-Regret-
Potevo
condividere la loro preoccupazione nel non volermi portare con loro.
Potevo
comprendere anche la loro difficoltà d'azione nel caso ci
fosse stato un combattimento, cosa che credevo scontato anche da
pensare. Ero una donna ragionevole e paziente, molto paziente.
Avevo
addirittura pensato che in un modo o nell'altro mi avrebbero portato
nel mondo oltre lo specchio, dalla famosa Doctrine che Bonney
insisteva nel farmi conoscere.
Non
appena raggiungemmo la nostra destinazione grazie all'abilità
di Law nello smaterializzarci, lo stomaco mi si contasse. Respirai
una, due, tre volte e con forza, strinsi la mia valigia piena zeppa
dei miei nuovi effetti.
Sembravano
passati mesi e non una settimana.
Più
guardavo il giardino di casa mia e più avevo voglia di
scappare.
-Da
Roronoa sarai al sicuro.-Borbottò Law dandomi finalmente una
spiegazione. Era vero, ma avevo paura.
Una
grossa paura.
Una
paura così grande da farmela nei pantaloni.
Ingoiai
a fatica la saliva e mi costrinsi a fissare la porta di casa. Le luci
erano accese e nessun rumore proveniva dall'interno.
-Muoviamoci-Digrignò
i denti Kidd già stufo dei miei tentennamenti. Ma lui non
capiva. Dovevo prendermi tempo... tempo per riuscire a comprendere e
per rendermi conto degli eventi che si sarebbero susseguiti.
Riesaminai
il mio caso mentalmente e, se fossimo stati una coppia “normale”
, ci saremmo buttati addosso tutto il servizio di piatti.
Ma
dato che entrambi eravamo, più lui che io, “sovrannaturali”,
prevedevo la nostra discussione tra sangue e ossa rotte. Mossi
leggermente le dita della mano ammaccata e digrignai i denti.
Peggio
di così...
Inoltre,
non ero io quella in torto, anche se ero tornata a casa con un
vampiro.
“No”,
mi dissi: “con un vampiro e un lykae”.
Scrocchiandomi
mentalmente le nocche, mi costrinsi a seguire i due energumeni verso
la mia abitazione. Percepivo il cuore battere forte, tanto che i miei
passi e quello dei miei due compari sembrava ovattato.
Non
mi sentivo così dall'ultima ceretta...
Con
movimenti impacciati, estrassi dalla tasca dei pantaloni le chiavi di
casa e mi appresta, sempre tremolante, ad entrare.
A
differenza di quello che pensavo, la casa non era andata a fuoco e
non trovai nemmeno bottiglie di birra spaccate e vetri rotti. Zoro
era riuscito a tenere la mia casetta della nonna, perfetta e pulita
come quando l'avevo lasciata.
Entrai
per prima, annunciando un balbettante: “sono a casa” come
avvertimento della mia presenza. Law e Kidd chiusero la porta, chi
imprecando per il fetore di cane, chi annusando l'odore di quello che
sembrava essere stata una bistecca.
La
tv era spenta e immaginai quindi che fosse al piano superiore.
Dubitai
fortemente che Zoro non avesse sentito o almeno avvertito la presenza
dei due uomini accanto me, ma stranamente, non arrivava.
-Dov'è
finito?-Ringhiò Kidd avvicinandosi al divano e gettandosi, con
malagrazia, sopra.
Oh,
prego...fai come se fossi a casa tua.
-Che
abbia lasciato la luce accesa per sbaglio? -Domandai guardandomi
attorno.
-è
qui-Mi comunicò invece Law drizzando le orecchie.-Posso
sentirlo...-
Bhe,
se era in casa, perchè non veniva a salutarmi? Era arrabbiato?
Sicuramente, Gli ero mancata? Lo speravo...
-Ah...-Sospirò
il vampiro distanziandosi da me.-La cosa andrà per le
lunghe...-Ci avvertì.
Che
voleva dire!? Odiavo i giochini intricati e pieni di misteri. Dopo
l'interrogatorio di ieri sera, pensavo che fosse stato chiaro. La
sera precedente avevamo deciso di comune accordo di ricaricare le
batterie. Dopo colazione, nonostante le imprecazioni di Kidd di
muovere i nostri pallidi culi dalla sedia, avevo fatto le valige e si
era tornati al punto di partenza. Mi ero congedata da Franky dicendo
che stavo veramente male, inventando una qualche intossicazione
alimentare che non ricordo granchè. Non che fosse vero, ma in
quella settimana avevo rischiavo la morte non so quante volte.
Sembrava
comunque aver abboccato all'amo e mi rassicurò sulla prossima
uscita del mio libro. Bene, il mio lavoro con lui era chiuso...a
parte i romanzi gotici che promisi di inviarglieli al più
presto.
-Non
abbiamo tutto questo tempo-Gli fece presente Kidd portando gli
stivali sopra il divano. I miei nervi urlarono dall'orrore! Il mio
divano bianco...rovinato!
-EUSTASS
KIDD!-Mi avvicinai infuriata e con gli occhi fuori dalle orbite-LEVA
QUEI CAZZO DI PIEDI DAL MIO DIVANO!- Li indicai con la mano
sana-SUBITO!-
-Calmati
dolcezza...-Ghignò divertito dalla mia reazione. Avevo
compreso che a quel bestione piaceva vedermi andare in escandescenza.
A colazione mi aveva mormorato un “ hai le palle per essere una
strega...” e dopo per ringraziarlo, gli avevo versato addosso
il cartoccio del latte.
-Non
dirmi quello che devo fare!-Lo ripresi fissando poi il
soffitto-ZORO!-Chiamai il mio lupo-SONO A CASA!-Urlai al limite
dell'isteria.
Perchè
diavolo non era sceso!?
Con
passi pesanti, mi diressi verso le scale, ma mi fernai
immediatamente. Lenti, chiari e forti, udii i passi di Zoro sul
pianerottolo. Scese tranquillamente le scale e smisi di respirare.
L'aria
diventò pesante e il mio corpo, iniziò a tremare.
Potevo avvertire ...un afflusso di potere e di rabbia provenire da
lui.
Sgranai
gli occhi quando dopo tanto tempo, incontrai le sue pupille dorate.
Non era un buon segno.
Erano
guai, casini, problemi. Potevo finalmente comprendere l'affermazione
di Law.
Non
era mai un buon segno quando Zoro teneva quello sguardo. Per quanto
le sue iridi fossero calde e con sfumature dorate, il suo sguardo era
glaciale. Avevo pensato molto al nostro incontro: me lo immaginavo
che con un sorriso, tornava da me e mi prendeva tra le braccia. Mi
diceva “ben tornata” e mi avrebbe baciata fino a farmi
perdere il respiro.
La
fantasia si scostava dalla realtà in quel momento.
-Zoro...-Mormorai
il suo nome e la sua attenzione, si focalizzò su di me. Per la
prima volta da quando lo conoscevo, avevo paura.
-Nami...-Pronunciò
il mio nome e un forte senso di malinconia si fece largo dentro di
me.
Mi
era mancato.
Che
stupida ero stata, come avevo anche solo potuto dimenticarmi di lui.
Mossi dei passi in avanti e gli andai incontro, sempre più
vicino. Mi sentii morire però, quando mi oltrepassò.
Il
freddo che avevo avvertito si fece sempre più intenso e tutti
i miei pensieri divennero confusi. Terrorizzata, mi voltai e solo
allora compresi che Zoro era pronto per attaccare.
-FERMATEVI!-
Avrei
dovuto prevedere la sua reazione.
Non
avrei dovuto dare per scontato le mie ragioni. Non avrei dovuto
andare a quella convention. Sarei dovuta rimanere qui, con lui, nella
nostra casa a vivere felici e spensierati.
L'ordine
che prima regnava in assoluto nella casa, adesso era solo un vecchio
ricordo.
Era
come se un enorme tornado fosse entrato a forza e avesse distrutto
tutto. Il divano così come la televisione, i mobili e l'intera
cucina, era ridotta peggio di una discarica.
-Fermatevi!-Urlai
nuovamente tra le braccia di Kidd: quel deficiente, senza che me ne
accorgessi, mi aveva salvato la vita trascinandomi fuori dalla loro
portata.
Zoro
e Law stavano combattendo.
Combattendo
tra di loro...con l'intenzione di uccidersi.
-Questa
è solo una gran rottura di palle!-Ringhiò il rosso
tenendomi ben stretta. Non era stupido, sapeva che se avesse anche
solo mollato di poco la presa mi sarei precipitata a fermare
entrambi. Perchè non mi sentivano? Perchè non
ascoltavano la mia voce?
-Zoro!-Chiamai
il suo nome-Zoro ti prego! Smettila!- Ma più lo incitavo a
frenarsi, più i suoi colpi sembravano potenti. Law, d'altro
canto, non si risparmiava.
Lo
avevo visto all'opera contro Kidd, ma sembrava quasi un altra
persona. La sua esile figura però, schivava e scappava dai
potenti e forti artigli di Zoro.
Si
era trasformato, la rabbia si era come impossessato di lui e una
bestia, guidava i suoi fendenti.
-Osserva
mocciosa- Sbraitò Kidd-Non si fermeranno...lo sai bene!- Con
dolore, continuai ad assistere a quello spettacolo mentre il sangue
iniziava ad imbrattare le candide pareti.
-Questo
è il nostro mondo!-Dichiarò quasi con sdegno-Un mondo
di violenza e di rabbia.- I miei occhi iniziarono ad inumidirsi e
debole e senza forze, mi arresi a quello scontro.
-Sai
assistendo alla lotta per una donna.-
Chiedo
scusa.
Lo
so.
Quanto
sarà passato? Un annetto buono di sicuro.
Non
so che dirvi se non: SALVE!
Eccomi
di nuovo qua con questa storia. Di recente mi era stato chiesto di
aggiornarla e alla fine, l'ho fatto.
Lo
stile è diverso, lo so, ma perdonatemi. Per mandare avanti
questa fic, ho bisogno di leggere una certa autrice per poterne
ricavare delle informazioni su le varie razze e forze all'interno del
raftel.
Non
rileggendo niente di suo da tanto, avevo perso un po' il filo.
Diciamo
che questa autrice è la batteria che serve per poterla mandare
avanti. Non l'ho dimenticata, ma ho ancora tanto da fare. Questa fic
è un impegno, la storia quasi più ambiziosa e intricata
che abbia scritto.
Ne
ho scritte tante, ma questa è veramente così difficile
che mi crea un sacco di casini.
Ne
approfitto comunque, per dire a tutti: GRAZIE.
Grazie
per averla letta e per aver continuato a recensirla.
Adesso,
sono un po' a stop con le storie e non so bene quando riprenderò
a scrivere. In casa mia manca la concentrazione, la voglia e il
tempo.
Ho
altre cose di cui occuparmi e la scrittura, lo voglio ricordare, è
solo un hobby.
Non
significa però che smetterò di scrivere. Se non
aggiorno da molto, non vuol dire che non ci penso. Per molte sono
solo bloccata, per altre ho bisogno di ispirazione... Insomma,
incidono un sacco di cose.
Se
comunque siete interessati per le novità o gli aggiornamenti
per le mie storie, mi potete trovare come sempre, nel mio portfolio.
( nella mia presentazione c'è il link)
Bando
alle ciance, adesso mi metto a rispondere a tutte le vostre
recensioni! Sono rimasta così indietro...
|