Torna da me

di Angeluzzola
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- Dai, ti prego Matte...solo per una sera...!- una ragazzina dai lunghi e setosi capelli dorati guardava con ostinazione il ragazzo di fronte a lei, lo supplicava con la sua vocina da tenera ragazzina cresciuta.
Matteo era un po' più alto di lei, giusto pochi centimetri. I suoi occhi erano pallidi riflessi di zaffiro e la contemplavano, ascoltando attentamente ogni parola.
- Non lo so, Gin..-
- Ma hai la casa libera!Che ti costa??-continuò lei imperterrita.
- Se qualche genitore lo scopre non voglio essere responsabile...nè tantomeno se ti viene fatto del male...non potrei mai perdonarmelo...- nel suo tono si faceva presente un riflesso più adulto e maturo, non ben visibile di fronte ai capelli spettinati e il viso da fanciullo.
Ginevra sbuffò:- Del male...Matte, io mi fido di lui...- Il ragazzo sorrise. Gin l'ingenua, Gin la fiduciosa...era così dolce vederla dispersa nei suoi sogni ancora da bambina nonostante si avvicinasse vertiginosamente ai diciassette anni.
- Ti fidi di...- iniziò ma fu subito interrotto.
- E adesso non uscirtene con "..ti fidi di uno che neanche hai visto in faccia..".. perchè non centra!- mormorò un po' troppo sicura la ragazza scostando una ciocca di miele dagli occhi ambrati.
- Va bene va bene...anche se è la verità te la do vinta...potete venire a casa mia... però io non mi prendo la responsabilità di niente...-
Ci fu un silenzio sbarazzino in cui Ginevra sembrò soppesare la risposta mangiucchiandosi ostinata le unghie. Poi gli rivolse lo sguardo, uno sguardo talmente vivo e luminoso che Matteo stette lì per lì per arrossire.
- Grazie Matte!- lo abbracciò. Per un secondo tutto seppe di vaniglia, un profumo dolce ma allo stesso tempo fresco. Matteo le accarezzò i capelli.
- Non c'è di che, mia piccola principessa...- le sussurrò in un orecchio.
Lei si staccò un poco, con un sorriso radioso a pochi centimetri dalle sue labbra esclamò:- Sono contenta che tu sia il mio migliore amico!!- poi lo liberò dalle sue braccia sottili.
- Allora ci vediamo domani sera!- concluse lei scoccandogli un delicato bacio sulla guancia. Poi corse via sventolando ben alta la mano.
Il ragazzo simulò un leggero sorriso forzato:- Ok, Gin..divertiti...- le gridò dietro.
E poi in un sussurro appena percettibile :-...mia piccola principessa...-.

....tutto sembrava così perfetto, magico, delizioso....ma si sa, le fiabe non esistono...nascosta dietro un telo di sogni c'è una terribile realtà....





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