Cap. 5
Sogno o son desta?
Ognuno andò nella propria stanza. Sembrava una cosa da
romanzo,pensava Fiamma. Niente l’aveva mai spaventata e
sorpresa tanto.
“Secondo me è una scemenza”
commentò Sole nella stanza sua e di Fiamma “Ma hai
notato come il tuo ciondolo si sia illuminato mentre la nonna parlava
del tuo ‘potere del Fuoco’?”
“Già… Potrebbe aver ragione. Io ho
sempre creduto a queste cose un po’ strane”
“E questo rendeva te strana,per questo ti ho
‘disintossicato’ durante
l’estate,perché non avessi un comportamento da
stramba nella nuova scuola”
Fiamma si sentiva offesa e se ne andò dicendo ironicamente
“Grazie tante…”
Sole si pentì di averlo detto e seguì
l’amica che si stava allontanando dirigendosi verso il
corridoio,quindi la prese per un braccio “Senti,mi
dispiace…è che questa storia mi ha
scombussolata”
Per un attimo entrambe rimasero in silenzio “Anche a
me” disse poi Fiamma abbracciando Sole “Ma io non
so se crederci,invece tu sei convinta che non sia vero”
“Forse ci credo… Può darsi che abbia
detto quelle cose perché ci ero rimasta male ad essere stata
esclusa da questa ‘cerchia di eventi
paranormali’”
“Tesoro…secondo me anche tu hai dei poteri
strani”
“Sì,solo se si tratta di chi mangia più
budini al cioccolato”
“Non è vero,l’ultima volta ho vinto
io…”
Le due amiche si misero a ridere,quando squillò il telefono.
Rispose Fiamma “Pronto?”
“Pronto,salve. Sono Alex…”
Fiamma arrossì. Sole aggrottò le sopracciglia in
modo confuso come per chiederle “Chi è?”
“Ciao,ti passo Jack?” chiese la ragazza non facendo
caso a Sole.
“Fiamma,ciao…no,veramente volevo parlare con
te”
“A dire il vero questo non è un buon
momento” disse ad Alex guardando Sole,che stava scrutando i
suoi occhi e le sue parole (e anche il rossore del suo viso) per capire
con chi stava parlando.
“Va bene,che ne dici se parliamo domani a casa mia?”
Fiamma era sorpresa e arrossì ancora di più,poi
sorrise dicendo “V-va bene…”
“Mitico,ci vediamo domani. Ciao”
“A domani…” con lo sguardo fisso nel
vuoto non le sembrava vero:il primo giorno di scuola e ho
già rimorchiato,pensava.
Sole sorrise come per dire “Ho capito tutto”
“Aaaah,ho capito” infatti “Quella faccia
la conosco:Lui chi è?”
“Alex Monskowiz. Mi ha invitato da lui domani” la
sua voce era lieve e tremolante,come parla un bambino sapendo di aver
ricevuto un cucciolo per Natale.
Era facile capire cosa passava per la testa di Fiamma solo dai suoi
atteggiamenti,per chi la conosceva. Il fatto che si fosse preparata i
vestiti da mettere il pomeriggio di prima mattina, indicava che non
voleva arrivare in ritardo al suo appuntamento con Alex. Quello che lei
non sapeva è che per Alex non era un vero appuntamento.
“Mio dio,non vedo l’ora. Scommetto che ha una casa
favolosa” diceva lei per i corridoi della New York High
School “Pensa,potrebbe essere il pomeriggio
più… particolare della mia vita”
“Tzh,tutto ieri è stato
‘particolare’…” Mose
scherzava,ma sapeva bene che Alex Monskowiz era uno dei ragazzi
più desiderati della scuola dalle ragazze delle medie.
Fiamma non badava alle parole di sua sorella,era nel suo mondo a
fantasticare…
***
La mattinata volò e Fiamma passò intere ore a
pensare al suo pomeriggio. Era evidente che Alex le piaceva. Quando la
campanella della sesta ora suonò quasi le veniva da urlare.
Non le importava neanche che la Zem l’avesse richiamata
più di una volta perché non stava attenta,tanto
che all’orecchio di Diego arrivò,durante la terza
ora,il nuovo soprannome di sua sorella: “Mente Assente
Formosa Sparrow” e si capiva subito che non era riferito a
Mosely. Non ne fu molto contento,ma era meglio lasciar correre,almeno
per il momento,visto che la Zem non perdonava le risse in classe (come
qualsiasi altro insegnante,d’altronde).
Tutti uscirono dal cancello della scuola. Si sentivano ad un miglio di
distanza le voci degli studenti per le strade di Manattan. Fiamma si
diresse subito a casa,si fece una doccia,s’infilò
i jeans con gli strass,la canotta di Trussardi e le ballerine
brillanti. Il trucco tutt’altro che leggero metteva in
risalto i suoi grandi occhi verde-smeraldo. Le labbra carnose erano
sere brillanti dal lucida labbra alla fragola e la borsa della Pinko
Bag rendeva il suo look da vera New Yorkese.
Arrivata a casa di Alex suonò il campanello e ad aprirle la
porta trovò una signora dall’aspetto alquanto
signorile,con uno sguardo severo e accogliente allo stesso tempo.
“Salve,sono Fiamma. Sono qui per vedere Alex”
“Ah,sì. Mio figlio mi aveva detto che arrivavi.
Entra pure”
Fiamma varcò la porta di casa Monskowiz. Subito entrata,la
signora le disse di accomodarsi in salotto e che avrebbe subito detto
ad Alex di scendere. Il camino sembrava molto antico ed era
l’unica cosa vagamente pittoresca lì,almeno per
quanto aveva visto fino a quel momento Fiamma. Notò che
sopra di esso c’era un davanzale con sopra molte foto di
famiglia. “Alex era carino anche da piccolo”
pensava lei “Mi piace la sua
famiglia,sembra…amichevole”
Era scontato che a lei potesse piacere qualsiasi famiglia,anche solo
vedendola in foto,non avendone una sua.
“Mmmh… Questo mi pare di
conoscerlo…” rifletteva guardando la foto di un
uomo alto,biondo e molto somigliante ad Alex.
“Quello era mio padre” una voce a lei familiare
interruppe i suoi pensieri. Si girò e vide Alex.
“Perché ‘era’?”
Il suo amico abbassò lo sguardo “Lui
è…morto. Un paio di anni fa”
Un attimo di silenzio “Alex…mi dispiace
tantissimo” Fiamma cercò di attutire il colpo ad
Alex “I miei sono morti tutti e due”
“Lo so…”
“Umh?”
Il ragazzo aveva uno sguardo strano,d’un tratto era come se
si fosse tradito. “Come se mi stesse nascondendo
qualcosa” pensava Fiamma con sguardo sospettoso.
“No,il fatto è che…me l’ha
detto Jack!”
Decidette di crederci,almeno finché non le fosse stato tutto
chiaro.
“Questa ragazza ti assomiglia molto,sai?Ma chi
è?”
“Forse ti riferisci a me!” Nella stanza
entrò una ragazza che poteva avere
l’età di Sole e aveva anche la stessa smisurata
lunghezza di capelli,solo che erano neri e lei non aveva la frangia.
Portava una t-shirt nera e larga di Star Wars,le Converse e il rossetto
nero sulle labbra “Sono Roxèn,la sorella di
Alex,ma puoi chiamarmi ‘Roxy’”
“Ciao,sono Fiamma” lei dava una
possibilità anche alle ragazze che
trovava…terrificanti.
“Aaaah,quindi tu sei Fiamma. Alex non fa altro che parlare di
te…” suo fratello le lanciò
un’occhiataccia. Lei continuò “Ma non mi
aveva detto che ti vestivi…così!” Alex
era davvero arrabbiato,ma era troppo imbarazzato per dire qualcosa.
“Scusami?” disse Fiamma mettendosi sbilenca con una
mano su un fianco e uno sguardo un po’ da snob “
‘Così’ come?”
“Oh,non importa. Vi lascio soli” Alex credeva fosse
finita lì,ma… “A
dopo…piccioncini!”
Tutti e due erano rossi in viso come pomodori. Rimasero immobili
finché Roxy non se ne fu andata. Fiamma stringeva il
ciondolo fortissimo. Nonostante non fosse mancina ogni volta che
c’era tensione lo stringeva sempre con la mano sinistra.
Quando udì la porta chiudersi dietro la
“Panket”,tornò a respirare.
“Mi dispiace…mia sorella non conosce
limiti”
“Non preoccuparti” Fiamma lasciò andare
il ciondolo a forma di cuore leggermente inclinato,con una perla dorata
al centro. I due si guardarono negli occhi per un attimo.
“Oh,quasi dimenticavo” Alex interruppe il silenzio
“Devo farti vedere una cosa. Seguimi”
La guidò fino ad una stanza al secondo piano. Nessuno
parlava. Non c’era nessuno lì apparte loro.
Evidentemente la signora Monskowiz è uscita,pensava Fiamma.
Lui aprì una porta. Dopo di essa c’era una stanza
dalla forma rettangolare,due finestre e…un armadio. La
seconda cosa che aveva trovato pittoresca in quella casa e ormai ne
aveva vista una gran parte. Mio
dio…è…è
bellissimo”
“Già. Era del mio bis-nonno. Lui lo
lasciò in eredità a mia nonna che a sua volta lo
diede a mia madre quando si trasferì in un’altra
casa più o meno 12 anni fa e in più è
stato fatto a mano,sai?”
Sembra strano,ma Fiamma era affascinata da quelle parole e la cosa
ancora più strana è che non era perché
erano parole uscite dalla bocca di Alex,ma per
qualcos’altro…
“Ti piace?”
“Tantissimo”
“Entraci!”
“Come scusa?!” Fiamma credeva stesse scherzando,ma
poi vide che il suo amico era più serio che mai.
“Dai,entra. C’è
una…sorpresa”
“I-io…”
Alex la guardò dritta negli occhi “Fiamma,fidati
di me!”
Un minuto di silenzio.
Fiamma era confusa,ma fece un cenno con la testa per dire sì
ed entrò dentro a quell’armadio di legno pieno di
vecchi cappotti il cui profumo le ricordava tanto la sua infanzia.
“Va’ avanti. Al di là di questo
c’è molto più di una serie di
cappotti” per sicurezza Fiamma cammina all’indietro
(e anche perché in questo modo ha una scusa per guardare
Alex)
Altri tre passi:cappotti.
Altri due passi:ancora cappotti.
Un altro passo…sente con la punta delle dita qualcosa.
Qualcosa che non è stoffa né pelliccia
né legno. Degli aghi. Si gira. Il cuore le batte a
mille,è stupefatta e spaventata. Davanti a lei
un’immensa foresta di pini. Un bosco in piena estate.
Un’atmosfera tranquilla e serena c’era in quella
foresta desolata. Il suo ciondolo s’illumina per la seconda
volta. Sente salirgli su per la schiena un brivido apparentemente di
freddo,ma che all’ultimo secondo diventa caldo come il fuoco.
Come se fosse sul punto di bruciarsi,ma lei non conosceva tale
sensazione,ovviamente. Alex sorrideva soddisfatto e Fiamma era rimasta
senza parole.
“Com’è possibile?” chiese lei.
“Benvenuta a Narnia”
“Narnia?Che cos’è?”
Alex rise sorpreso “Possibile che non ti ricordi?Tu qui ci
sei nata”
“Cosa?Io…”
“Credevo che ti saresti ricordata di tutto.
Dell’accampamento,del castello di Cair
Paravail…dei tuoi genitori”
Fiamma pose di scatto lo sguardo su Alex “I-i miei
genitori?Non è possibile. Sono morti molti anni
fa…”
“Questo non è del tutto esatto. La signora Wilkox
vi ha detto così,ma…l’ha fatto per
volere di tuo padre”
“Mio padre?”
“Sì. Lui mi ha mandato a cercarti,mi ha detto di
portarvi qui tutti e quattro. Tu e i tuoi fratelli,ma io volevo che
prima vedessi da sola tutto questo”
Fiamma non sapeva che dire,se non che doveva essere tutto un sogno.
“Ti assicuro di no. Tutto questo è reale. Vorrei
tanto poterti far vedere il resto,ma…tuo padre non sa che
sei qui e non deve saperlo. Almeno per ora”
“Aspetta,se qui c’è davvero mio padre lo
voglio vedere”
“Non posso,mi dispiace. Dovete vederlo tutti insieme. Ti ci
riporterò,te lo prometto. Ma ora andiamo”
Uscirono tutti e due. Proprio sulla soglia della stanza dove si trovava
l’armadio,trovarono Roxy che stava impalata con le braccia
conserte e uno sguardo accusatorio. Come se li stesse aspettando.
“La mamma ha detto che stiamo per uscire” disse,poi
pose lo sguardo diffidente su Fiamma,sempre parlando con suo fratello
“Ti conviene salutare la tua amica”
“Sì!” rispose Alex
“Fiamma,è meglio che vai ora”
Lei era sconvolta dalla maleducazione di Alex,ma mantenne la calma
perché,dal suo sguardo,capì che lui non aveva
alcuna intenzione di essere scortese,ma il fatto era che la sorella gli
doveva parlare e probabilmente più avrebbe aspettato
più lei si sarebbe arrabbiata. Disse solo “Conosco
l’uscita” e,dopo aver squadrato Roxy dalla testa ai
piedi come per dire “Spero di non rivederti
più,strega”,si allontanò-come piaceva
dire a lei-a passo di modella.
Prima di chiudersi la porta dietro le spalle ascoltò le
prime parole di Roxy,per capire se sarebbe stato un discorso o un
litigio e,di conseguenza,se avesse fatto bene ad andarsene.
“Alex,le hai fatto vedere L’Armadio?”
“Perché non avrei dovuto?”
“Perché lei è una Babbana”
“Non è vero. Tu non c’eri a lezione ieri
e poi…corrisponde alla descrizione di Aslan”
“Aslan?Ma…è il nome che sento nella mia
mente ogni notte…” pensava Fiamma. Non
poté sentire altro,ma nella strada del ritorno camminava a
testa bassa pensierosa
“Aslan…Aslan…Perché questo
nome non mi è nuovo?”
|