Arte Combinata
Una mattina nuvolosa nel covo segreto dell'Akatsuki, il misterioso
Leader convocò una coppia dei suoi 'valorosi' uomini per un
comunicato straordinario, che interessava uno dei due:
"Sasori, devi compiere una missione presso il villaggio della Nuvola.
Tuttavia, essendo una missione semplicissima, infatti, devi solo
catturare un ninja traditore di infimo livello, partirai da solo!"
Detto questo il Leader sparì nel nulla, lasciando basiti i
due artisti, dominati da sentimenti contrastanti.
Sasori non poteva che rallegrarsi di questa notizia, finalmente poteva
godersi un po' di pace, tranquillità e silenzio. Da quando
un certo moccioso biondo, amante del rumore, fastidioso, chiacchierone,
sbruffone e che sembrava provare un certo macabro piacere a trasformare
le sue creazioni, la sua passione, quello che lui stesso definiva 'arte
eterna' in uno spettacolino di fuochi d'artificio che poi aveva la
sfrontatezza di chiamare 'arte', non c'era più stato un
attimo di pace all'interno del covo dell'Akatsuki e le cose che Sasori
amava erano sparite. Il marionettista tornò in camera e
cominciò a prepararsi per la partenza la mattina dopo.
Deidara, dopo aver sentito la notizia e aver trattenuto la voglia di
far esplodere il capo, passeggiava nel covo con un velo d'angoscia: di
solito il Leader non mandava nessuno in missione da solo e anche lui
si muoveva sempre con una presenza misteriosa quanto lui
stesso. Deidara temeva che capitasse qualcosa a Sasori, nonostante il
compagno fosse estremamente forte e vantasse un'esperienza in battaglia
superiore a quella del bombarolo e a quella di molta gente. Il
dinamitardo biondo non poteva non temere per l'incolumità
del suo Danna.
Sovra pensiero, il dinamitardo di Iwa andò a sbattere contro
Hidan, che come suo solito pregava la sua divinità. Tra i
due ragazzi non c'era un rapporto idilliaco, ma Deidara in un
certo senso ammirava l'albino, in fin dei conti anche quel ragazzo
aveva una passione simile alla sua, un amore per cui valeva la pena
sacrificarsi e morire infinite volte: Jashin, la divinità in
cui il ragazzo dai capelli color della Luna credeva in maniera
assolutistica e con una vena di fanatismo.
La voce petulante di Hidan interruppe bruscamente i pensieri di Deidara:
"Cazzo, Deidara fa attenzione a dove cammini, merda!!!"
Deidara, non volendo litigare, non rispose e se ne andò
nella camera che divideva con Sasori.
L'uomo-marionetta si era rintanato, gongolante all'idea di stare in
solitudine, all'interno di Hiruko, la sua fortezza. Quando il biondino
entrò nella stanza, Hiruko si volse un momento verso il
ragazzo per poi rivoltarsi.
A Deidara quella marionetta non era mai piaciuta per due semplici
motivi:
-nascondeva il meraviglioso corpo del marionettista, cosa che in fin
dei conti
non
gli dispiaceva più di tanto, infatti, significava meno sguardi bramosi all'insegna dell'uomo quando erano in villaggi;
-esteticamente parlando era proprio brutta e anti-artistica.
Il ragazzo notò che il compagno era
pronto a partire la mattina dopo e disse semplicemente:"Buon viaggio,
Danna!"
Sasori non rispose ne diede segni di averlo sentito o ascoltato.
Deidara volle, a quel punto, provocare una reazione una reazione in
quel corpo così perfetto, perciò disse:
"Fa attenzione! Non voglio stare da solo troppo a lungo,
quindi vedi di tornare e presto anche, altrimenti...!!!"
La coda di Hiruko partì all'attacco, sentendo la minaccia.
La voce di Sasori uscì cupa dalla bocca della marionetta:
"Tornerò! Ho lasciato qui alcune marionette e poi
è una missione semplicissima, perfino tu ce la faresti a
concluderla da solo...forse"
Era l'alba di lunedì.
Quando la figura minacciosa di Hiruko lasciò il covo,
illuminata dalla tenue luce dell'alba e osservata di nascosto: Deidara guardava la marionetta da dentro il covo, sperando di vederla tornare
presto. Il biondino non poteva sapere che le sue speranze stavano per
essere deluse.
Trascorse una settimana, ma del marionettista non si vedeva ancora.
Il Leader aveva solo detto che l'uomo aveva incontrato
difficoltà e nulla faceva presagire in un suo rapido rientro.
Deidara, nervoso, camminava nel covo e faceva esplodere con maggiore
frequenza: le piantine amiche e parenti di Zetsu, Tobi, le lenti a
contatto 'sharingan-mode on' di Itachi, Tobi, i pesci rossi di Kisame,
Tobi, le immagini dei santini e le Bibbie di Hidan, Tobi, le monetine
di Kakuzu, Tobi e per finire Tobi.
Dopo un'altra settimana, in cui Deidara disintegrò senza
accorgersi anche due o tre mobili e soprammobili, la pazienza degli
altri membri era esaurita, sostituita da un esaurimento nervoso e da
una forma particolare di brontofobia (paura dei tuoni nda). Il Leader
si presentò al cospetto dei suoi uomini, dicendo:
"Sasori era bloccato a causa del maltempo e, dal momento che
è fatto interamente di legno temeva di marcire, si era
fermato in una locanda. Sta per rientrare!"
Deidara decise immediatamente di accogliere la sua marionetta preferita
nel miglior modo possibile, quindi si ritirò in camera.
Quando Sasori giunse nel covo, i compagni gli se fecero attorno,
lamentandosi dei continui attacchi d'arte compulsiva del biondo
artista, triplicati in quelle due settimane. Il marionettista si
recò nella stanza che condivideva con il compagno.
Appena entrato, il rosso venne accolto da diverse esplosioni. L'uomo si
accorse immediatamente della presenza di pezzi di legno bruciacchiato
che piovevano dal soffitto come coriandoli.
Deidara aveva preso le marionette rimaste al covo e le aveva fatte
esplodere davanti al loro proprietario. Quando l'uomo si volse verso il
dinamitardo per ucciderlo senza rimorso e senza titubanza. Il ragazzo,
alzando le spalle, disse con un sorriso innocente:
"Era una dimostrazione d'arte combinata, bella eh?! Poi ti volevo
punire per non essere tornato presto, come avevi detto. Ben tornato,
Sasori!!!"
Sasori si avvicinò al biondino e, con sorpresa di
quest'ultimo che si aspettava di essere ucciso o di provare la furia
del compagno, gli intrappolò le labbra in un bacio.
Il bacio da casto divenne sempre più passionale e
coinvolgente.
Quando i due si separarono, Deidara disse:
"Ti darò un'altra dimostrazione d'arte combinata molto
presto!!!"
Sasori pensò:
'Meglio non lasciarlo più troppo a lungo solo, prima che
distrugga il covo intero, oltre che le mie preziose opere'
Disse, invece:
"Deidara, tocca ancora una volta le mie creazioni con la tua arte
disgustosa e ti uccido a suon di pugni e di veleno!!!"
Deidara scoppiò a ridere e poi promise di non farle
più esplodere per il momento, almeno.
Calata la notte, i due artisti condivisero la loro passione, il loro
amore e scoprirono una nuova forma d'arte basata sull'eterno dei
sentimenti e sull'esplosione dei sensi, combinando così le
loro due arti in un'arte superiore, unica ed unita, come loro uniti
fino alla morte.
Deidara, quella notte, appoggiato alla spalla del compagno,
pensò:
'Ho trovato una nuova arte per cui vale la pena sacrificarsi e morire
infinite volte!'
Sasori, in quella notte magica, invece, pensò:
'Si dice che la lontananza sia negativa perchè allontana gli
amanti, ma se non mi fossi allontanato non avrei mai capito i miei
reali sentimenti e l'importanza che Deidara ha nel mio cuore'.
SPAZIO DELL'AUTRICE:
Spero che questa cosa vi
piaccia, è la prima yaoi che scrivo. Mi è venuta
in mente ieri notte, quando in preda all'ansia, non riuscivo a dormire.
Stavo per dimenticare la
cosa più importante; questa ficcy è dedicata
oltre a voi che avete letto e che spero commentiate con
sincerità, a coloro che sono innamorati e che sono lontani
dalla persona del loro cuore. GRAZIE E BACIONI A VOI!!! Chiedo scusa se
per caso i personaggi sono venuti OOC.
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