La caverna
Nell'oscurità, rischiarata da un sottile raggio di sole, una
sagoma lentamente si avvicinava. L'ombra, dai lunghi capelli a
porcospino e la corporatura esile, scorreva veloce sui muri, rigirandosi
su stessa, come fosse intenta ad osservare qualcosa. Già...
Era ormai passato parecchio tempo da quando Sora aveva visto per
l'ultima volta il Luogo Segreto, protagonista di molte leggende su
Destiny Island, ma quello era sempre stata la grotta segreta sua, di
Kairi e Riku... Come potersene dimenticare?? Quello è lo stesso
luogo dove cominciò a capire l'intensità dei sentimenti
che provava per la sua migliore amica, che chissà se avrebbe mai
ricambiato. C'era una flebile luce a rischiarare quel luogo, dando la
possibilità di osservare i disegni sulla roccia. Tutto era come lo
ricordava, persino quella porta senza maniglia, né serratura.
Anche il disegno di se e Kairi era rimasto come quando lo avevano
disegnato da piccoli?? No, certo che no, almeno non del tutto
considerando che nella sua ultima visita, aveva aggiunto un lieve
particolare, ma talmente rilevante da poter far capire alla ragazza che
amava i suoi reali sentimenti. Si avvicinò lentamente, provando
a scorgerlo. Un attimo prima di riuscirci, le parole di Riku gli
riempirono la mente.
<< Se vinci tu, farai il capitano. Se vinco io, condividerò un Papua con Kairi. >> E ancora << Non t'importa davvero nulla di lei?? >>
Anche lui era innamorato della loro migliore amica, dimostrandolo
in più di un'occasione. Come poter competere con lui? Con il
suo
migliore amico? Non avrebbe mai avuto il coraggio di portargli via
Kairi... Quella sarebbe dovuta essere una scelta volontaria, senza che
fosse condizionata da nessuno. Riusciva persino ad immaginarsi Kairi
nella più totale incertezza, non volendo deludere nessuno dei
due, ma sempre con quel suo sorriso che dava il benessere allo spirito.
Si fermò. Rievocare quel ricordo gli faceva male, molto male.
Non sarebbe riuscito a muoversi, nemmeno un millimetro più
avanti. La paura di ciò che sarebbe potuto accadere, ormai lo
aveva avvolto nelle sue spire. E se... Kairi avesse visto l'aggiunta
del frutto di Papua? Chissà... Magari era stato persino un
errore disegnarlo... Però doveva controllare. Si accinse a fare
un passo in avanti, ma fu fermato dal sopraggiungere di alcuni rumori,
qualcuno si stava avvicinando frettolosamente... Probabilmente era
Riku, corso a cercalo non vedendolo tornare. La figura che uscì
dalla piccola galleria che conduce alla grotta, era piuttosto alta, con
capelli di un celestino spento, tale da potersi confondere col
grigio, che gli arrivavano fin sotto gli occhi verde-acqua. Vestiva con
dei jeans a vita bassa, sostenuti dalla cintura, una maglietta nera
smanicata, attillata a doppia cerniera, rivestita da un giubottino
giallo canarino, anch'esso smanicato, lasciato aperto sul davanti.
<< Hey, Sora! Che fai qui? Ti stavamo aspettando tutti... >>
<< Beh... Ecco io... >>
<<
Non accampare scuse e muoviti... La serratura è ancora chiusa...
Non c'è nulla di cui preoccuparsi! Adesso andiamo o gli altri
non credo saranno molto felici di vederti! Penseranno che ti fossi nuovamente addormentato da qualche parte. >>
Si lasciò sfuggire una risata alquanto divertita. Questa era una
delle rare occasione in cui lo si potesse veder ridere allegramente,
con quel suo splendido sorriso ad illuminargli il volto. Sora, intanto,
sembrava offeso da quelle parole e mise il broncio all'amico.
<< Molto carino da parte tua Riku!! >>
Ripensò al reale motivo per cui era andato alla grotta e
arrossì non poco, ma grazie alla scarsa presenza di luce non si
notò.
<< Ad
ogni modo credo sia meglio tenere sotto controllo la serratura...
Potrebbe sempre riaprirsi a nostra insaputa e io non voglio rischiare
di riperdere il nostro mondo e... >>
Seguì un attimo di silenzio, mentre gli attraversò la
mente la figura di Kairi senza cuore e quella di Riku posseduta da
Xemnas.
<< E i nostri amici... Non riuscirei a sopportarlo una seconda volta... >>
Voltò lo sguardo,
quasi indignato, per aver permesso che tutto ciò fosse accaduto
in passato. Riku lo guardò serio, con un certo tono di
rimprovero nella voce.
<<
Sora, non è colpa tua, lo vuoi capire?? Sarebbe successo
ugualmente, qualsiasi cosa avresti fatto! E poi io, te e Kairi siamo
gli unici sull'isola a conservare il ricordo di quello che è...
Beh lo sai... >>
<< Ma... Lo aveva detto
anche Re Tritone che il custode della chiave distrugge la pace e
porta scompiglio... Perché non dovrei ritenermi il
responsabile?? >>
<<
Perché fino a prova contraria esistono più custodi e se ben ricordi io
ho il Keyblade oscuro, quindi mi posso ritenere responsabile quanto te,
se non oltre!! Sono io che ti ho quasi ucciso, sono io che stavo
impedendo a Kairi di riavere il suo cuore, nonostante tutti i miei
sforzi affinché lo riavesse!! Smettila d'incolparti!! >>
<< Riku adesso non far
ricadere tutta la colpa su di te! Ti hanno semplicemente raggirato,
servendosi del fatto che.... Che... La volessi salvare.... >>
<< Già... Ma quel che fatto è fatto, non si torna indietro e poi... >>
La voce gli s'interruppe, si
voltò verso l'uscita, cominciando ad incamminarsi. Quando
riprese a parlare era, ormai, quasi fuori. Poggiò una mano sulla
parete, esclamando con voce spazzata, prima di avviarsi all'esterno:
<< Kairi ama te! Te soltanto... >>
Tutto ciò arrivò quasi confuso alle orecchie di Sora
che stordito si voltò di scatto verso la parete della serratura.
Nulla. Ma lì di fianco, all'angolo destro, poteva scorgere un
qualcosa di bianco. Vi si avvicinò. Ricordava quanto poteva
ritenersi goffo nel disegno confronto alla sua amica e ciò non
poté che fargli affiorare un sorriso sulle labbra, nonostante la
discussione con Riku. Fece un'ulteriore passo avanti, quanto bastasse
per poter riuscire a scorgere perfettamente entrambi i disegni. Ne
rimase sconvolto. Adesso ad ornare i disegni non c'era più
un unico frutto di Papua, ma bensì due! Quando sarà
stato aggiunto?? E... Perché Kairi lo avrebbe fatto?? Riusciva
ad immaginarsela mentre faceva quella piccola aggiunta, sorridente
come sempre e con le lacrime agli occhi, però ciò avrebbe
significato che era a conoscenza... A conoscenza del fatto che se ne
fosse innamorato, eppure lui non era mai riuscito a notare nulla di
diverso nel suo atteggiamento. Forse il suo migliore amico aveva ragione...
<< Grazie Kairi... Grazie di cuore... >>
Fu tutto ciò che riuscì a dire prima di andarsene.
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