Mi domandai tante volte dove ebbi visto quegli occhi.
Gli occhi che desideravo possedere, gli unici dei quali avrei voluto
essere rispecchiato. L'unico protagonista.
Quando Ryan aprì gli occhi fu tutto quello che
ricordò dell'imminente sogno scomparso nei
meandrì della sua mente.Gli lasciarono un certo senso di
stordimento.Mentre fissava il soffitto della cuccetta del tour bus nel
quale dormiva. Si affrettò ad alzarsi, sentiva un'invitante
odore di frittelle che servivano a ricordargli che doveva assolutamente
ingerire qualcosa di commestibile. Stropicciò gli occhi e di
scatto corse verso quello spazio in cui i ragazzi usavano riunirsi per
consumare i pasti.
ad attenderlo c'erano Brendon, Spencer e Jon già intenti a
mangiare entusiasti ciò che precedentemente avevo preparato.
La mattina era sempre così si rimpinzavano, così
che per tutta la giornata non avrebbero dovuto mangiare tanto .. quando
erano in girò era così fra interviste,
concerti, meet and great il tempo per un pasto si riduceva al minimo
indispensabile.
-buongiorno- esordì Brendon rivolto verso Ryan con uno di
quei sorrisi che abitualmente riempivano il suo viso. -oggi
hai dormito più del solito, non è da te- e tutte
e tre i ragazzi si fissarono sorridendo. No che non era propio da lui.
Ultimamente era sempre disturbato da quei sogni, sempre più
frequenti.
Ryan scosse la testa, per cercare di mandare via quegli aloni di
pensieri che gli invadevanola mente. E prontamente afferrò
un piatto e una forchetta e vi infilzò una pila di frittelle
che insaporì con del miele.
-ehm.. che impegni abbiamo oggi ragazzi.. sapete nn sono ancora
completamente ritornato in possesso delle mie facoltà
mentali.. stanotte non ho riposato bene-
-Oggi..- disse jon con aria assorta. -dovremmo sostenere alcune
interviste io e Brendon; e stasera abbiamo un servizio fotografico-
- Io e tu li raggiungeremo verso le18:30 circa- aggiunse Spencer. -Ne
approfitteremo per provare-.
-si ne "approfitterete"- sentenziò Jon con particolare
enfasi, -per recuperare il tempo perduto cn le vostre amate-
Brendon era intento a rovistare il suo cellulare ma avvertì
lo stesso la sensazione di fastidio che gli provocò
ascoltare quella frase.
Certo. Ormai l'avevano intuito tutti. Quello che Brendon provava nei
riguardi dell'amico, glielo aveva dimostrato molte volte, nel modo in
cui gli stava vicino nel modo in cui gli parlava, nel modo in cui gli
rivolgeva tutte quelle attenzioni sempre col sorriso sulle
labbra, quell'ironia che gli faceva sempre vedere il lato
divertente delle cose, e quella tenacia che nonostante tutto lo aveva
sempre spinto a non darsi mai del tutto per vinto. Persino in pubblico
si era fatto avanti .. ai concerti.. quando cantava, cantava SOLO per
lui. Solo che lui non sembra essersene accorto e anche se ne fosse
stato consapevole non gli importava poi molto visto che aveva
già la compagna.
-Brendoooon, Brendonnnn- la voce spazientita di Jon riportò
il ragazzo sulla terra, alla realtà. -andiamo Brendon
è tardissimo, stanno aspettando solo noi, sei sempre il
solito- Brendon fece cenno di si con la testa e silenzioso si
affrettò a raccogliere le sue cose e ad uscire dal tour bus
rivolgendo un ultimo debole sguardo a Ryan che subito
percepì.
-Ryan sei più strano del solito-
-Eh? cos'hai detto?- rispose
-sei strano.-
-Ma di cosa stai parlando? Spence?-
-Parlo di questo. A me non riesci a darla a bere, hai un'aspetto
stravolto, ti sei svegliato tardi, sei distratto con la testa per aria
non mi sembri neanche tu.-
A quelle parole segretamente Ryan diede ragione. Era vero. Era
spaventato da quello che ultimamente stava vivendo, non era da lui.
Cosa gli stava prendendo?. A volte è meglio non ammettere le
cose a se stessi, per celare una verità e non ammetterla
come reale, perchè anche se abita le nostre menti, il solo
accettarla la trasforma in verità. Spencer lo fissò
a lungo esaminandolo. Lo conosceva da troppo lui e certo non credeva a
quelle parole, ma neanche avrebbe voluto violare la privacy dell'amico
se ne avesse voluto parlare lo avrebbe già fatto,
così decise di lasciar perdere.
-Ok, visto che abbiamo un pò di tempo libero
andiamo un pò in giro godiamoci questo meritato riposo-.
-Oh.. umm.. no, cioè preferisco restare qui, cercare di
dormire recuperare il sonno perduto, o perlomeno cercare di
riposarmi.Quindi va tu-
-Ne sei sicuro?- gli disse Spencer, un pò insospettito.
-Si si và.-
Detto questo a distanza di 5 minuti si ritrovò in
quell'immenso tourbus rivestito di legno pregiato e lucido, circondato
da un mobilio più che discreto ed ogni sorta di
comodità che avrebbe potuto portare in giro un mezzo come
quello.Completamente solo.
D'apprima torno alla sua cuccetta, scalzo si infilò sotto le
coperte ancora inteporite e candide tentando di riprendere sonno,
inutilmente.
Uno squillo proveniente dal suo palmare lo costrinse ad abbandonare
quel calore che tanto lo confortava;
-Si?- Rispose Ryan quasi scocciato.
-Ryro, tesoro sono keltie.. come stai?-
silenzio.
-Ryro?? sei lì?-
-Oh Keltie buongiorno.- disse ryan cercando di apparire più
informa di quello che realmente era.
-tutto bene- continuò
-Stamane hai il giorno libero vero? infatti ne ho approfittato per
chiamarti. Visto che starai lì pensavo sarebbe stato carino
vederci, sono da quelle parti con le mie amiche se mi aspetti fra un
pò sarò li da te!!- strillò felice
keltie che certo non vedeva l'ora di abbracciare il suo fidanzato da
cui era stata lontana da tempo. TROPPO tempo anche per lei.
Di nuovo silenzio. C'era talmente silenzio che faceva male persino
ascoltarlo, sembrava di essere sordi e di nuovo venne prontamente
spezzato da keltie.
-Ry??? contento???-
-Si, si che bella sorpresa ti aspetto. Ci vediamo tra poco.-
-Ti amo- disse keltie
-.. anch'io tesoro ciao.- Detto questo Ryro controvoglia dovette andare
a farsi una calda doccia per far scivolare allo stesso modo in cui
l'acqua calda scivolava lungo il suo corpo tutti quei pensieri e farli
evaporare propio come il vapore che lo circondava per via
dell'eccessivo calore propanato dall'acqua. Fatto questo si
vestì con quei pantaloni beige che tanto amava, una camicia
di seta a motivi decorativi marroni alcuni toni più scuri
dei pantaloni, ma non troppo da stonare si pettinò e si
sedette in attesa della sua ragazza. Intonando una canzone improvvisata
dalla melodia insolitamente cupa.
all'improvviso la portà si aprì quasi
violentemente una figura della quale Ryan non fece in tempo di
registrare i connotati gli si strinse tutt'attorno. Era keltie, ryan
sospirò divertito -Keltie!- -Ryan tesoro- e lo
baciò sulle labbra.
-che bello rivederti, dopo tutto questo tempo! mi sei mancato
tantissimo- e ritornò prepotentemente a baciarlo sulle
labbra.
-Ed io? dimmi, io ti sono mancata?- e lo guardò impaziente.
-Si che mi sei mancata.- le rispose meccanicamente.
-Oddio, Ryro sei un tesoro devo raccontarti un sacco di cose..-
e cominciò a blaterare circa per un mezz'ora di cose che
Ryan neanche ascoltava, la sua attenzione si era esaurita solo dopo 10
minuti che lei gli parlava.
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