L'inizio di tutto
Salve sono Zakurio.....questa storia
l'ho scritta qualche mese fa....e ora la pubblico......siate buoni con
i commenti.....sempre che ce ne saranno..^^
In un pomeriggio, dopo il suono della
campanella che segna la fine delle lezioni
- Ei!! Mintaka aspetta!!
Una delle tante ragazze con la divisa
si voltò.
- Ti sei riaddormentata un’altra
volta in classe!
Disse la ragazza, dopo averla
raggiunta, con un tono di rimprovero
- Ma se sei dall’altra parte della
classe si può sapere come fai a saperlo?
- La tua faccia è uguale a
quella di una sonnambula
Sapendo che quel rimprovero sarebbe
durato troppo per i suoi gusti, Mintaka decise di svignarsela. Quando
la compagna iniziò la parte centrale del rimprovero, quella
parte in cui perdeva il contatto con il mondo, prese una via
laterale. Quando pensava di averla seminata vide un “missile”
passarle d’innanzi. Si fermò: la sua amica, quella che
pensava di aver seminato, le stava davanti con aria di sfida:
-Ti conosco troppo bene per
lasciarmi imbrogliare in questo modo. Ho imparato a memoria tutte le vie
secondarie di
questo villaggio che portano verso casa tua.
- Se è così perché
ci hai messo così tanto?
-Perché questa volta hai
preso una via che conduce anche nella zona dei negozi.
- Perché sei così
sorpresa?
- Mi sembra ovvio: perché non
la prendi mai!
Mintaka riprese a camminare seguita da
Aruna.
- Sai Aruna che tra due giorni,
quando sarà finita la scuola, mamma vuole mandarmi in vacanza dal nonno?
- Quel nonno che non ti ha fatto
mai conoscere perché abita in un altro villaggio?
- Si, e siccome è la prima
volta che lo vedo vorrei farli una buona impressione.
- E come?
- Non so, ma credo che prima di
tutto bisogna partire da un buon abito.
La piccola via secondaria finì e
sbucarono in una via principale piena di gente con dei sacchetti in
mano. Aruna riconobbe dal brulicare di gente che quella era la via
dei negozi, ossia la zona dove ne erano presenti il 90% di quelli del
villaggio.
Si fermarono davanti a una vetrina:
- Peccato non è ancora in
sconto
- Ma quel vestito è……
- Che cosa?
- Ma la gonna….è di colore…e
poi………oh no!! Dimmi che non stai veramente pensando di
comprarlo..
- Invece si.
- Mi domando quando farai colpo su un
ragazzo continuando così.
- Tu sei fissata! Intanto devo andare
dal nonno e non mi sembra che lui sia tanto giovane.
- Hai ragione
E scoppiarono a ridere.
- A proposito Mintaka, hai scelto la
scuola?
- Come?
- Ma ci sei o stai ancora dormendo?
- La seconda.....
Aruna sospirò.
- Ti ricordi che dobbiamo scegliere
la scuola per il nostro lavoro?
- Si.
- Allora hai in mente qualcosa?
- Ci sto pensando da un sacco di
tempo ma…ancora no.
- Siamo sulla stessa barca. Penso che
sia un compito troppo difficile per delle 16enni.
Percorsero ancora un tratto di strada
insieme poi si salutarono. 2 giorni dopo tornarono, lo trovarono in
sconto e Mintaka lo comprò. Quando uscirono dal negozio:
- Riguardo a quello che ho detto
l’altro ieri….scusami.
- Riguardo a cosa?
- Il mio commento sul vestito. Sono
dell’idea che le persone che hanno un bel fisico possano portare vestiti un po’
più…..come posso dire…..scollati….si, penso sia la parola giusta.
- Sono d’accordo. Peccato che a me
non interessi portarli. Che intendi per “bel fisico”?
- Quelle che non hanno troppa ciccia.
Sai, da quando mio fratello si è trasferito in quel villaggio pieno di ragazze un po’
più grassottelle (intese come alcune americane) del normale che si mettono abiti molto
scollati mi è venuta questa idea.
Per il giorno della partenza Aruna
aspettò Mintaka all’ingesso del villaggio. Quando arrivò vide che, come
aveva detto, portava il vestito che aveva comprato e uno zaino
stracolmo di tutto il necessario per stare via molto tempo.
- Ma Mintaka...come farai a portare
tutta questa roba?
- Da quello che so mio nonno ha
mandato un carro a prendermi.
- Sai una cosa?
- Cosa?
- Penso di sapere che scuola non
sceglierò mai.
- Quale?
- Quella della spada.
Si salutarono. Pochi metri più
in là incontrò il carro. Salì e per tutto il
tempo fu assorta nei suoi pensieri. Alla fine si ricordò le
ultime parole di Aruna che aveva sentito prima di partire. “Ci
avrei scommesso” - pensò - “Lei non è il tipo da
combattimenti”. Neanche io ho intenzione di prendere quella
scuola...mi da’ 1 brutta sensazione”.
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