E poi tutto finì

di sophie97
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E poi tutto finì.








«Semir... guardami, ascoltami, andrà tutto bene.» ripeteva Ben ormai quasi automaticamente, lanciando un’occhiata alla strada ed una al collega.
L’uomo annuì leggermente controllando la velocità a cui stavano viaggiando: 180 km/h.
«Ben ha ragione, tranquillo.» continuò Max dal sedile posteriore.
Bronte era rimasto all’aeroporto.
L’ambulanza davanti a loro sfrecciava sicura a sirene spiegate verso l’ospedale della città accanto perché quello di El Fahim non era sufficientemente attrezzato.
Ma quanto distava ancora questo ospedale?

~~~

Clara si sedette sul divano dopo aver cacciato un urlo, piegata in due dal dolore, di nuovo.
Aveva appena avuto una contrazione, sì, la seconda contrazione, ne era sicura.
Ma perché così presto? Ancora mancavano più di due mesi alla data stabilita per il termine della gravidanza.
Fece un respiro profondo, tentò di tranquillizzarsi.
Afferrò il cellulare e compose in fretta il numero di suo padre.

~~~

Semir intravide solo per un attimo il viso della moglie, appena prima che le porte della sala operatoria gli si chiudessero in faccia. Ma quell’attimo fu più che sufficiente a mandarlo ancora più nel panico: era immobile e pallidissima, non sembrava nemmeno respirare.
Si lasciò cadere su una sedia del bianco corridoio e, finalmente, pianse.

~~~

Clara tremava.
Seduta su quel letto in una stanza del freddo ospedale di Colonia, la mano nella mano del padre, tremava come una foglia e non per il freddo ma per la paura.
«Stai tranquilla, andrà tutto bene, sono qui con te.» disse il signor Offback con voce calda, accarezzandole delicatamente i capelli.
«Papà, ho paura.».
Ben non c’era. Lei stava per partorire in anticipo di due mesi e Ben non era con lei. Non sapeva nemmeno se fosse vivo o meno.
Un’altra contrazione, ormai erano molto ravvicinate.
Calde lacrime cominciarono a scorrere lungo le guance della ragazza, nel giorno che sarebbe dovuto essere il più felice della sua vita.

~~~

Ben si sedette accanto all’amico «Ehi... Semir, calmati, andrà tutto bene...».
L’ispettore scosse il capo, tra le lacrime «No... non andrà tutto bene... il medico... prima di entrare ha detto che...».
«Lo so, che sarebbe stato un intervento difficile. Ma questo non vuol dire che non riesca!».
«Ben... dovevo essere colpito io! Ero io il bersaglio, maledizione!».
Il più giovane sospirò, senza sapere come poter tentare di tranquillizzare l’amico «Semir, ascoltami, Andrea ce la farà!».
Ma il turco non sembrava nemmeno ascoltarlo, era disperato, completamente.
«Io non ce la faccio se... se...» e riprese a piangere, scosso da violenti singhiozzi.
In cinque anni di lavoro fianco a fianco Ben non ricordava di averlo mai visto così disperato prima di quel momento.

~~~

Clara urlò ancora una volta mentre una serie di persone in camice bianco si disponevano attentamente attorno a lei pronte ad aiutarla a partorire.
«Signora, adesso però deve tranquillizzarsi.» le disse il medico con voce delicata ma ferma «Deve concentrarsi, va bene?».
La ragazza scosse il capo terrorizzata.
Ben, dov’era il suo Ben? Perché non era accanto a lei, perché non c’era?
«Mi ascolti... deve stare tranquilla e tra poco sarà tutto finito.».

~~~

Max misurava il corridoio a grandi falcate senza fermarsi un momento. Il senso di colpa lo stava divorando letteralmente dall’interno.
Suo padre aveva appena sparato alla moglie di Semir, non riusciva a crederci! Se prima lo odiava e basta, adesso si vergognava di avere nel sangue il sangue di quell’uomo orribile. Sperava che quella donna che nemmeno conosceva si riprendesse, o non se lo sarebbe mai perdonato.
Ben, poco distante, aveva un nodo in gola che non voleva saperne di sparire. Era terrorizzato dall’idea di ciò che potesse accadere ad Andrea, a quella donna che gli aveva sempre voluto bene come se fosse stato suo figlio.
E allo stesso tempo aveva un altro strano presentimento... Clara...

~~~

«Forza, dai, ancora un piccolo sforzo!» quasi gridò il medico «Forza, spinga che ci siamo quasi!».
Ancora uno sforzo, un dolore mai provato e poi a Clara sembrò per qualche breve istante di non sentire più nulla.
Chiuse gli occhi e quando li riaprì un’infermiera le stava già porgendo un piccolo fagotto bianco.
La ragazza lo prese e lo osservò per un attimo senza parole.
Era una femmina.
Bianca... era così piccola...
Clara scoppiò a piangere, di nuovo, ma questa volta le sue lacrime esprimevano una gioia incontenibile.
Rideva e piangeva insieme, non riusciva a crederci...
Bianca!

~~~

Quando le porte scorrevoli si aprirono, Semir non ebbe il coraggio di alzare immediatamente lo sguardo.
Sentì il medico avvicinarsi e vide il collega seduto accanto a sé scattare in piedi e andare incontro all’uomo che avanzava in camice bianco.
Poi alzò gli occhi e lo vide.
Vide Ben chiedere al dottore e questi rispondergli in un sussurro.
Vide Max da distanza fare altrettanto e in risposta ricevere da parte di Ben un’unica, eloquente occhiata.
Quindi diresse lo sguardo direttamente negli occhi del medico e lo interrogò senza parlare.
Anche lui rispose senza bisogno di parole.
Bastò un rapido movimento del capo per comprendere.
Bastò quel “no” appena accennato.
... E poi tutto finì.

 

THE END

 

Eh già, questa volta niente lieto fine. O meglio, dipende dai punti di vista, almeno Clara è riuscita a partorire e Ben è diventato papà anche se ancora non lo sa. Ma Andrea...
Grazie, grazie davvero a tutti coloro che hanno seguito questa storia e un grazie ancora più grande a chi ha recensito. Grazie a Maty, Furia, Chiara, Rebecca, Miki, BlackFire per i consigli e per le vostre opinioni capitolo per capitolo, mi hanno fatto davvero molto piacere.
Per concludere la serie mancano ancora due storie, la prima delle quali arriverà presto, spero che vorrete seguire anche quella.
Grazie mille ancora e alla prossima, sperando di non avervi annoiato.
Un bacio
Sophie :D





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