Il fico maledetto

di Ciuffettina
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Gabriel aveva appena fatto un’abbondante colazione seduto sui rami di un fico, con la schiena appoggiata al tronco, si guardò intorno per vedere se fosse avanzato qualche frutto, ma vide che li aveva spazzolati tutti. Si leccò le dita per togliere gli ultimi residui e si era appena alzato in volo per tornare in Paradiso, quando vide degli umani avvicinarsi alla pianta.
Ma guarda chi c’è! Il Figlio di mio Padre con i suoi discepoli.” Rimase a svolazzare sopra l’albero per vedere che cosa avrebbero fatto.
Gesù si avvicinò al fico per cercare qualche frutto, ma non trovò altro che foglie.
Uno dei discepoli ipotizzò: «Maestro, forse non è ancora la stagione dei fichi.»
Eh no! La ragione non è questa! Ritenta” pensò Gabriel, ridacchiando fra sé.
Visto che di fichi non ce n’era neanche l’ombra, Gesù disse: «Da te non nasca mai più frutto in eterno!» E subito il fico si seccò fino alle radici.
I discepoli nel veder questo, rimasero stupiti ed esclamarono: «Come mai si è seccato all’istante?»
Gesù rispose loro: «Se avrete fede e non esiterete, farete non solo come è stato fatto a questo fico, ma quand’anche diciate a questo monte: “Levati di là e gettati in mare”, sarà fatto. Tutto ciò che chiederete con fede nella preghiera, l’otterrete.»
Gabriel aspettò che la combriccola si allontanasse, poi atterrò. “Gesù, ma che combini?” Appoggiò una mano sul tronco disseccato e si concentrò: dopo qualche attimo la pianta ritornò rigogliosa e carica di frutti. “Sarà meglio che d’ora in poi gliene lasci su qualcuno, prima che Gesù lo maledica di nuovo” pensò prima di svolazzare in Paradiso.

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Episodio narrato sia nel “Vangelo di san Matteo” al capitolo 21 sia in quello di san Marco al capitolo 11
Mi era sempre dispiaciuto per quel povero fico e ho voluto rimediare




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