The Man, The Dog, The Lich, The Dead.

di Majakovskij
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Sono così felice di essere riuscito a convincere Jake. Forse non se ne rende conto, ma è probabile che siamo davvero gli ultimi due avventurieri di Ooo. Questa terra non è più quella di un tempo. Non ci sono più molte principesse da salvare, e non ci sono più eroici avventurieri. C'è la tecnologia e ci sono regine agguerrite dotate di potenti eserciti. Però il mio entusiasmo dura poco. Sorridendo, chiedo a Jake:- Allora, stiamo partendo adesso?

-Ma di preciso dove?

-Dal Lich!

-E al momento dove si trova?

Diamine, a questo non avevo pensato. Come ho potuto essere così stupido? Pianificare una battaglia con un avversario che non so nemmeno dove viva. Rispondo:- Sinceramente, non lo so. Vedi che ho fatto bene a rivolgermi a te?- Bevo un po' di caffè. -Allora, tu hai idee sul dove trovarlo?

-No. Ma il Lich è un avversario potente. Dà segno di sé e della sua presenza ogni volta che si muove, e non molti hanno il coraggio di affrontarlo. Quindi direi che abbiamo buone probabilità che ci sia qualcuno che sa dove sia ma non voglia combatterlo, che ne pensi?

-Penso che tu abbia ragione. Che ne pensi di provare con Bonnibel?

Tutto il corpo di Jake trema come un budino e il suo tè cade sul tavolo. -Stai scherzando, vero?

-No, perché?

-Hai idea del livello a cui è arrivata ormai la Principessa Gommarosa?

-Cosa intendi?

-Dicono che sia completamente ammattita. E non in senso buono. Quando prima parlavi di lei che ti ha allontanato con una scusa, ecco, non credo fosse una scusa. Sai che succede ai non dolci che entrano a Dolcelandia? C'è la pena di morte. Diamine, bello, da quanto tempo non metti piede fuori dal Regno di Fuoco?

Mi sento leggermente offeso. -Cinque anni.

-Ah. Eh sì, allora ha senso che tu non ne sappia nulla. È stato poco dopo averti allontanato, che è crollata. Col tempo, poi, si è fatta sempre più inavvicinabile. Si è rinchiusa nella sua torre e dà ordini a destra e manca, pene di morte, emana leggi, non è che i dolcibotti se la passino tanto bene. Come gli altri non possono entrare nel regno, loro non possono uscire. La tua cara Bonnibel ha in mente di espandere sempre di più Dolcelandia. Sempre che ci sia davvero lei, poi.

-In che senso?

-Gira voce che Gommarosa sia morta. Tutto è troppo sospetto. Prima sparisce. Poi diventa sempre più chiusa e il suo regno si trasforma in una specie di stato totalitario. Ci sono manifesti con il suo volto, e quella è la massima apparizione pubblica che fa. Ma non prendere le mie parole come oro colato, mi raccomando: un conto è l'esperienza diretta, un conto sono le voci che girano fuori dal regno. Potrebbero essere voci inventate. L'importante è escludere Gommarosa dalla nostra lista, non sapremo se è viva ma sappiamo di certo di non essere bene accetti. Il problema è che negli ultimi cinque anni Ooo è davvero molto cambiata. Non credo che le persone che conoscevi siano ancora disposte a aiutarci.

-Stanno davvero tutti impazzendo? Non potremmo chiedere aiuto, che so, a Marcy?

-Tutto un altro discorso, ma dalla stessa conclusione: Marceline non è disponibile per aiutarci. In realtà è scomparsa.

-Scomparsa?!

-Eh sì, amico mio. Non si sa che fine abbia fatto. Pensa, addirittura per un periodo sono stato tutti i giorni con Simon. Era disperato, l'abbiamo cercata ovunque. Niente. È stato malissimo. Non ti rendi conto di quanto una persona possa voler bene a un'altra fin quando la prima sparisce. Dopotutto lei era come una figlia, per lui.

-Vero! C'è Simon! Giù a corte avevo sentito dire che la sua salute mentale sta migliorando, è vero?

Jake mi guarda come se fossi deficiente: -Mmm... a dire il vero... non so chi abbia messo in giro questa voce. Il Re Ghiaccio è più folle che mai. Da dopo la scomparsa di Marceline, per dirla tutta. Non ci ha più visto. Ogni tanto gira per il suo regno, parlando da solo. Molto di rado lascia i confini.

Poveraccio. Ho sempre avuto una gran pena per Simon, da quando ho scoperto che in passato era umano. Ma al momento non c'è molto da fare per lui. Mi alzo, mi stiracchio, e mi butto in terra, leggermente demoralizzato. Molto demoralizzato, a dire la verità. Dico:- Be' Jake, io mi arrendo. Non so proprio chi potrebbe indirizzarci al Lich-. Poi rimango lì a fissare il soffitto pensieroso. Bonnibel l'abbiamo scartata, Marcy è dispersa, Simon è ormai completamente fuori di testa. Le persone che possono aiutarci sono finite. Forse Oca...

-E se tentassimo con le cattive? Interrogando qualcuno che, per un qualunque buon motivo, potrebbe essere alleato con il Lich?

-Diamine, Jake. Stavo avendo un'idea intelligente. Ora non me la ricordo più. E va bene. A chi pensi di preciso?

-Forse sto esagerando, eh. Ma se provassimo a parlare con Hunson Abadeer?

-Sei matto? Il padre di Marcy?

-Eh sì. Sarà pure il re dei demoni e un divoratore di anime, ma non è mai stato particolarmente minaccioso nei nostri confronti. Dici che possiamo tentare?

-Mah. Non sono convinto, ma al momento non vedo una soluzione migliore. Possiamo tentare, sì.

Mentre Jake va nell'altra stanza a parlare con Iridella, per convincerla che deve assolutamente partire, io inizio a preparare tutto: per prima cosa mi procuro, nel frigorifero, il latte di insetto. Poi cerco un pennarello, e a fatica lo trovo. La parte più difficile però è trovare una parete su cui io possa scrivere senza far arrabbiare Jake e Iridella. Non capisco il coreano, ma lei già mi sembra di pessimo umore. Alla fine decido di uscire fuori e disegnare su un masso che è lì. Mi ricordo ancora come si crea un portale per la Nottesfera? Speriamo di sì. Disegno la faccia sorridente, e poi sto per lanciare il latte, ma decido che è meglio aspettare che arrivi anche Jake. Mi siedo in terra e mi guardo i piedi.

Dopo un po' Jake arriva. Il volto è teso.

-Ehi, tutto bene?

-No, affatto. Lady è furiosa. Non so...

-Jake, non tirarti indietro. Ti prego.

-Ha detto che se parto, nel remoto caso sopravvivessi, potrei anche fare a meno di tornare a casa.

-Diamine, stupido coso peloso, allora prima non mi hai nemmeno ascoltato? Te lo dico onestamente: non mi frega nulla se Iridella ti lascia. Preferisci vivere la tua vita nella noia, al suo fianco, o assicurare ai tuoi figli un mondo in cui vivere senza essere trucidati?

Mi spiace parlargli così. Però bisogna che venga con me, da solo non so come muovermi. Se poi intanto gli faccio un po' di male psicologico, be', il fine giustifica i mezzi. Jake traballa un po', sembra che non gli vada nemmeno di tenere la sua forma. Poi allunga la mano fin dentro casa, prende un grosso zaino, e intanto con l'altra mi sfila il latte di mano e lo lancia contro la faccia sorridente. Mi guarda:- Finn, io non ricordo minimamente la formula.

-Eh eh eh. Maloso Vobiscum et cum Spiritum!

Il portale si apre, e una vampata di aria calda ci investe la faccia. Jake non ha voglia di entrare. Si vede lontano un miglio. Poi vedo il buco sulla roccia che inizia a vacillare: -Jake, il portale sta per chiudersi! Salta, svelto!

Lo afferro e me lo tiro dentro, mentre il portale gli si richiude intorno a un braccio. Oh Glob. Oh Glob, oh Glob, oh Glob. Spero non gli si sia staccato. Questo viaggio parte malissimo. Il varco si è aperto in mezzo al nulla, cadiamo per parecchi metri, e Jake rimane con quel braccio appeso al vuoto. Mi guarda con faccia arrabbiata:- Ecco! Lo vedi? Questo viaggio già parte nel modo peggiore! Ora cosa pensi che io debba fare?- Tira un po' il braccio, senza risultato. -Adesso dovremmo picchiare Abadeer fino a costringerlo a aprire un varco in questo punto esatto. Ma bravo, Finn. Bravo proprio!

-Jake, calmati. Il portale è rimasto aperto per pochissimo. Come potevo saper che sarebbe rimasto aperto così poco? Non è una cosa normale. Si è sempre richiuso dopo parecchio.

-Umph. E ora?

Mi guardo intorno. Siamo su una roccia, sospesa in aria, circondati da lava. Che situazione schifosa. Per quanto cerchi di sporgermi, non vendo un pilastro che sostenga la roccia. Sì, decisamente è sospesa in aria. Lontano, vedo un'altra roccia sospesa. Gli rispondo:- Vedi quella roccia laggiù? Non puoi fare da ponte?

-Finn, la tua idea è veramente bella, sì. Ma ti rendi conto che anche io posseggo un baricentro e allungarmi troppo in una direzione mi farà sprofondare verso la lava? Un conto quando eravamo giovani: avevo abbastanza forza per spingermi in avanti. Ora sono vecchio e ho un braccio incastrato in un maledetto portale.

Si sta facendo veramente scontroso. Collego il braccio alla spalla, e me lo guardo. Una volta, qui, avevo anche un rampino.

-Ok Jake, ora forse stiamo per farci male. La prima cosa che Bonnibel mi ha fornito, con il braccio, è un rampino. Ma: non so se funzioni ancora e, come se non bastasse, anche a suo tempo ho dovuto smette di usarlo perché il cavo si riavvolgeva con troppa forza e ogni volta rischiavo una lussazione alla spalla. Ora, il rampino deve trasportare due persone, quindi direi che la lussazione è assicurata. Qui entri in gioco tu. Non potrai spingerti abbastanza forte da raggiungere l'altra roccia sospesa nel vuoto, ma puoi spingerti a sufficienza come fossi un trampolino per non farmi morire di dolore. Pensi di farcela?

-Pff. Sì, quello sì.

-Grazie, signor musone.

Mi guardo il braccio. Da qualche parte c'era una leva... eccola! Piccola, sull'avambraccio. La giro e il palmo si apre, lasciando uscire un piccolo arpione. Sul polso spunta un piccolo pulsante.

-Ok Jake. Devo solo premere tasto e l'arpione parte. Aggrappati a me.

-Non è troppo piccolo, quell'arpione?

-Naah. Bonnibel mi aveva spiegato il funzionamento, più o meno. Un dubbio simile me lo ero posto anche io. Sfrutta sia l'uncino che l'elettromagnetismo, c'era qualcosa riguardo gli atomi che si girano, positività e negatività, adesso non ricordo bene. Comunque funziona, tranquillo.

Non sembra convintissimo, ma si aggrappa a me. Mi abbasso per avere più equilibrio. Punto il braccio verso la roccia, lo inclino a circa trenta gradi, la mano, di taglio, è puntata poco più in alto della meta. Premo il bottone e tengo premuto. L'arpione parte, io prego che raggiunga il bersaglio e non faccia casini, intanto Jake fa quella cosa che adoro, riplasma completamente la sua forma per avere di nuovo due braccia, così quello che gli è rimasto incastrato non sia più un problema. Magari potessi farlo anche io. Tonc. L'arpione ha raggiunto la roccia. Non ho più gli occhi di una volta, ma direi che è arrivato in un ottimo punto. Non che la cosa importi, ormai. Non posso più tirarlo indietro se non sganciandolo manualmente. Che diamine di pessimo rampino ha progettato Bonnibel?

-Jake, sto per lasciare il pulsante. A quel punto verremo tirati con molta violenza. E ci troveremo su quell'altro sperone, sperando che da lì si possa arrivare da qualche parte. Al via io lascio il bottone e tu salti in avanti, così ammortizziamo il colpo e riduciamo la forza necessaria. Sei pronto?

-Prontissimo.

Stringo la presa intorno al polso:- Bene. Uno... due... tre... VIA!

Perfetta sincronia: io lascio il pulsante, Jake dà una spinta così ben calibrata che non sento minimamente il colpo alla spalla. In un attimo stiamo volando verso l'altra roccia. Dietro sento Jake che urla, ma non capisco.

-Cosa?

-Siamo troppo veloci!

-Lo so! Preparati a un atterraggio pesante!

-No, posso rallentarci!

-Cosa? No! No no no no no-

Troppo tardi. Jake si allarga, assume la forma del paracadute e l'aumento di attrito va a contrastarsi con la forza trainante del rampino. Sento il braccio che tira, se non faccio qualcosa mi si strappa. Velocemente lo sgancio: il braccio riprende velocità e si schianta sulla roccia, sbattendo qua e là, mentre io e Jake lentamente planiamo verso di essa. Maledetto imbecille, come gli è venuto in mente? Per fortuna non c'è vento, altrimenti chi sa dove saremmo finiti. Invece così Jake deve limitarsi a non salire troppo per via dell'aria calda.

Atterriamo.

Senza nemmeno degnarlo di uno sguardo mi dirigo verso il mio braccio, lo sgancio dal terreno, richiudo l'arpione e lego il braccio alla schiena. Jake mi guarda:- Scusami.

-Scusami? Abbiamo fatto tutto quel casino perché io non mi lussassi la spalla e tu ti apri come un dannato paracadute? Rischiavi di farmi un danno anche peggiore di quello che volevamo evitare!

-Scusa.

Decido di non rispondere nemmeno. È vecchio, è stanco nemmeno voleva venire qui. -No, scusami tu. Ti ho imbarcato in questa avventura e non è più come una volta. Io mi sono fatto più irascibile, entrambi siamo più fragili. Non siamo più dei ragazzini. Andiamo.

-Sì ma dove?

Dannazione. Siamo al punto di prima: una roccia in mezzo al nulla. L'unica differenza è che la ridicola antenna di Jake ora è molto più lunga e storta. Devo solo sperare che Abadeer non sia troppo lontano, di raggiungerlo prima di raggiungere il limite di Jake. -Non ne ho idea. Ci sono solo chilometri e chilometri di lava.

Ci sediamo e aspettiamo. Che situazione schifosa. Dopo qualche ora, una speranza. Vediamo quella specie di demone-autobus che avevamo sfruttato anche la prima volta, tanti anni fa. Do un colpo sul fianco di Jake, che ne frattempo si è addormentato. Si sveglia, mi guarda con aria interrogativa. Gli indico il demone.

-Wow. Siamo proprio fortunati. Ora però come ci arriviamo? Il rampino non possiamo usarlo, feriresti il demone e non credo che a quel punto sarebbe moto felice di scarrozzarci.

-Ti ricordi quando eravamo giovani e tutto era più semplice?

-Ne ho una vaga reminiscenza, sì.

Mi alzo, collego il braccio, ruoto entrambe le spalle e poi tiro la leva. -Voglia ritentare col rampino e rischiare una morte decisamente stupida?

-Forse ho un'idea migliore, in cui tu hai meno possibilità di morire, e io sopravviverò sicuramente. Che ne dici?

-Esponi il piano.

-Io mi trasformo in una molla. Ti lancio contro il demone, e nel frattempo mi lego a te come una corda. Tu ti aggrappi al demone, e poi usando te come punto di appoggio ti raggiungo. Tu muori solo se sbaglio mira, e in quel caso io muoio qui di fame.

-Non potevamo farlo anche prima?

-Prima non ci avevo pensato!

Accetto. Il piano è pessimo, ma rimane il migliore che abbiamo a disposizione. Jake si carica, io mi accovaccio su di lui. Il demone è a circa trecento metri da noi. Cammina verso la nostra destra. Calcolando l'assenza di vento, faccio ruotare Jake di un po', e quando gli do il via mi lancia.

Mentre volo in avanti ho tutto il tempo di pentirmi e spaventarmi, ma in fin dei conti sembra che la traiettoria sia giusta. Se sbaglio di pochi metri Jake, così aggrappato a me, potrebbe anche aggiustare la rotta, ma gli costerebbe molta fatica. Raggiungo l'apice della parabola. Inizio a cadere. Giù, giù, prendo velocità, sono sempre più vicino al demone. Lo manco di pochi metri. Lancio corto. Sperando che un orecchio di Jake sia abbastanza vicino a me, urlo:- Jake! Stiamo cadendo in basso! Afferralo!

Per un pelo. Da dietro di me parte un braccio giallo che si agguanta al demone e ci tira su. Mi accascio, sputo nella lava. Jake è buffissimo, sembra una specie di lungo spaghetto che parte dal portale chiuso e arriva fin qui. Riprende forma.

-Ah ah! Ce l'abbiamo fatta!

Sorride:- E ora?

-Ora non ci resta che aspettare, sperando ci conduca da Abadeer.

Altre ore passano. Comincio a annoiarmi e a aver fame. E sono preoccupato per Jake. Non so per quanto possa ancora allungarsi. Una volta aveva una gran resistenza, ma una volta era giovane. Poi, finalmente, arriviamo in quella che definirei come la capitale della Nottesfera. Non so di preciso cosa sia. Dove regna il padre di Marceline, comunque.

-Jake, sveglia.

-Eh?

-Sveglia. Siamo arrivati.

Scendiamo dal demone. Non riesco a vedere l'altra estremità di Jake. Inizio a preoccuparmi, dobbiamo trovare Abadeer in fretta. Prima che la situazione si faccia tragica.





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