Moments

di Artemis Holmes
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«John! »
Sentendo urlare il suo nome, il medico si precipitò in soggiorno.
«Che c’è?! » Domandò distrattamente.
Sherlock rimase in silenzio, e allora John lo guardò con più attenzione: seduto al tavolo, stava utilizzando il suo portatile- “Cambia la password- dicevano- Sherlock non indovinerà mai quella nuova!” Sì, come no?!-, come sempre, del resto; ma vi fu qualcosa nel suo coinquilino che insospettì John: lo sguardo spaventato e fisso a osservare lo schermo del PC e la bocca semischiusa. Sembra… spaventato! Ma com’è possibile?!
«Sherlock! »
Gli picchiettò per un paio di volte la spalla, continuando a ripetere il suo nome, finché il consulente non si ridestò da quell’inquietante stato di trans.
«Ho scoperto una cosa, John! Una cosa che… E’ troppo inquietante, John! Nemmeno il caso dell’elefante nella stanza…»
«Elefante nella stanza…» Iniziò a ripetere il blogger, estremamente confuso.
«Nemmeno la signora in rosa…»
«La signora in rosa…»
«Nemmeno Baskerville….»
«Baskerville…»
«Nessuno dei casi che abbiamo affrontato fino a ora è così orribile, John! »
Il medico scosse il capo, respirando profondamente. Devo stare calmo. Qualunque cosa sia, devo stare calmo. Affronteremo anche questa… Devo stare calmo.
«Sherlock, calmati, per favore. Inspira ed espira, da bravo! »
Il detective fece come aveva detto John senza protestare, segno che doveva essere molto più scosso di quanto non fosse mai stato, pensò il medico.
«Adesso, con calma, spiegami quello che è successo. »
Sherlock lo guardò dritto in faccia, gli occhi sgranati, e deglutì.
«Ho visto cose, John… Cose che i normali esseri umani non possono nemmeno immaginare! »
John sospirò.
«Che cosa hai visto, di grazia?! » La solita drama queen!
Sherlock scattò in piedi, afferrando il computer e porgendolo con ben poco tatto al blogger.
«Ecco! Guarda tu stesso e dimmi se non è roba da pazzi! »
John, reprimendo la rabbia spontanea che gli stava salendo, dato che Sherlock gli aveva quasi tirato il suo PC nuovo, gettò un’occhiata allo schermo.
E che sarà mai?! Tanto lunga ce la sta fac- Oh mio Dio!
Senza pensarci due volte, lanciò il computer alla cieca, che finì fortunatamente sulla sua poltrona.
«E’ terribile, Sherlock! E’… è… agghiacciante! »
Gridò.
«Te lo avevo detto! Le finestre, è colpa delle finestre! »
«Sì, è di lì che ci hanno visti! Chissà che cosa avranno pensato! Oh mio Dio! »
«John, presto! In cucina non ci sono finestre! »
E così Sherlock e John si precipitarono in cucina, attenti a chiuderne bene la porta.
 
Intanto, sullo schermo del computer, ancora illuminato, si leggeva un titolo a caratteri cubitali:
The love story between Hat-Man and Robin.
 
Troppo tardi per Sherlock e John: i mondo dei fandom e delle slash aveva deciso di impadronirsi anche di loro, e quando avviene ciò, non c’è più via di scampo. Per nessuno.




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