Amnesia.
*Luke's POV*
"Magari dovremmo
finirla qui, Luke."
Queste
furono le ultime
parole che ricordai di quella sera, le ultime parole che Ashton mi
disse prima
di andarsene e lasciarmi lì da solo.
Non so cosa fosse
successo tra di noi, non sapevo cosa pensare di tutto questo.
Non sapevo
più niente,
ormai.
Era finita, solo questo.
Non c'era più
un
"noi".
Avrei voluto fermarlo,
avrei voluto dire qualcosa, avrei voluto rispondergli e dirgli di
fermarsi, di
non andarsene.
Avrei voluto abbracciarlo un'ultima volta e avrei voluto posare di
nuovo le mie
labbra sulle sue.
Avrei dovuto impedire
che
tutto questo succedesse, ma non potevo saperlo, non potevo sapere che
si
sarebbe stancato di me, non così presto almeno.
Non ero, e non sono
pronto a questo.
Vorrei poter tornare
indietro, ma non posso.
Vorrei potergli dire che
lo amo, perché è questo il problema: io lo amo ancora.
Ora sono qui, in camera,
a piangere.
E non so nemmeno
perché,
insomma, si vede che doveva andare così, no?
Ma io non ce la faccio,
è
così difficile dire addio alla persona che ami.
"Magari l'ha fatto
per te, per noi." ogni tanto penso che sia
così, diciamo che più che altro
è un autoconvincimento sul fatto che mi abbia mollato
lì, come un cretino, senza
alcun motivo valido.
Avrei anche voluto
urlargli contro che si sbagliava, che non era quella la cosa giusta da
fare,
che dovevamo continuare a provare, ma non l'ho fatto.
Non ho fatto tante cose
da quel giorno ed ora sono qui a piangermi addosso, come un coglione.
"Luke, è ora di
uscire, è ora di andare avanti." mi ripetevo,
ma più lo facevo, più le mie
lacrime non volevano fermarsi.
"Lui sarà
già lì
fuori, accerchiato da altri ragazzi, invece tu guardati."
io non sono come
lui, io non riesco ad essere come lui.
"Devo andare da
lui." e così, dopo quasi un mese dalla nostra
rottura, feci.
Finalmente uscii da
quella stupida camera ed andai da lui, andai a chiedere spiegazioni.
Lo vidi lì,
davanti la
sua finestra a guardare il cielo, e le mie lacrime iniziarono a
scivolarmi di
nuovo sulle guance.
Rimasi lì un
po' a
guardarlo, e a pensare, fin quando lui non abbassò lo
sguardo e mi vide.
Potei sentire benissimo
le mie guance accaldarsi e abbassai a mia volta lo sguardo sulle mie
scarpe ma
quando trovai il coraggio di guardarlo, lui non c'era già
più.
"Un'altra occasione
sprecata, bravo coglione." mi ripetevo tra me e me.
"Dovresti andare,
adesso." ma non lo feci, qualcosa nella mia testa mi
diceva di non farlo,
e rimasi lì.
Mi sedetti sugli scalini
davanti la porta d'ingresso, mi misi le cuffie e cliccai "play."
"It's
hard to hear your name when I haven't seen you in so
long
It's
like we never happened, was it just a lie?
If
what we had was real, how could you be fine?
'Cause
I'm not fine at all
I
remember the day you told me you were leaving
I
remember the makeup running down your face
And
the dreams you left behind you didn't need them
Like
every single wish we ever made
I
wish that I could wake up with amnesia
And
forget about the stupid little things
Like
the way it felt to fall asleep next to you
And
the memories I never can escape."
Non riuscii a
trattenermi, ed iniziai a piangere.
"Ma guardati, in
questi giorni non hai fatto altro che piangere." ed era
vero, non avevo
fatto altro dalla mattina alla sera.
Arrivò il
buio, ed io ero
ancora lì, ad ascoltare la stessa canzone a ripetizione
mentre aspettavo che
Ashton aprisse quella maledetta porta e si sedesse accanto a me, ma non
successe.
Io ero sempre
lì,
arrivarono le tre di notte, le quattro, le cinque..e poi, finalmente,
mi addormentai.
Appoggiai la testa alla
parete di fianco a me e mi strinsi nella felpa per ripararmi da quel
lieve
fresco che avevo attorno a me, e chiusi gli occhi, con la convinzione
che
quando mi fossi svegliato il mattino dopo avrei trovato lui,
lì, a stringermi a
se come suo solito fare.
Perché si, io
ero il suo
piccolo, me lo aveva detto tante volte, mi ricordo che mi diceva anche
che mi
avrebbe sempre protetto da tutto e tutti, ma ora? tutte promesse andate
a
puttane.
*Ashton's
POV*
Era lì,
seduto davanti la
porta di casa mia, ed io non sapevo cosa fare.
Notai dalla finestra che
si era addormentato, ed io avevo una voglia assurda di andare
lì e stringerlo
forte tra le mie braccia, ma non lo feci.
Non ne ebbi il coraggio.
Era lì, bello
come
sempre, e più lo guardavo, più capivo quanto mi
mancava.
"Esci, vai da
lui." ma rimasi lì a fissarlo dalla finestra
della cucina, inerme.
Perché sono
stato così
stupido? perché l'ho lasciato andare? era la persona
più importante che avevo
al mio fianco, e me lo sono fatto scappare.
Ma ora è qui,
davanti la
porta di casa mia, magari stava aspettando che io uscissi e lo
abbracciassi, o magari era solo venuto a dirmi che mi ha dimenticato,
che ha trovato un ragazzo migliore di me, e si è
addormentato mentre aspettava che io facessi qualcosa.
"Ashton, sei un
idiota." continuavo a ripetermi.
"Dio, Ashton. Muovi
quel culo e va da lui." e finalmente così feci.
Mi misi una felpa ed
aprii lentamente la porta di casa, sedendomi poi di fianco a lui.
Notai che aveva le
cuffie, cosa che prima non avevo visto dalla finestra, gliene sfilai
una e me
la misi, iniziando ad ascoltare la musica in riproduzione.
Ci stava raccontando,
quella canzone parlava di noi, ed iniziai a piangere così,
di punto in bianco.
Grazie a quella canzone
capii come si sentiva Luke, e avvolsi il mio braccio attorno alla sua
vita,
appoggiando poi il viso sulla sua spalla e chiusi gli occhi.
*Luke's
POV*
Quando mi svegliai la
mattina seguente notai che qualcuno mi stava abbracciando, e quando
girai il
viso vidi lui, Ashton.
Non potevo credere a
quello che vedevo, lui era finalmente lì con me.
Mi girai lentamente con
tutto il busto verso di lui e lo abbracciai a mia volta, stringendolo
debolmente al mio petto cercando di non svegliarlo.
«Ash, mi sei mancato
così tanto.» sussurrai al suo orecchio,
sperando che potesse
sentire quelle mie parole.
«amore..»
continuai,
lasciandogli poi un leggero bacio tra i capelli, e lo vidi aprire gli
occhi.
Gli sorrisi e lui ricambiò, con uno di quei sorrisi che ti
fanno dimenticare tutto e tutti.
«Buongiorno,
Luke.»
mormorò per poi richiudere gli occhi e appoggiare il viso
sul mio petto,
stringendosi forte a me.
«Buongiorno,
Ash.»
*Ashton's
POV*
Ero lì, tra
le sue
braccia, come se volesse proteggermi da qualcosa che solo lui sapeva, e
stavo
bene.
Mi erano mancati i suoi
abbracci, mi era mancato lui, il suo buongiorno..tutto, ma ora era di
nuovo lì
con me, e non me lo sarei fatto scappare di nuovo, per niente al mondo.
«Mi dispiace
Luke, non
dovevo lasciarti in quel modo.» sussurrai mentre toglievo le
braccia da attorno
al suo corpo e lo guardai negli occhi, quegli occhi azzurri che tanto
mi erano
mancati, e una voglia di baciarlo mi pervase, ma mi trattenni, e
continuai a
parlare «ora ascoltami, fammi parlare, poi se vuoi
rispondi.» lo vidi annuire e gli rivolsi un debole sorriso.
non sapevo ancora quello
che stavo per fare, o per dire, ma una cosa la sapevo: volevo assolutamente
sistemare le cose.
«Intanto
scusami di
nuovo per quello che è successo, sono stato un coglione e mi
dispiace. Ora
siamo qui, come se nulla fosse successo, ma sappiamo entrambi che
questi giorni
non sono stati semplici, per nessuno dei due.» riuscii a
sentire la mia voce
tremare e non potei più a sostenere il suo sguardo,
così dovetti abbassare il
mio verso le sue mani, e gliele strinsi appena prima di continuare.
«ci ho
messo un po' a capirlo, ma alla fine ce l'ho fatta. L'unica persona che
voglio
al mio fianco sei tu, Luke, e questi giorno senza te sono stati una
merda.
Quindi ti prego, perdonami, e torna insieme a me perché
senza di te al mio fianco
io sono perso.» presi una pausa, per poi continuare, quasi in
un sussurro. «Luke, io ti amo.» sentii una lacrima
scorrere sulla mia guancia
ma la lasciai fare, e lo guardai negli occhi qualche secondo prima di
posare
finalmente le mie labbra sulle sue e sorrisi, notando che lui
ricambiò il mio
bacio senza tirarsi indietro e sentii un "ti amo" sussurrato
provenire dalla sua bocca, nel momento in cui le nostre labbra si
sfiorarono.
In quel momento ero
così
felice che nulla, nulla, avrebbe potuto spezzare quella magia, tranne
una
goccia di pioggia che sentii cadere sul mio braccio che mi fece alzare
lo sguardo
al cielo e sorridere, più di quanto non stessi
già facendo.
Mi alzai dallo scalino e
tesi la mano verso di lui «mi concedi questo
ballo?»
e lo fece, mi strinse la
mano e lo trascinai con me sotto la pioggia, avvolsi le mie mani
attorno alla
sua vita e lui fece lo stesso con le sue, attorno al mio collo, ed
iniziammo ad
improvvisare un lento senza musica, solo noi due e il rumore della
pioggia a
farci da sfondo.
Lo guardai negli occhi e
gli rivolsi un ennesimo sorriso, che lui ricambiò con un
veloce bacio.
Piegai leggermente le
ginocchia e lo presi in braccio, lui strinse le gambe attorno al mio
bacino e
posò la fronte sulla mia sussurrandomi un "non lasciarmi mai, okay?"
ed io iniziai a girare lentamente, sussurrando a mia volta un "okay."
prima di rientrare in casa, insieme a lui.
Mio
angolino.
Okay, non mi faccio sentire da un bel po', ma finalemente ho avuto
un'ispirazione per questa "one shot."
Se non si fosse capito,
quando ho iniziato a scrivere questa one shot stavo ascoltando
"amnesia" per questo riprende un po' (un po' tanto) quella canzone.
Non sapendo come terminarla, ho pensato bene di concludere in base alla
prossima canzone che partiva dalla mia bellissima riproduzione casuale,
ed è partita "can I have this dance" (si, ascolto ancora le
canzoni di HSM, rido.) e niente, è venuta fuori 'sta merdata
qui.
L'ho riletta due o tre volte, ma mi scuso comunque per eventuali errori
non visti, ew.
Spero che almeno un po' vi piaccia e niente, sarei felice se lasciaste
una piccola recensione, almeno per capire se posso continuare a
scrivere quando mi vengono "le idee di mezzanotte(?)" o se è
meglio lasciar perdere, perché faccio schifo.
Vi
voglio bene, Jess.♥
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