QUATTRO CROCI NEL CIMITERO

di Andre De La Croix
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“QUATTRO CROCI NEL CIMITERO”
 
Premetto di non essere credente, quindi non credo all'esistenza di un paradiso, di un inferno o di diavoli e angeli. Ma ci fu' qualcosa quella sera, qualcosa che mi spaventò a morte. Il mio paese si trova in campagna e le persone vengono qua solo per lavoro, poi quando invecchiano tornano in città per godersi la pensione, per questo il cimitero è molto piccolo. Una sera, mentre me ne tornavo a casa da una festa mi trovai per qualche strano caso davanti al cancello del cimitero; le porte erano aperte e sentivo uno strano formicolio dietro la schiena, decisi di entrare solo perché non avevo molto tempo per cambiare i fiori o salutare i miei cari, e allora colsi l'attimo. Il cielo quella notte era coperto da nuvole minacciose, quindi, ero nel buio più totale. Cercai il sepolcro dei miei nonni, ma non riuscii a trovarlo, invece, trovai quattro croci di legno conficcate nel terreno, la cosa mi rese perplesso poiché tutte le altre tombe erano decorate con del marmo invece queste avevano solo un tumulo di terra, come se non fossero benvenute in quel posto. In realtà, nei bar della piazza giravano spesso delle voci su quattro ragazze rimaste uccise durante un esorcismo. Quando guardai l'orologio e mi accorsi che era già passata un'ora decisi che sarebbe stato meglio tornarmene a casa, ma un rumore di passi ruppe il silenzio di quel cupo paesaggio. Pensai, che forse qualche povero malcapitato fosse caduto all'idea di avventurarsi dentro al cimitero come il sottoscritto; ma qualcosa mi disse di non fidarmi. I passi diventavano sempre più vicini e decisi di nascondermi dietro al capanno degli attrezzi che si trovava proprio dietro alle croci. Pensai che sarebbe stato meglio andarmene ma la curiosità prevalse; improvvisamente dall'oscurità comparvero sei figure anch'esse vestite di nero con dei cappucci che coprivano i volti, con loro c'era una giovane ragazza molto bella, con i capelli biondi e una lunga veste bianca. Le ragazza si mise davanti ai quattro tumuli di terra e le sei persone in cerchio a lei. Io nel fra tempo ero pervaso da un' emozione di paura e tensione, cominciai a sudare e a tremare, era tutto troppo strano. Cominciarono a pronunciare strane parole in latino finché dalle tombe non si mosse qualcosa, poi uscirono quattro ragazze malformate dal tempo e dalla putrefazione, una era infestata dai vermi, lunghi e viscidi parassiti spuntavano dagli orifizi del suo esile corpo, la ragazza bionda si mise in ginocchio, poi ci fu' un attimo di silenzio, cercai di non fare il più minimo rumore, nemmeno deglutire, poi le creature le si avventarono contro e la divorarono sotto i miei occhi, una le prese un braccio e lo strappo via, un'altra prese la testa. I miei occhi erano sbarrati, il battito era a mille, credevo che mi sarebbe venuto un infarto. Poi pensai “Merda, ma che cazzo ci faccio ancora qui?” e mi videro, come se quel pensiero fosse stato udibile. Mi girai e corsi con tutto il fiato che avevo in corpo, raggiunsi il cancello e uscii, inciampai, per poco una macchina non mi investi. Era il custode, gli raccontai tutto, pensava fossi drogato o ubriaco; lo accompagnai dentro ma ormai era tutto finito, non c'era più nessuno, e le tombe non sembravano essere state toccate. Non dimenticherò mai quella notte e ancora oggi nessuno mi crede. Non sono pazzo, ve lo giuro.
- André De la Croix.




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