiles sospirò. "Tanto con te non riesco a rimanere arrabbiato"
mormorò sconfitto, prima di sorridere e voltarsi a guardare per bene Derek
"Ciao." "Ciao" replicò quest'ultimo, prima di prendergli il
viso tra le mani e baciarlo. Da qualche parte, nella città più vicina, il cuore
di un ragazzo, lasciatosi andare alla fame per colpa di un amore perduto, si
fermò.
҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉***
Viaggiarono
con calma, prendendosi tutto il tempo che volevano, causando a turno il
disastro principale del paese in cui si trovavano. Lentamente, ma
inesorabilmente, l'Apocalisse era iniziata. Stiles non si divertiva così tanto
dalla carestia irlandese, Scott non riusciva a smettere di ridere ammirando il
frutto del suo lavoro, Lydia gioiva osservando le guerre scoppiare a causa sua
e Derek non si era mai sentito così VIVO. Erano felici, il loro momento era
arrivato, quello per cui erano stati creati e si erano allenati, e diedero il
meglio di sé. Mai, nella storia dell'umanità, vi erano state guerre tanto
brutali, carestie che non lasciavano scampo, inquinamento ovunque e
inarrestabile morte. Quello era il loro elemento.
***
҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉Mancava poco
alla fine, ormai. Si erano lasciati per ultimo il Vecchio Continente, in modo
che la popolazione si illudesse di avere ancora una minima speranza. Fu con il
sorriso sulle labbra e la gioia nei cuori che calarono inesorabili anche su
quell'ultimo pezzetto di Terra, distruggendo e dilaniando tutto ciò che era sul
loro cammino. Seduti sulla cima del monte Olimpo - come gli dei nei miti greci
- ammirarono il loro operato, aspettando. Lydia aveva deciso di cambiare
d'abito se stessa e Scott per festeggiare, e Derek e Stiles ignorarono
bellamente le richieste d'aiuto del terzo Cavaliere preferendo occuparsi
totalmente l'uno dell'altro. L'euforia li aveva resi pazzi di desiderio come
mai prima d'ora, e non riuscivano a togliersi le mani di dosso per più di
qualche minuto, tra la gioia di Lydia e lo sconforto di Scott, diventato in
pochi minuti un burattino nelle mani della Cavallerizza. E così sarebbe stato
ancora per molti giorni a venire.
***҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉҉
Passarono i
mesi. Le ultime tracce della più totale distruzione svanivano per lasciare il
posto alla desolazione, la Terra era diventata brulla e inospitale. I bollenti
spiriti di Stiles e Derek si erano calmati, per la felicità di Scott che era
finalmente stato strappato dalle grinfie di Lydia, la quale, ora, aveva puntato
Stiles. Dato che il loro compito era finito, dovevano trovare un modo per
passare il tempo mentre aspettavano e fu così che, la prima mattina di sole
dall'inizio dell'Apocalisse, Scott e Derek decisero di allenarsi mentre Stiles
e Lydia discutevano sulle strategie che gli umani avevano provato ad attuare
per contrastare la loro venuta.
All'improvviso la rossa smise di parlare e il
suo sguardo divenne vacuo. I tre Cavalieri scattarono sull'attenti, e qualche
istante dopo gli occhi della Cavallerizza tornarono a focalizzarsi su di loro "È
ora. Stanno arrivando." Gli altri annuirono alle sue parole e tutti
insieme si sistemarono in formazione: Derek al centro, con Scott alla sua
destra e Stiles alla sua sinistra, e infine Lydia davanti a loro, in attesa.
Dopo qualche minuto iniziarono a scorgere delle figure camminare verso di loro,
un piccolo gruppo di persone guidato da un uomo e da una donna.
Nel momento in
cui furono a pochi passi da loro, la donna sorrise e corse ad abbracciare la
rossa. "Lydia!" esclamò contenta. "Allison, amica mia" rispose
la Cavallerizza, ricambiando l'abbraccio "mi sei mancata così tanto."
Dietro di lei, Scott sembrava essere stato fulminato, ma nel momento in cui si
riprese dallo shock un debole "Allison..." uscì dalle sue labbra,
facendo sì che la donna si voltasse verso di lui, e il suo sorriso crebbe nel
riconoscerlo. "Scott, amore mio" lo salutò, prima di avvicinarsi e
baciarlo dolcemente. Accanto al proprio fratello e compagno, Stiles si stava
asciugando lacrime di gioia - che avrebbe poi giurato e spergiurato di non aver
mai versato - e Derek sorrise, contento di rivedere l'amica che credeva di aver
perso per sempre.
Infine, anche l'uomo si fece avanti, e venne salutato con un
freddo "Jackson" da parte della Cavallerizza. "Lyds, sei ancora
arrabbiata con me?" esclamò il biondo, avvicinandosi a lei "So di
essere stato uno stronzo, e non ho potuto rimediare a quello che ho fatto"
cercò di spiegare "so di non avere il diritto di dirtelo, ma mi sei
mancata."
"Pensi che bastino poche parole dolci piene di rimorso per
farti perdonare?!" replicò la rossa arrabbiata "Non ci sei neanche
lontanamente vicino al mio perdono!"
"Farò tutto ciò che è necessario
per ottenerlo!" urlò di frustrazione Jackson e per svariati secondi Lydia
continuò a guardarlo storto, per poi affermare con ferocia "Dovrai
faticare per averlo." Un mezzo sorriso si dipinse sul volto del biondo,
mentre Stiles sbuffava contrariato e Derek scuoteva la testa sconsolato.
Allison e Scott erano persi in un mondo tutto loro, quindi gli altri due Cavalieri
furono costretti ad occuparsi del gruppo di umani che era arrivato insieme ai
due angeli. "Piacere di conoscervi gente, noi siamo i quattro Cavalieri
dell'Apocalisse" li presentò Stiles, indicando se stesso e i suoi
compagni, "siamo stati noi a distruggere la Terra" continuò ignorando
il terrore apparso sulle facce dei presenti "prima di provare a scappare
in preda alla paura lasciate che vi spieghi perché ha avuto luogo l'Apocalisse:
Dio, con l'appoggio di qualsiasi altra divinità vi possa venire in mente, ha
deciso che l'umanità era troppo corrotta ed era ora di dare una ripulita
generale. Jackson ed Allison sono stati mandati a prendere e proteggere voi
pochi eletti per creare una nuova umanità, stile Noè con la sua arca, e noi
quattro siamo rimasti per ricordarvi di essere migliori delle precedenti
generazioni, dato che nel caso in cui ciò non avvenga, noi ritorneremo di
nuovo. E voi non volete che questo accada, vero?" concluse, e tutti quanti
annuirono frettolosamente. "Bene" iniziò a spiegare Derek "i
nostri due angeli si occuperanno di creare un ambiente adatto alla vita mentre
il resto del mondo si stabilizza e rinasce. Seguite le istruzioni che vi
daranno, comportatevi bene e nessuno si farà male" finì con un sorrisetto
inquietante. Lydia ridacchiò, prima di prendere parola con voce dolce e
suadente "Se fate i bravi questa sarà l'ultima volta che ci vedrete."
Con un ultimo cenno verso il gruppetto - e dopo aver staccato a forza Scott da
Allison - i quattro Cavalieri girarono i tacchi e se ne andarono.
(Vennero
raggiunti qualche ora dopo dai due angeli, i quali esclamarono sbalorditi
"Dannazione, li avete proprio traumatizzati!" prima di festeggiare la
nuova epoca insieme a loro.)
|