Allucinazione

di Sarapia
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Era capodanno.

Evviva.

Sì, avete capito bene, non me ne frega proprio nulla del fatto che tutti siano lì sotto a festeggiare mentre io sto qui in cameretta a fingere di essere sola al mondo.

Di certo tutto cambierebbe se con me ci fosse qualcuno. Non uno a caso, è chiaro. Ho bisogno solo di quel pazzoide di Teddy, nessun altro. Oggi aveva i capelli turchesi quando è arrivato; che sciocca che sono stata! Mi sono messa il mio vestito più bello solo per lui, ma Teddy ha fatto qualcosa?

No.

Mi ha guardata con uno dei suoi sorrisi perfetti e mi ha abbracciata come una sorella.

-Ciao Vic, bellissima come sempre.- mi ha detto, poi come se nulla fosse è andato a salutare i miei genitori e tutti gli altri.

Eccco qual era il problema: lui mi considerava una sorella! Ed era giusto così, dopo essere cresciuti insieme, aver condiviso la stessa merenda per tanti anni ed esserci confidati le nostre paure più profonde.

Chissà come e perchè, un giorno avevo smesso di guardarlo come un amico e un fratello, e Teddy Lupin aveva cominciato ad assediare i miei sogni più belli.

Immaginavo perennemente il suo tocco sulla mia pelle diafana, le sue lunghe dita forti e delicate percorrere il mio viso.

Persino in quel momento vedevo una chioma azzurra entrare dalla porta, ma sapevo che era solo frutto della mia immaginazione. Teddy non sarebbe salito fin lassù per vedere come stavo, avrebbe mandato Roxanne probabilmente, intuendo magari qualche "problema da donna".

Strinsi più forte a me il cuscino e sospirai.

-Qualcuno vada a chiamare Victoire! Tra poco è mezzanotte.- sentii urlare mia madre e un paio di passi si affrettò a salire le scale.

Forse mio padre.

No, i passi erano più delicati.

Zio Ron? No...

La porta si aprì piano e una chioma turchese fece capolino sulla soglia della cameretta.

Un' altra allucinazione?

No, le mie allucinazione non avevano onorato a dovere quel paio di occhi verde mare e quel sorriso mozzazfiato.Teddy si avvicinò al mio letto e io mi spostai più in là senza dire nulla. E lui si sedette.

-Perchè non scendi?- chiese con voce melliflua.

-Non ho voglia di festeggiare.- risposi, ed era la verità. Non me la sentivo proprio di mostrare sorrisi falsi a tutti e ballare svogliata con qualche zio.

-Allora rimango io.- fece lui risoluto.

-No, vai a festeggiare.- se c' era una cosa che non volevo vedere era la sua pietà. Gli facevo così tanta pena?

-Anche a me non interessa nulla in realtà della festa.- rivelò con un' alzata di spalle.

-Ma che dici? Sei sempre l' anima della festa!- sbottai nervosa.

-Certo, perchè c' era qualcuno insieme a me.-

No... possibile?

-Vic, da quanto tempo?- disse dopo qualche istante guardandomi degli occhi cerulei.

-C..cosa intendi dire?- deglutii a fatica.

-Vic, io ti amo.- ammise in sussurro e notai come quelle labbra si stavano avvicinando pericolosamente. Possibile che fosse solo uno dei suoi scherzi? No, non l' avevo mai visto così serio, non poteva essere uno scherzo.

-Da quanto tempo?- chiesi allora.

-Da quando l' anno scorso sei uscita con Frank Thomas.- rivelò lui. -Ero geloso, geloso da impazzire! Volevo venire lì e prendere a pugni Frank, nonostante fosse un mio compagno di corso. Volevo venire da te, allontanarti da lui, fare in modo che tu fossi solo mia- disse con passione accarezzandomi il volto.

Già, ricordavo quando ero uscita con Frank Thomas nella speranza di dimenticarmi di Teddy. Naturalmente non aveva sortito l' effetto desiderato, perchè Frank Thomas... non era Teddy Lupin.

Sentimmo zio George che da sotto urlava: -Pronti ragazzi, inizia il conto alla rovescia!-

E tutti quanti a gridare: dieci, nove, otto...

Teddy era sempre più vicino a me e non desideravo allontanarlo da me per nulla al mondo.

...sette, sei, cinque...

E se le avessi sfiorate, quelle labbra così piene? Cosa sarebbe successo?

....quattro, tre...

Chissà cosa avrebbero detto gli altri. Ma erano labbra così perfette! Potevo sentire il suo profumo, adesso.

...due, uno...

Non avrei atteso un istante di più.

-Buon anno!- urlò qualcuno da sotto.

E le nostre labbra si incontrarono, le nostre anime si unirono in una sola essenza.

Non eravamo più Teddy e Victoire, eravamo l' amore sceso sulla Terra a coronare ciò che di più giusto c' era al mondo in quel momento.

Ignorammo tutto il mondo che urlava all' unisono.

Le nostre labbra rimasero lì, nel bacio di mezzanotte più incantato.





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