La Terra Guasta

di Dom Turco
(/viewuser.php?uid=715488)

Disclaimer: questo testo è proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Nella Valle dell’Ombra si aggirano anomali viandanti senza meta; il loro giorno non è ancora sorto, perché nessun sole vuole più levarsi in una terra guasta, dove gli alberi inaridiscono prima della fioritura, e il grano raggelato non dá frutto – biondi chicchi che addolcivano inverni di peste o carestia, sostituiti da bacche, foglie d’erba e radici più dure del ferro.
 
L’Erede della polvere attende in grotte impervie.
Il suo regno è in tumulto, da quando gli Dei hanno abbandonato le vie degli uomini, e i marinai disertano i campi infecondi del mare, e i mercanti – naviganti di terraferma – non fanno più affari.
 
La zolla erbosa è diventata roccia, indurita per l’assenza del cortese contadino fuggito nelle zone di pace.
 
Solo la pianta del carnefice, interrata nel centro della piazza, è ancora florida: brama teste assorte nel silenzio turbato di una pubblica agonia, aspettando prigionieri senza macchia, aspettando che scocchi l’ora finale, giacché così è scritto.
Chi fermerà il destino, sul sentiero per nessun luogo? Chi accenderà la luce del mondo? Chi è che dirà la Verità?
 
Oh, la Terra, la Terra è guasta: solo pietre, sabbia rossa, miraggio d’acque stillanti dove brillano pallidi e lucenti i raggi della luna, e, in quel chiarore strano, danzano senza pensieri streghe ammalianti sfuggite all’ultimo rogo…

By Chladenius (Domenico Turco) - Proprietà letteraria riservata@  




Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2719902