L'incubo peggiore sta nella nostra testa o davanti ai nostri occhi?

di _wonderwall
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Leo si risveglió. Era un risveglio brusco, e pieno di inquietudine. Aveva nuovamente sognato del suo passato. Non ne poteva piú di quell'incubo. E, come se non bastasse, l'aveva sognato in veste di Glen. Nel suo incubo, l'essere umano di nome Leo non esisteva. Lui era semplicemente Glen Baskerville, e null'altro. Senza aver ancora aperto gli occhi, come se avesse paura di constatare che lui era effettivamente diventato Glen, sentí un forte odore di sangue che impestava il luogo in cui era. Di colpo, si ricordó tutto. Il colloquio con Yura, il suo rapimento, Elliot, l'Humpty Dumpty. Aprí gli occhi di scatto. Ció che piú temeva era successo. Lì di fronte a lui c'era una pozza di sangue, fonte di quello spregevole odore che inondava tutta la stanza. E, in mezzo a quel lago rosso, ci stava una figura tutta accartocciata su se stessa, morta. Anche non guardandolo in faccia Leo l'avrebbe saputo riconoscere. Quel cadavere era ció che aveva di piú caro. Elliot. Senza neanche accorgersene, dalla sua gola uscì un grido. E quell'urlo non era solamente per l'amarezza e il dolore che provava per la perdita dell'amico, che in quel momento non si sentiva di chiamare padrone, ma era anche per il tremendo senso di colpa che provava. Leo sapeva bene che Elliot era morto per colpa sua. E non ci poteva fare piú nulla, a quel punto.




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